La Parola di Dio è la Carità che fa rinascere
Sant’Antonio
Gesù di nuovo in casa a Cafarnao annuncia la Parola. Non si tratta di una lezione ma di un evento nel quale avviene un incontro che cambia la vita. La Parola di Dio non solo si ascolta ma si vede anche nella vita di chi cerca il Signore e si lascia guarire da lui.
La fede si manifesta nell’impegno che alcuni uomini impiegano per permettere ad un loro fratello infermo di essere alla presenza di Gesù. Essi non si scoraggiano davanti a difficoltà logistiche ma le superano anche in maniera ingegnosa. Questi uomini non si fanno spazio per farsi vedere dagli altri, ma per incontrare il Signore. Il bisogno di avere un contatto diretto con Lui è talmente forte che non esitano anche ad osare e a sfidare dei pericoli. Quanto debole è la fede di chi trova tante scuse per non cercare l’incontro con Dio nella preghiera.
La fede aiuta anche a gestire i problemi. Infatti il paralitico è un peso che grava sulle spalle di altri che lo aiutano, così come lo sono i malati la cui cura ricade sui familiari. Così come alcune preoccupazioni riguardanti i nostri cari appesantiscono il cuore e ci affaticano fino al punto di risultare insopportabili. Le ansie e le paure non possono essere tenute nascoste nel cuore, ma dobbiamo avere il coraggio farle emergere nelle nostre relazioni e portarle davanti a Dio nella nostra preghiera. Potremmo confondere lo sfogo e il giudizio, che sono un modo per scaricarci di dosso quello che ci pesa, con l’atteggiamento delicato di chi trova il modo perché il problema sia posto al centro del dialogo. Soprattutto nel caso della cura ad una persona malata e bisognosa di attenzioni non di rado si assiste a scontri nei quali l’oggetto della discussione non è la persona ma la sua malattia e il disagio che essa comporta.
La fede mette al centro innanzitutto la persona perché sia posta davanti agli occhi del cuore.
Coloro che accompagnano il paralitico hanno la consapevolezza del loro limite, essi infatti sono incapaci di guarirlo, ma, calandolo al centro della casa davanti a Gesù, essi non lo “scaricano” ma realizzano ciò che significa la Parola annunciata da Gesù. I malati sono nel cuore di Dio e devono essere anche nel cuore della Chiesa.
Una Chiesa sedentaria come quella rappresentata dagli scribi non saprà mai gustare la misericordia di Dio e la potenza della sua Parola, ma incarnerà solamente la parte degli ipocriti che si scandalizzano ma non si lasciano smuovere dalla Carità.
Ciò che fa rinascere le persone che incontrano Gesù non sono parole vuote, la Carità contenuta nella Parola di Dio.
Si può conoscere la Parola di Dio ma non lasciarsi provocare interiormente in modo tale da essere rigenerati e cambiati. Gli scribi rimangono seduti, l’uomo che ascolta la Parola di Dio e gli obbedisce per fiducia rinasce e diviene una persona finalmente libera.
Auguro a tutti una serena giornata e vi benedico di cuore!
Commento a cura di don Pasquale Giordano
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