Tempo di generare e costruire ponti tra le generazioni
Feria propria del 17 Dicembre
Il Vangelo di Matteo si apre con una sorta di litania in cui ogni persona menzionata è come l’anello di una lunga catena che dal patriarca Abramo, passando per il re Davide e il dramma dell’esilio in Babilonia, giunge fino a Gesù. Se prendiamo in mano la bibbia, notiamo che è divisa tra Antico e Nuovo Testamento. Il vangelo di Matteo, che ha come soggetto Gesù, inaugura il Nuovo Testamento e la sua prima pagina si riannoda al filo rosso della narrazione che parte dal libro della Genesi, il primo libro dell’Antico Testamento. Non si tratta di fiabe, ma di una lunga storia che parte dall’incontro di Abramo con Dio e della sua promessa di dargli un figlio.
Se all’origine c’è la promessa di Dio, essa diventa realtà nell’atto di generare in cui l’uomo risponde alla sua chiamata dando inizio ad una vita, frutto sempre di un incontro. Generare è segno di vitalità la cui origine non è in noi stessi, ma si attiva solamente quando avviene l’incontro con un’altra persona. Nessuno può generare da solo; da soli si può solo produrre qualcosa. La vita non è qualcosa da produrre o riprodurre, ma un dono da accogliere e a cui dare un nuovo inizio.
Colui che ha un approccio predatorio alla vita non permette a ciò che gli è stato donato di iniziare, ma gli si dà la morte, non la vita. La cupidigia, cioè la tendenza a prendere tutto per sé senza darsi un limite, inibisce la capacità generativa che invece si attiva negli atteggiamenti opposti della fiducia e dell’obbedienza. Si tratta innanzitutto di obbedire alla parola dell’amore che Dio ha posto nel cuore di ciascuno di noi. Obbedire significa riconoscersi generati, figli. L’essere tali non è solo un dato di natura, ma una scoperta ma anche una scelta continua di dare un nuovo inizio a ciò che di bello si è ricevuto da chi ci ha generati.
Il dono del generare ha origine, e si rigenera, nell’incontro con Dio che accolgo e riconosco come Genitore, è realtà nell’incontro con l’altro da me al quale mi dono con generosità per generare e infine diventa stile di vita nell’atteggiamento dell’accompagnare e lasciare andare colui che ho generato.
La genealogia, come la storia, è ripetitiva e monotona nei suoi corsi e ricorsi. Tuttavia, è come un’aspirale che sembra ritornare sempre al punto di partenza, ma in realtà ogni inizio è proiettato in avanti. Qual è l’approdo? Gesù, chiamato il Cristo. Lui, uomo pienamente realizzato, origine e compimento della nostra generatività.
Auguro a tutti una serena giornata e vi benedico di cuore!
Commento a cura di don Pasquale Giordano
La parrocchia Mater Ecclesiae è stata fondata il 2 luglio 1968 dall’Arcivescovo Mons. Giacomo Palombella, che morirà ad Acquaviva delle Fonti, suo paese natale, nel gennaio 1977, ormai dimissionario per superati limiti di età… [Continua sul sito]
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