don Pasquale Giordano – Commento al Vangelo del 16 Novembre 2022

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Confidenze e affidamento di responsabilità

La parabola ci offre uno spaccato della nostra vita cristiana, una chiave di lettura e un criterio di verifica. Essa è racchiusa tra due momenti o chiamate, come quelle che riguardano i dieci servi. C’è un tempo nel quale si è chiamati per ricevere in consegna un valore e con esso la missione di farlo fruttificare. Segue poi il momento della verifica e della rendicontazione o del giudizio.

Tra questi due tempi c’è il “frattempo” dell’attesa del ritorno del Signore nel quale ognuno è responsabile delle proprie scelte. Il racconto della parabola ci invita a identificarci con uno dei dieci servi e anticipare nel presente, e nel segreto della propria coscienza, quel giudizio finale che sarà un giorno chiaro e palese.

Abbiamo bisogno di fare costantemente discernimento e d’interrogarci se siamo servi fedeli che, in obbedienza alla missione ricevuta, investono la moneta affidataci diffondendo il Vangelo mediante le quotidiane e piccole scelte di vita, oppure, vinti dalla diffidenza e dalla paura, preferiamo nasconderla in un fazzoletto vivendo una vita dalla quale non traspare affatto la vocazione alla santità alla quale tendiamo.

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La malvagità del servo negligente non consiste nell’aver compiuto una qualche azione cattiva ma nell’aver omesso di fare il bene rendendo così sterile il dono affidatogli e venendo meno all’impegno preso con il padrone. La fedeltà dei servi buoni si è manifestata grazie al fatto che essi, tenendo sempre presente la parola del loro padrone, hanno lasciato spazio alla creatività dello Spirito, al contrario dell’altro, vittima del pregiudizio e della paura.

L’insegnamento che viene dalla parabola suggerisce a noi, servi della Parola, di aver sempre un grato ricordo del dono ricevuto in modo da vivere responsabilmente la missione di far crescere il Regno di Dio in mezzo al mondo.

Leggi la preghiera del giorno.

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Commento a cura di don Pasquale Giordano

FonteMater Ecclesiae Bernalda
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