don Pasquale Giordano โ€“ Commento al Vangelo del 2 Febbraio 2022

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Commento a cura di
don Pasquale Giordano
Fonte โ€“ Mater Ecclesiae Bernalda
La parrocchia Mater Ecclesiae รจ stata fondata il 2 luglio 1968 dallโ€™Arcivescovo Mons. Giacomo Palombella, che morirร  ad Acquaviva delle Fonti, suo paese natale, nel gennaio 1977, ormai dimissionario per superati limiti di etร โ€ฆ [Continua sul sito]

Abbracci benedicenti

Il vangelo di Luca racconta alcuni aneddoti significativi dellโ€™infanzia di Gesรน che sono rivelativi della sua identitร  messianica. Il bambino, in quanto maschio primogenito della giovane coppia di sposi, ยซรจ sacro al Signoreยป, come afferma la legge del Signore. Il gesto liturgico che Giuseppe e Maria si apprestano a fare nel tempio di Gerusalemme vuole riconoscere, attraverso la presentazione del bambino al tempio e il sacrificio di una coppia di tortore o due giovani colombi, che il loro primo figlio maschio รจ figlio di Dio.

Agli occhi dei coniugi di Nazaret il bambino Gesรน รจ il dono attraverso il quale Dio si mostra loro come Padre. Il figlio รจ il segno visibile con cui Dio si fa presente nella famiglia umana. Gesรน, figlio di Maria e Giuseppe e figlio di Dio, รจ il punto in cui sโ€™incontrano il cielo e la terra e avviene lo scambio dei doni: Dio dona suo Figlio agli uomini e i genitori donano il loro figlio a Dio. 

Quel rito รจ un atto di fede come quello che Abramo compรฌ sul monte Moria quando offrรฌ in sacrificio suo figlio Isacco. Anche in quel caso il Patriarca obbedรฌ alla legge del Signore interpretando alla lettera e nella maniera piรน esigente la sua parola: ยซfai salire per il sacrificio tuo figlio, lโ€™unico, quello che amiยป (Gn 22). Con quel gesto Abramo sulla vetta del monte raggiunge il punto piรน altro della sua fede. Lรฌ il suo cuore diventa trasparenza dellโ€™amore Dio che per gli uomini sacrifica Suo Figlio, lโ€™Unico, lโ€™Amato. Nellโ€™offerta del figlio Isacco Abramo diventa profeta del dono di amore che Dio offre nel sacrificio di Gesรน sulla croce. 

Il filo rosso dellโ€™amore di Dio lega gli eventi della salvezza che vanno dalla Genesi allโ€™Apocalisse. Nellโ€™offerta che Gesรน fa di sรฉ al Padre per la salvezza degli uomini si scorge un abbraccio, ovvero lโ€™incontro tra braccia. Ci sono le braccia di Maria e Giuseppe, come quelle di Abramo, che innalzano verso lโ€™altare il loro figlio Gesรน. Esse sono profezia delle braccia della croce, segno di quelle di Dio Padre, dalle quali รจ presentato e offerto al mondo il Cristo, il Figlio di Dio. 

Lo Spirito Santo fa ยซsentireยป a Simeone la stessa gioia di Dio quando ci accoglie tra le sue braccia misericordiose. รˆ lโ€™abbraccio benedicente di Dio! Quando lโ€™uomo benedice Dio accoglie la sua benedizione e diventa lo strumento della sua diffusione. 

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Nellโ€™eucaristia si rinnova questo abbraccio in cui si incrociano le mani e sโ€™incontrano i cuori, nostri e di Dio. Nel pane e nel vino posti sullโ€™altare presentiamo a Dio tutta la nostra vita, le gioie e le fatiche di tutti i giorni. La offriamo a Dio con gratitudine e fiducia perchรฉ lo Spirito Santo, unendoci al sacrificio di Cristo, faccia della nostra vita un dono dโ€™amore. 

Lโ€™eucaristia ci educa ad abbracciare la nostra croce quotidiana e in essa a lasciarci abbracciare da Dio. Come quelle della croce, anche le braccia del Padre sono sempre aperte ad accogliere la nostra preghiera fatta con forti grida e lacrime e prodighe nellโ€™offrire consolazione. Cosรฌ le nostre braccia, come quelle di Maria e Giuseppe e dello stesso Gesรน sulla croce, seppure indebolite dal peso delle prove, sโ€™innalzino per offrire la preghiera a Dio di lode e di supplica. Il nostro abbraccio sia anche tenero come quello di Simeone e benedicente come quello del Padre.

Benedetto sei Tu Signore, perchรฉ dalla tua mano ricevo ogni giorno la vita, con gioie e fatiche. Accetta lโ€™offerta della mia lode e della mia supplica che depongo sullโ€™altare del mio cuore innalzato verso di Te. Non ho altro da offrirti se non la mia povera umanitร , quella che Tu stesso hai assunto facendoti uomo come me. Abbracciami, come un padre fa col proprio figlio e benedicimi con il dono del Tuo Spirito. La tua misericordia spalanchi le mie braccia perchรฉ possano consolare chiunque si trova nellโ€™afflizione ed essere rifugio per chi si รจ smarrito.