Il martirio รจ eucaristia e lโeucaristia รจ martirio
SantโAtanasio
Il discorso di Gesรน nella sinagoga di Cafarnao raggiunge il suo vertice nellโinvito rivolto ai discepoli di mangiare la sua carne e di bere il suo sangue per avere la vita. Naturalmente queste parole sono incomprensibili per coloro che non credono, anche se sono suoi discepoli. Gesรน รจ arrivato al dunque, perchรฉ il cuore della sua opera e del suo insegnamento รจ il martirio. Sulla croce Gesรน dona il suo corpo e il suo sangue, cioรจ tutta la sua vita, sicchรฉ la sua morte diventa la testimonianza piรน alta (martirio) di quanto Dio ami lโuomo. Il martirio di Gesรน da una parte rivela lo splendore della Santitร di Dio, dallโaltra mostra la via ordinaria della santitร che il discepolo percorre dietro Cristo. Parlando ai discepoli che lo invitavano a mangiare quello che avevano comprato dal villaggio vicino al pozzo di Sicar, Gesรน dice: ยซIo ho da mangiare un cibo che voi non conoscete โฆ il mio cibo รจ fare la volontร di colui che mi ha mandato e compiere la sua operaยป (Gv 4, 32.34). Lungo il cammino terreno verso la Pasqua Gesรน avverte lโurgenza di nutrirsi della parola del Padre e assimilarne la sua sapienza, aderire al suo progetto dโamore e compierlo. ยซTutto รจ compiuto!ยป le ultime parole di Gesรน sulla croce sugellano il compimento della sua opera e di quella del Padre. ยซDetto questo chinรฒ la testa รจ diede lo Spiritoยป. Lo Spirito รจ il primo dono del Risorto a coloro che credono e che rimangono con Lui anche quando il progetto di vita che ci propone risulta impossibile da realizzare. Solo con lโaiuto dello Spirito Santo che Gesรน ci dona attraverso il suo martirio noi possiamo credere, cioรจ assimilare, aderire e mettere in pratica lโopera di Dio.
Lโidea del martirio ripugna come quella del mangiare la carne umana e bere il sangue, perchรฉ fa paura la morte, e con essa le sofferenze fisiche e psicologiche, le umiliazioni, le mortificazioni, soprattutto quelle subite ingiustamente. Questa istintiva repulsione non ci permette di Spesso riconoscere lโaggressivitร quando con le nostre parole ยซmangiamoยป gli altri e quando, nutrendo sentimenti di rancore, coltiviamo la sete di vendetta. Lโaggressivitร , anche quella che si maschera di vittimismo per accusare gli altri, e il rancore sfogato contro chi รจ piรน debole di noi, sono forze interiori che appartengono alla ยซcarneยป ed esercitano un forte fascino, ma che sono in netto contrasto con lo Spirito. La mormorazione e la continua critica distruttiva e maligna รจ indice di una fede falsa e di unโautentica incredulitร . ยซVolete andarvene anche voi?ยป sโimpone una scelta: rimanere con Gesรน seguendolo sulla via della santitร o arrendersi a sรฉ stessi e vivere nel compromesso e nellโambiguitร . Sarebbe una tragica illusione pensare di prendere in giro Dio con qualche pratica buona e un poโ di preghiere perchรฉ questa sarebbe una fede vuota che porta verso il baratro.
Mangiare la carne di Gesรน e bere il suo sangue non significa solo celebrare un rito staccato dalla vita ma comporta assumere lโeucaristia come stile di vita: interiorizzare la parola di Dio, aderire alla sua volontร e donare la nostra vita ai fratelli nel servizio come lui ha fatto con noi.
Nutrendoci di lui possiamo rimanere sulla via della vita senza perderci voltandoci indietro. La vita tante volte ci riserva parole dure da accettare e digerire. Spesso dobbiamo ingoiare bocconi amari, ma andare avanti stando dietro di lui, lasciandoci accompagnare dalla sua parola e sostenere dal suo corpo donato. La nostra vita รจ bella e santa se essa diventa martirio eucaristico.
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Le parole di Pietro sono un atto di fede che esprime comunione con Gesรน e adesione al suo insegnamento. Nellโeucaristia i nostri occhi possono contemplare la bellezza della Santitร di Dio e da essa attingere la forza per progredire sulla via della santitร senza paura. Nellโeucaristia Gesรน non ci chiede una eroicitร folle e autodistruttiva, ma di vivere la straordinaria bellezza dellโamore nelle ordinarie brutture della vita. La croce sulla quale Gesรน รจ salito, e dalla quale ha dato testimonianza della Santitร di Dio, non sia per noi motivo di scandalo e di ritiro, ma ragione di vita perchรฉ dallโalto delle nostre croci possiamo chinarci per tendere la mano a coloro la cui debolezza ha fatto cadere in basso.
Auguro a tutti una serena giornata e vi benedico di cuore!
Commento a cura di don Pasquale Giordano
La parrocchia Mater Ecclesiae รจ stata fondata il 2 luglio 1968 dallโArcivescovo Mons. Giacomo Palombella, che morirร ad Acquaviva delle Fonti, suo paese natale, nel gennaio 1977, ormai dimissionario per superati limiti di etร โฆ [Continua sul sito]