La carità è restituire ai poveri
Questa parola, nella quale sono presentate l’immagine del padrone e del servo, ci invita a riflettere su quali attese si fonda la nostra vita e in che modo le viviamo. Il padrone è geloso della sua casa e fa di tutto perché non sia violata dal ladro la cui visita avviene in un tempo sconosciuto.
La cura che egli ha della sua casa la mette al sicuro da un eventuale pericolo. Da qui la domanda: siamo noi padroni saggi della casa che abitiamo e quale cura abbiamo della comunità a cui apparteniamo? Quale attenzione poniamo al rapporto con Dio, alla relazione tra di noi e al nostro cammino di fede? Siamo custodi e promotori della comunione? È su queste questioni che si gioca la vita, il suo successo o il suo fallimento.
Il servo che custodisce nel cuore la parola del padrone fa sua la passione con cui si prende cura dei suoi beni. In tal modo lo imita nel rispetto che ha delle persone che compongono la sua casa e vive pienamente il tempo che gli è dato compiendo fedelmente la missione affidatagli.
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La speranza è la forza di attrazione che induce il servo a replicare nei confronti degli altri l’amorevolezza del padrone opponendosi a quella della distrazione che invece porta il servo a diventare schiavo del proprio io egoistico e arrogante. La missione affidata al servo fidato e prudente lo investe di una responsabilità che lo rende simile al padrone.
Praticare la misericordia prendendosi cura dei fratelli significa portare a termine la missione assegnata e maturare nel senso della responsabilità che è la virtù principale richiesta a chi è messo a capo per esercitare l’autorità. Il servizio svolto senza responsabilità scade in esercizio di autoritarismo. La vera autorità non può prescindere dalla carità che non consiste semplicemente del dare qualcosa ma nel restituire ai poveri ciò appartiene a loro.
Signore Gesù, che rendi visibile la presenza di Dio nei gesti di salvezza, aiuta noi tuoi discepoli a comprendere che nella missione che ci affidi chiedi di continuare a compiere la tua vocazione. Donaci la forza di rimanere fedeli al tuo comandamento e di amarci gli uni gli altri come tu ci hai amato. Quanto più ci conformiamo al tuo cuore tanto più il nostro servizio divenga segno e trasparenza del tuo amore. Vinci in noi la tentazione dell’autoritarismo dietro il quale c’è l’arroganza e l’illusione di poter prendere il posto di Dio; rendici servi affidabili e prudenti dei nostri fratelli coltivando la speranza d’incontrare Te con il quale continuamente maturare nel senso di responsabilità e nella misericordia.
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Commento a cura di don Pasquale Giordano
La parrocchia Mater Ecclesiae è stata fondata il 2 luglio 1968 dall’Arcivescovo Mons. Giacomo Palombella, che morirà ad Acquaviva delle Fonti, suo paese natale, nel gennaio 1977, ormai dimissionario per superati limiti di età… [Continua sul sito]