PRESENTAZIONE DEL SIGNORE
Dal libro del profeta Malachรฌa Ml 3,1-4
Entrerร nel suo tempio il Signore che voi cercate.
Cosรฌ dice il Signore Dio:
ยซEcco, io manderรฒ un mio messaggero a preparare la via davanti a me e subito entrerร nel suo tempio il Signore che voi cercate; e lโangelo dellโalleanza, che voi sospirate, eccolo venire, dice il Signore degli eserciti.
Chi sopporterร il giorno della sua venuta? Chi resisterร al suo apparire? Egli รจ come il fuoco del fonditore e come la lisciva dei lavandai.
Siederร per fondere e purificare lโargento; purificherร i figli di Levi, li affinerร come oro e argento, perchรฉ possano offrire al Signore unโofferta secondo giustizia.
Allora lโofferta di Giuda e di Gerusalemme sarร gradita al Signore come nei giorni antichi, come negli anni lontaniยป.
Purificazione e santificazione
Nellโordine dei Dodici profeti minori Malachia รจ lโultimo. Il libro dei suoi oracoli chiude anche il canone dellโAntico Testamento. Il profeta stigmatizza con chiarezza lโipocrisia dei sacerdoti che con il loro atteggiamento credono poter ingannare il Signore. Nei sacrifici trattengono per sรฉ gli animali migliori e offrono quelli difettati, che essi scartano. Cโรจ chi si meraviglia del fatto che nonostante si offrano sacrifici a Dio le cose non vanno bene e si rivolgono a lui quasi in atteggiamento di sfida: ยซDovโรจ il Dio della giustizia?ยป (Ml 2,17). Il profeta Malachia, che letteralmente significa ยซmessaggero di Dioยป, รจ il precursore del Signore della giustizia, ยซlโangelo dellโalleanzaยป, che entra nel tempio come vero sacerdote e giudice. Egli inaugura il tempo del giudizio, tempo nel quale avviene la separazione tra il bene e il male, tempo di purificazione e di santificazione. Il Signore, sacerdote e giudice, viene per distruggere il male e santificare lโuomo. La santitร di chi si lascia purificare da Dio consiste dellโoffrire sacrifici a Lui graditi perchรฉ esprimono lโamore. I puri di cuore sono coloro che si lasciano purificare da Dio e gli offrono in dono la propria vita; si lasciano amare e contraccambiano lโamore con lโobbedienza. Essa non รจ piรน esercitata come una mera esecuzione formale dei precetti, ma diventa un modo di essere davanti a Dio, non piรน come schiavo, ma come figlio. In quanto tale, il credente, piรน che il favore di Dio, cerca di piacere al Padre e, solo per questo fine, compie la sua volontร . La volontร di Dio รจ la nostra santificazione, cioรจ vivere lโamore fino al suo pieno compimento, fino a dare la propria vita.
Dal Vangelo secondo Luca (Lc 2,22-40)
I miei occhi hanno visto la tua salvezza.
Quando furono compiuti i giorni della loro purificazione rituale, secondo la legge di Mosรจ, Maria e Giuseppe portarono il bambino a Gerusalemme per presentarlo al Signore โ come รจ scritto nella legge del Signore: ยซOgni maschio primogenito sarร sacro al Signoreยป โ e per offrire in sacrificio una coppia di tortore o due giovani colombi, come prescrive la legge del Signore.
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Ora a Gerusalemme cโera un uomo di nome Simeone, uomo giusto e pio, che aspettava la consolazione dโIsraele, e lo Spirito Santo era su di lui. Lo Spirito Santo gli aveva preannunciato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Cristo del Signore.
Mosso dallo Spirito, si recรฒ al tempio e, mentre i genitori vi portavano il bambino Gesรน per fare ciรฒ che la Legge prescriveva a suo riguardo, anchโegli lo accolse tra le braccia e benedisse Dio, dicendo:
ยซOra puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo
vada in pace, secondo la tua parola,
perchรฉ i miei occhi hanno visto la tua salvezza,
preparata da te davanti a tutti i popoli:
luce per rivelarti alle genti
e gloria del tuo popolo, Israeleยป.
Abbracci benedicenti
Il vangelo di Luca racconta alcuni aneddoti significativi dellโinfanzia di Gesรน che sono rivelativi della sua identitร messianica. Il bambino, in quanto maschio primogenito della giovane coppia di sposi, ยซรจ sacro al Signoreยป, come afferma la legge del Signore. Il gesto liturgico che Giuseppe e Maria si apprestano a fare nel tempio di Gerusalemme vuole riconoscere, attraverso la presentazione del bambino al tempio e il sacrificio di una coppia di tortore o due giovani colombi, che il loro primo figlio maschio รจ figlio di Dio. Agli occhi dei coniugi di Nazaret il bambino Gesรน รจ il dono attraverso il quale Dio si mostra loro come Padre. Il figlio รจ il segno visibile con cui Dio si fa presente nella famiglia umana. Gesรน, figlio di Maria e Giuseppe e figlio di Dio, รจ il punto in cui sโincontrano il cielo e la terra e avviene lo scambio dei doni: Dio dona suo Figlio agli uomini e i genitori donano il loro figlio a Dio.
Quel rito รจ un atto di fede come quello che Abramo compรฌ sul monte Moria quando offrรฌ in sacrificio suo figlio Isacco. Anche in quel caso il Patriarca obbedรฌ alla legge del Signore interpretando alla lettera e nella maniera piรน esigente la sua parola: ยซfai salire per il sacrificio tuo figlio, lโunico, quello che amiยป (Gn 22). Con quel gesto Abramo sulla vetta del monte raggiunge il punto piรน altro della sua fede. Lรฌ il suo cuore diventa trasparenza dellโamore Dio che per gli uomini sacrifica Suo Figlio, lโUnico, lโAmato. Nellโofferta del figlio Isacco Abramo diventa profeta del dono di amore che Dio offre nel sacrificio di Gesรน sulla croce.
Il filo rosso dellโamore di Dio lega gli eventi della salvezza che vanno dalla Genesi allโApocalisse. Nellโofferta che Gesรน fa di sรฉ al Padre per la salvezza degli uomini si scorge un abbraccio, ovvero lโincontro tra braccia. Ci sono le braccia di Maria e Giuseppe, come quelle di Abramo, che innalzano verso lโaltare il loro figlio Gesรน. Esse sono profezia delle braccia della croce, segno di quelle di Dio Padre, dalle quali รจ presentato e offerto al mondo il Cristo, il Figlio di Dio.
Lo Spirito Santo fa ยซsentireยป a Simeone la stessa gioia di Dio quando ci accoglie tra le sue braccia misericordiose. ร lโabbraccio benedicente di Dio! Quando lโuomo benedice Dio accoglie la sua benedizione e diventa lo strumento della sua diffusione.
Nellโeucaristia si rinnova questo abbraccio in cui si incrociano le mani e sโincontrano i cuori, nostri e di Dio. Nel pane e nel vino posti sullโaltare presentiamo a Dio tutta la nostra vita, le gioie e le fatiche di tutti i giorni. La offriamo a Dio con gratitudine e fiducia perchรฉ lo Spirito Santo, unendoci al sacrificio di Cristo, faccia della nostra vita un dono dโamore.
Lโeucaristia ci educa ad abbracciare la nostra croce quotidiana e in essa a lasciarci abbracciare da Dio. Come quelle della croce, anche le braccia del Padre sono sempre aperte ad accogliere la nostra preghiera fatta con forti grida e lacrime e prodighe nellโoffrire consolazione. Cosรฌ le nostre braccia, come quelle di Maria e Giuseppe e dello stesso Gesรน sulla croce, seppure indebolite dal peso delle prove, sโinnalzino per offrire la preghiera a Dio di lode e di supplica. Il nostro abbraccio sia anche tenero come quello di Simeone e benedicente come quello del Padre.
Leggi la preghiera del giorno.
Commento a cura di don Pasquale Giordano
Vicario episcopale per lโevangelizzazione e la catechesi e direttore del Centro di Spiritualitร biblica a Matera
Fonte โ il blog di don Pasquale โTu hai Parole di vita eternaโ