don Pasquale Giordano – Commento al Vangelo del 2 Agosto 2022

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Nelle crisi s’impara a pregare

Gesù cerca la solitudine per pregare. Ci sono momenti nei quali si avverte maggiormente il bisogno di una relazione più intima con Dio per trovare conforto e incoraggiamento nel continuare la propria missione in mezzo al mondo. Non sono state poche le resistenze interiori che Gesù ha incontrato nel suo cammino. Anche lui ha avuto paura, e chi non l’avrebbe avuta presagendo la propria morte violenta, come era accaduto a Giovanni Battista.

La paura fa tremare il cuore e più insidiosa si fa la tentazione di abbandonare il campo. Mentre gli apostoli combattono contro il vento Gesù cammina incontro a loro. Questa immagine comunica al lettore la determinazione di Gesù di affrontare la morte non andando contro ma camminando verso i suoi discepoli. Gli apostoli nella barca in mezzo al mare fanno la medesima esperienza di Gesù che resiste al vento contrario della paura e dello scoraggiamento. Dalla preghiera nasce la determinazione di farsi prossimo agli altri nelle loro difficoltà, condividendole e affrontandole con fede.

La fiducia che Gesù nutre nei confronti del Padre matura nella preghiera e da essa scaturisce la misericordia con la quale egli va verso gli uomini e si fa loro compagno di cammino. La paura distorce la percezione della realtà e gli apostoli rimangono sconvolti alla vista di Gesù che cammina sulle acque. La paura ci afferra quando la realtà supera la nostra immaginazione abituati, come siamo, a incasellare ogni cosa nei nostri schemi mentali. Sebbene si creda nel Dio dell’impossibile, il dubbio rivela la debolezza o l’inconsistenza della nostra fede a volte ridotta a idea oppure ad utopia.

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La fede è l’esperienza che contraddice le nostre idee e destruttura le nostre certezze per conformarle alla realtà di Dio il cui amore supera di gran lunga le attese e le pretese umane. È in mezzo alle crisi che si matura nella fede e, attraversando le prove della vita, s’impara a pregare. Nel mezzo di una crisi Pietro rivolge a Gesù due preghiere. La prima, anche se sembra quasi una sfida, mostra la sua fede nella parola del Signore. L’impossibile può diventare possibile anche a lui se Gesù gli comanda di andargli incontro camminando sulle acque.

La seconda preghiera è una supplica che rivela la fede nella potenza salvifica di Gesù. La vita ci testimonia continuamente che se interloquiamo con la paura, e ci lasciamo dominare da essa, sprofondiamo nella disperazione, se invece ricorriamo alla preghiera e da essa ci lasciamo trasformare, in modo da non andare contro ma camminare verso Dio avendo lo sguardo fisso su di Lui, allora sperimentiamo la sua salvezza.

Signore Gesù, Dio dell’impossibile, insegnami a pregare per rimanere saldo nella fede quando la paura fa tremare il cuore. Tu che sulla croce hai pregato per me e, offrendo la tua vita al Padre, mi sei venuto incontro per porgermi la tua mano, aiutami ad affrontare le prove della vita con la stessa fiducia con la quale hai compiuto la volontà di Dio. Accresci in me la fede, alimenta la speranza, vivifica la carità perché nella missione di ogni giorno non mi lasci vincere dallo scoraggiamento ma nella tua parola possa trovare forza e coraggio per attuare il comandamento dell’amore.

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Commento a cura di don Pasquale Giordano
FonteMater Ecclesiae Bernalda
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