don Pasquale Giordano โ€“ Commento al Vangelo del 16 Aprile 2023

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Il Grembo fecondo della Chiesa
II DOMENICA DI PASQUA o della Divina Misericordia (ANNO A)

Signore Dio nostro,
che nella tua grande misericordia
ci hai rigenerati a una speranza viva,
accresci in noi la fede nel Cristo risorto,
perchรฉ credendo in lui
abbiamo la vita nel suo nome.
Egli eฬ€ Dio, e vive e regna con te,
nellโ€™unitร  dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.

Dagli Atti degli Apostoli At 2,42-47

Tutti i credenti stavano insieme e avevano ogni cosa in comune.

[Quelli che erano stati battezzati] erano perseveranti nellโ€™insegnamento degli apostoli e nella comunione, nello spezzare il pane e nelle preghiere.

Un senso di timore era in tutti, e prodigi e segni avvenivano per opera degli apostoli.

Tutti i credenti stavano insieme e avevano ogni cosa in comune; vendevano le loro proprietร  e sostanze e le dividevano con tutti, secondo il bisogno di ciascuno.

Ogni giorno erano perseveranti insieme nel tempio e, spezzando il pane nelle case, prendevano cibo con letizia e semplicitร  di cuore, lodando Dio e godendo il favore di tutto il popolo.

Intanto il Signore ogni giorno aggiungeva alla comunitร  quelli che erano salvati.

Le quattro perseveranze della Chiesa

In At 2, 42 si parla di quattro ยซperseveranzeยป: nellโ€™insegnamento degli apostoli, nella comunione (koinonรญa), nella frazione del pane e nelle preghiere. Fin dalle origini del cristianesimo si รจ infatti capito che la sequela Christi non รจ questione di unโ€™ora nรฉ di una stagione: nella vita cristiana lโ€™essenziale รจ perseverare, durare nel tempo, dare continuitร , mediante unโ€™obbedienza costantemente rinnovata, alla scelta iniziale. Non a caso Gesรน ha affermato: ยซChi persevera fino alla fine, questi sarร  salvatoยป (Mt 10, 22; 24, 13; Mc 13, 13), oppure, nella versione lucana: ยซCon la vostra perseveranza guadagnerete le vostre viteยป (Lc 21, 19). La forma vitae descritta in At 2, 42-45 esemplifica dunque lo stato di conversione, mediante un comportamento capace di dare continuitร  al mutamento intrapreso con il battesimo.

Il soggetto principale รจ il Signore che aggiunge alla comunitร  dei credenti gli uomini che salva. Il battesimo nello Spirito Santo รจ il passare dalla riva dellโ€™individualismo a quella della comunione. รˆ dunque un continuo cammino di conversione e di perseveranza. Il termine perseveranza dice il โ€œrimanere inโ€, โ€œinsistere inโ€, per sottolineare la continuitร  e la tenacia imperterrita dei discepoli.

La didachรฉ, lโ€™insegnamento รจ la base della dottrina e della disciplina cristiana, costruita sulle parole e le azioni di Gesรน stesso e sulle istruzioni comunicate agli apostoli e a quei seguaci destinati ad essere suoi testimoni autentici (cf. At 1,1-2s). Eโ€™ lโ€™insegnamento di coloro che sono sempre discepoli, in ascolto della voce dello Spirito attraverso il quale Gesรน continua a essere presente con la sua forza salvifica e sanante. Lโ€™ombra di Pietro รจ lโ€™immagine usata per dire la potente e misteriosa presenza che opera attraverso lโ€™apostolo. Lโ€™insegnamento degli apostoli non รจ semplice comunicazioni di dati o nozioni, norme di comportamento, ma รจ lโ€™esperienza della comunione e continuitร  con quella prima comunitร  apostolica che funge da fondamento per il proprio cammino di fede.

La chiesa che nasce a Pentecoste ha unโ€™identitร  ben precisa, riassumibile nella perseverante koinonรญa, esperita nella radicale condivisione dei beni: ยซtenevano ogni cosa in comune (รกpanta koinรก)ยป (At 2, 44).

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Occorre esplorare la realtร  della koinonรญa in tutta la ricchezza con cui essa รจ presentata nel Nuovo Testamento:

ยท      la koinonรญa รจ innanzitutto lโ€™inaudita possibilitร  di partecipare della vita divina (cf. 2Pt 1, 4), apertaci dal Padre, nella sua infinita misericordia, attraverso il Figlio (cf. Ef 2, 4-5);

ยท      la koinonรญa รจ comunione al corpo e al sangue di Cristo (cf. 1Cor 10, 16-17), segno della partecipazione del credente a tutta la vita del Figlio, riassunta nella sua passione, morte e resurrezione (cf. Fil 3, 10-11);

ยท      la koinonรญa รจ ยซcomunione dello Spirito Santoยป (2Cor 13, 13), attraverso la quale il cristiano ยซsi dispone ad abitare con Dioยป [ Basilio, Lo Spirito santo 62,23-24.];

ยท      da questa koinonรญa alla vita trinitaria (cf. 1Gv 1,3) discende per il credente la possibilitร  di fare della propria vita una parabola capace di narrare la ยซcomunione allโ€™Evangeloยป (cfr. Fil 1, 5);

ยท      la koinonรญa รจ infine la colletta in favore di chi si trova nel bisogno, il ministero svolto da Paolo a favore dei ยซpoveri di Gerusalemmeยป (cf. Rm 15, 26-27; 1Cor 16, 1-3; 2Cor 8-9).

Se Luca, lโ€™autore degli Atti, nel presentare la chiesa nascente di Gerusalemme sorta dopo la Pentecoste (cf. At 2, 1-13) avverte la necessitร  di redigere due testi diversi, lo fa con unโ€™intenzione ben precisa. Egli vuole cioรจ insegnare ai cristiani che non esiste un modello unico di condivisione dei beni, da ripetersi o da imitare pedissequamente: spetta alla responsabilitร  delle comunitร  cristiane, disseminate nel tempo e nello spazio, trovare le forme per tradurre adeguatamente in pratica lโ€™esigenza evangelica della koinonรญa.

ยซTutti coloro che erano diventati credenti stavano insieme e tenevano ogni cosa in comuneยป (At 2, 44). Con la parola ยซinsiemeยป viene resa lโ€™espressione greca epรฌ tรฒ autรณ (cf. At 1, 15; 2, 1.47; 4, 26), che puรฒ significare sia ยซnello stesso luogoยป sia ยซinsieme, comunitariamenteยป (Cf., per es., Sal 133 (132),1: ยซEcco, comโ€™รจ bello, comโ€™รจ dolce vivere come fratelli insieme!ยป). Una traduzione piรน libera, ma pienamente fedele al senso complessivo della frase potrebbe dunque essere: ยซTutti coloro che erano diventati credenti formavano una comunitร ยป (nella versione dei LXX questa locuzione traduce lโ€™avverbio ebraico jahad; ebbene, nei testi di Qumran questa parola viene utilizzata quale sostantivo per designare quella particolare comunitร  che, negli anni in cui la koinonรญa cristiana muoveva i primi passi, da oltre un secolo viveva sulle rive del Mar Morto, non molto distante da Gerusalemme).

Luca ricorda certamente lโ€™esempio della primissima comunitร , quella itinerante formata da Gesรน insieme a una decina di uomini e ad alcune donne: era una comunitร  fondata su una radicale comunione di vita e di beni, tanto che in essa vi era addirittura una cassa comune (cf. Gv 12, 6; 13, 29). Coloro che erano chiamati dal rabbi di Nazaret, vendevano i beni, li donavano ai poveri ed entravano a fare parte della comunitร , come testimoniano alcune parole di Gesรน riportate dal terzo vangelo: Vendete i vostri beni e dateli in elemosina (Lc 12, 33); Chiunque di voi non rinuncia a tutti i suoi beni, non puรฒ essere mio discepolo (Lc 14, 33); Una cosa ancora ti manca: vendi tutto quello che hai, distribuiscilo ai poveri, e avrai un tesoro nei cieli; poi vieni e seguimi (Lc 18, 22; cf. Mt 19, 21; Mc 10, 21).

Vita in comune, beni in comune: siamo di fronte al radicalismo vissuto da quanti hanno condiviso la vicenda storica di Gesรน, i quali ยซlasciarono tutto e lo seguironoยป (Lc 5, 11; cf. anche Lc 5, 28; 18, 28). Il primo sommario degli Atti riecheggia tutto questo con lโ€™intenzione di mostrare che la comunitร  cristiana di Gerusalemme โ€“ formata dai Dodici, da Maria, da alcune donne (cf. At 1, 12-14.26), e da altri che ยซil Signore ogni giorno aggiungevaยป (At 2, 47) โ€“ praticava questo stesso stile di vita, eccezion fatta per una differenza pratica: ยซnel tempo di Gesรน, il discepolo rinuncia alla proprietร  per seguire Gesรน, nel tempo della chiesa i cristiani praticano la condivisione dei propri beni per venire incontro ai bisognosiยป (B. Papa, ยซโ€La comunitร  dei credenti era un cuore e unโ€™anima solaโ€ฆโ€ (At 4,32)ยป, in Parola, Spirito e Vita 11 (1985), p. 155). Lโ€™esigenza delineata รจ quella di un autospogliamento libero, gratuito e risoluto, il cui approdo consiste nella radicale comunione dei beni: ยซchi aveva proprietร  e sostanze le vendeva e ne faceva parte a tutti, secondo il bisogno di ciascunoยป (At 2, 45).

Dalla prima lettera di san Pietro apostolo (1Pt 1,3-9)

Ci ha rigenerati per una speranza viva, mediante la risurrezione di Gesรน Cristo dai morti.

Sia benedetto Dio e Padre del Signore nostro Gesรน Cristo, che nella sua grande misericordia ci ha rigenerati, mediante la risurrezione di Gesรน Cristo dai morti, per una speranza viva, per unโ€™ereditร  che non si corrompe, non si macchia e non marcisce. Essa รจ conservata nei cieli per voi, che dalla potenza di Dio siete custoditi mediante la fede, in vista della salvezza che sta per essere rivelata nellโ€™ultimo tempo.

Perciรฒ siete ricolmi di gioia, anche se ora dovete essere, per un poโ€™ di tempo, afflitti da varie prove, affinchรฉ la vostra fede, messa alla prova, molto piรน preziosa dellโ€™oro โ€“ destinato a perire e tuttavia purificato con fuoco โ€“, torni a vostra lode, gloria e onore quando Gesรน Cristo si manifesterร . Voi lo amate, pur senza averlo visto e ora, senza vederlo, credete in lui. Perciรฒ esultate di gioia indicibile e gloriosa, mentre raggiungete la mรจta della vostra fede: la salvezza delle anime.

La speranza dei vivi

Risorgendo dai morti, Gesรน ci dona lo Spirito grazie al quale da moti, per il peccato, diventiamo viventi. Egli, infatti ci fa partecipi della ereditร  che Lui stesso ha ricevuto dal Padre. Proprio perchรฉ riceve dal Padre lo Spirito, che dร  la vita, Egli puรฒ a sua volta effonderlo sugli uomini rendendoli figli di Dio. Questa dignitร  รจ un dono gratuito che riceviamo per la bontร  di Dio ma รจ anche ciรฒ che orienta le nostre scelte di vita affinchรฉ questa speranza si compia in pienezza. A cosa tende lโ€™uomo che accoglie lo Spirito Santo da Gesรน risorto? Ad abitare nella Casa del Signore, ovvero fare famiglia con Lui nella piena comunione.

La vita terrena dellโ€™uomo รจ posta tra la Pasqua del Battesimo, quando รจ posto nel cuore il seme della santitร , รจ la Pasqua finale con la quale si fa ingresso nella vita eterna. In mezzo cโ€™รจ il cammino della fede nel quale lo Spirito santo guida il battezzato allโ€™apprendimento della volontร  di Dio e lo sostiene affinchรฉ, attraverso le prove della vita, possa aderirvi in piena libertร . La vocazione alla santitร  richiede che si affermi ogni giorno il proprio amen a Dio.

Anche se non si ha unโ€™esperienza sensibile di Dio, la fede, quanto piรน si purifica dalle illusioni e aspettative mondane, tanto piรน aiuta il credente ad amarLo, ad occhi chiusi ma con cuore e mente aperta. Amare non significa cercare prove, ma desiderare di incontrare Dio per accoglierlo e donarsi a Lui. Anche se i sensi devono abbandonare la pretesa di afferrare un mistero che trascende le umane capacitร  di comprensione, tuttavia, il cuore che cerca il volto di Dio lo trova nei fratelli verso i quali riversa lo stesso amore con cui vorrebbe toccare il Signore.

+ Dal Vangelo secondo Giovanni Gv 20,19-31

Otto giorni dopo venne Gesรน.

La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesรน, stette in mezzo e disse loro: ยซPace a voi!ยป. Detto questo, mostrรฒ loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore.

Gesรน disse loro di nuovo: ยซPace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voiยป. Detto questo, soffiรฒ e disse loro: ยซRicevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonatiยป.

Tommaso, uno dei Dodici, chiamato Dรฌdimo, non era con loro quando venne Gesรน. Gli dicevano gli altri discepoli: ยซAbbiamo visto il Signore!ยป. Ma egli disse loro: ยซSe non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credoยป.

Otto giorni dopo i discepoli erano di nuovo in casa e cโ€™era con loro anche Tommaso. Venne Gesรน, a porte chiuse, stette in mezzo e disse: ยซPace a voi!ยป. Poi disse a Tommaso: ยซMetti qui il tuo dito e guarda le mie mani; tendi la tua mano e mettila nel mio fianco; e non essere incredulo, ma credente!ยป. Gli rispose Tommaso: ยซMio Signore e mio Dio!ยป. Gesรน gli disse: ยซPerchรฉ mi hai veduto, tu hai creduto; beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!ยป.

Gesรน, in presenza dei suoi discepoli, fece molti altri segni che non sono stati scritti in questo libro. Ma questi sono stati scritti perchรฉ crediate che Gesรน รจ il Cristo, il Figlio di Dio, e perchรฉ, credendo, abbiate la vita nel suo nome.

Lectio

Il capitolo 20 del vangelo di Giovanni รจ dedicato agli eventi accaduti nel primo giorno della settimana che inizia la mattina presto, quando รจ ancora buio, con la scoperta della tomba vuota. I protagonisti delle prime scene sono Maria Maddalena e i discepoli che corrono verso il sepolcro trovato aperto. Seguono altre due scene in cui Gesรน risorto appare a Maria Maddalena al sepolcro e ai discepoli riuniti nel cenacolo. Lโ€™ultima scena accade otto giorni dopo, quindi sempre nel primo giorno della settimana. In quello che prenderร  il nome di domenica, il giorno del Signore, Gesรน appare nuovamente ai discepoli riuniti nel cenacolo tra i quali questa volta cโ€™รจ anche Tommaso che era assente la settimana precedente e che non aveva creduto allโ€™annuncio dei suoi compagni.

Maria Maddalena vede la tomba aperta perchรฉ la pietra sepolcrale posta allโ€™ingresso era stata tolta. Conclude che il corpo di Gesรน รจ stato trafugato e corre ad informare i discepoli. Due di essi corrono verso la tomba e vi entrano. Allโ€™interno vedono solo i teli e il sudario. Non sanno cosa pensare. Quei segni rimangono muti perchรฉ ancora non avevano compreso la Scrittura che annunciava la risurrezione dai morti.

Maria Maddalena, convinta del trafugamento del cadavere, rimane vicino la tomba a piangere. Il suo dolore รจ talmente forte che non riesce a riconoscere la novitร  di ciรฒ che รจ accaduto sia quando vede i due angeli nel sepolcro, sia quando Gesรน stesso le รจ davanti ma confonde con il custode del giardino. Il dialogo con questi personaggi verte sul suo dolore: ยซDonna, perchรฉ piangi?ยป. Maria Maddalena si lascia interrogare ed ella risponde manifestando il suo dolore ma anche la volontร  di recuperare il corpo di Gesรน, costi quel che costi. Solo quando sente pronunciare il suo nome la Maddalena riconosce Gesรน e lo chiama Maestro. Maria rispondendo alla chiamata di Gesรน accetta di essergli discepola. Gesรน le rivela che il suo cammino si sta compiendo andando verso il Padre. รˆ questa la risurrezione, il cammino verso il Padre. Le affida anche un messaggio per i suoi fratelli per invitarli a seguirlo verso la casa del Padre suo che รจ diventato anche Padre nostro. La discepola del Risorto annuncia il messaggio di Gesรน non prima di aver offerto le sue credenziali di credibilitร  dicendo di aver visto il Signore.

Prima della fine di quel giorno anche i fratelli di Gesรน, riuniti nel cenacolo ancora molto timorosi per la reazione dei Giudei, ricevono la sua visita. Infatti, รจ Gesรน che viene e sta in mezzo alla comunitร  alla quale offre la pace. Questa รจ la caratteristica del Giorno del Signore quando la comunitร  si riunisce. Essa รจ in un luogo dalle porte chiuse segno del fatto che la Chiesa terrena ha sempre dei limiti, delle chiusure. La comunitร  dei discepoli, contrariamente al sepolcro aperto, รจ chiusa nella sua paura. In essa ci sono assenze che pesano. Contrariamente al sepolcro, Gesรน รจ vivo e presente in mezzo alla comunitร . La sua non รจ unโ€™assenza colmata di segni che ne evocano la presenza. Gesรน รจ presente nella Chiesa come forza che genera vita e che trasforma i testimoni oculari in ministri della misericordia. Gesรน รจ nella Chiesa e partecipa ad essa la missione di essere nel mondo via di pace e di riconciliazione.

Gesรน afferma la sua presenza che non รจ vincolata al permesso accordatogli dagli uomini. La Chiesa รจ sua e la sua presenza รจ stabile, centrale e sorgente di benedizione. Gesรน non รจ un fantasma o uno spirito, ma egli รจ nella Chiesa presente con il suo corpo, tantโ€™รจ che mostra le ferite della passione impresse nelle mani e nel costato. Con questo gesto Gesรน fa memoria del suo sacrificio sulla croce dal quale รจ scaturita la benedizione di Dio simboleggiati dal dono dello Spirito e dallโ€™acqua e sangue sgorgati dal costato aperto. Il mostrare le piaghe del suo corpo e il soffiare rimandano al momento della morte di Gesรน, quando consegnรฒ lo Spirito e il soldato gli aprรฌ il costato da cui uscรฌ sangue e acqua. Gesรน nellโ€™ora della morte afferma che tutta la Scrittura รจ ormai compiuta. La consegna dello Spirito รจ lโ€™atto con il quale si compie la volontร  del Padre e ciรฒ per cui egli era stato inviato nel mondo. Gesรน รจ mandato dal Padre non per condannare ma per salvare. Innalzato sulla croce attira tutti a sรฉ. Gesรน non รจ stato portato via ma รจ stato innalzato verso il Padre. Egli non รจ stato portato via, ma รจ diventato ยซViaยป verso il Padre suo e Padre nostro, Dio suo e Dio nostro. Il dono dello Spirito Santo รจ dato ai discepoli perchรฉ essi, credendo, partecipino alla stessa missione del Maestro. Come Gesรน รจ stato inviato dal Padre per condurre a Lui tutti i figli dispersi, cosรฌ anche i discepoli, riuniti attorno a Gesรน diventano missionari del perdono affinchรฉ tutti, credendo, possano ricevere il dono della salvezza, la vita eterna.

Sulla croce Gesรน รจ stato consacrato Sacerdote, lโ€™unico che con lโ€™offerta della sua vita ha permesso la purificazione di tutti gli uomini e la loro riconciliazione con il Padre. Con la sua morte Gesรน รจ diventato fratello di ogni uomo offrendoci la possibilitร  di diventare figli di Dio. Il perdono dei peccati, mediante lโ€™effusione dello Spirito dalla croce, ci ha fatto rinascere come figli di Dio. Questo dono diventa anche missione verso gli altri fratelli condividendo con loro il dono della misericordia di Dio. La benedizione, il gesto di alitare e la parola che lo spiega, rivelano e comunicano ai discepoli la stessa missione di Gesรน nel mondo. La vocazione dei discepoli รจ quella di rendere visibile a tutti la misericordia di Dio e offrire i benefici del perdono. 

La testimonianza della propria esperienza con Gesรน risorto non รจ il contenuto essenziale della missione ma la spinta iniziale ad andare dai fratelli per camminare insieme incontro a lui. Il cuore della fede non รจ lโ€™esperienza dei singoli, ma lโ€™incontro con Cristo risorto che viene a farsi toccare e cosรฌ introdurci nel grande mistero dellโ€™amore di Dio attraverso le sue ferite. Questo avviene la domenica nellโ€™eucaristia. Gesรน prende la nostra mano, come quella di Tommaso perchรฉ il contatto con la sua carne apra gli occhi non solamente per riconoscere che la resurrezione รจ un fatto storico ma che ha valore per me anche oggi. Oggi riconosco quanto รจ grande lโ€™amore di Dio per me: ha dato suo Figlio per salvarmi e riconciliarmi con Lui.

Meditatio โ€“ Gemelli diversi

La pagina del vangelo di Giovanni narra ciรฒ che avviene nel primo giorno della settimana, che noi chiamiamo domenica. Gesรน prima si รจ rivelato a Maria Maddalena presso il giardino dove si trovava la tomba poi, la sera dello stesso giorno e dopo otto giorni, ai discepoli che invece erano chiusi nel cenacolo. I cristiani vivono la domenica come il giorno santo nel quale incontrarsi per incontrare Gesรน. ร‰ lui il centro della comunitร . Lโ€™evangelista lo ribadisce chiaramente quando ripete che Gesรน ยซvenne, a porte chiuse, stette in mezzo e disse: โ€œPace a voiโ€ยป. La presenza di Gesรน cambia la fisionomia di quellโ€™assemblea.

La Chiesa, infatti, non si autoconvoca e non si riunisce semplicemente per stare insieme o farsi compagnia illudendosi in questo modo di potersi difendere dalle minacce esterne. Le porte chiuse del cenacolo indicano una comunitร  ripiegata su sรฉ stessa e preoccupata solo dellโ€™autoconservazione. I discepoli sono accomunati dalla medesima paura ma questo non significa che sono uniti. La differenza tra la comunitร  prima e dopo lโ€™incontro con Cristo sta nellโ€™essere concordi e unanimi. Il vero volto della Chiesa รจ fatto da uomini e donne che, incontrando Gesรน, si lasciano cambiare il cuore e con esso il proprio modo di pensare e di vivere. La concordia e lโ€™unanimitร  sono le caratteristiche di una Chiesa in festa perchรฉ attinge dalla mensa eucaristica i beni spirituali necessari per condividere con i fratelli anche i beni materiali.  La domenica รจ il giorno della festa e della famiglia perchรฉ nellโ€™incontro con Gesรน condividiamo con lui la gioia dello Spirito e ci scambiamo come fratelli il dono della Pace. Il corpo di Gesรน, che supera le barriere del tempo e dello spazio, non solamente viene mostrato ma anche donato. Attraverso la sua parola, simboleggiata dallโ€™alito, Gesรน ci dona lo Spirito Santo affinchรฉ il nostro corpo, come quello suo, comunichi agli altri il bene della gioia con lo sguardo benevolo, lโ€™ascolto attento, le parole benedicenti, i contatti delicati e rispettosi.

Lโ€™incontro con Gesรน nellโ€™eucaristia domenicale รจ una forte esperienza di fede che inizia col vedere, prima forma di contatto, e che poi giunge al toccare il suo corpo non per afferrarlo, ma per riceverlo in dono. Questo perchรฉ non rimaniamo spettatori distanti che provano momentaneamente lโ€™emozione della gioia ma che non sono capaci di comunicarla agli altri. Sapere che il Signore ci ha amato fino a morire per noi puรฒ commuoverci come quando vediamo un film, ma non convertirci. Tommaso, detto Dรฌdimo, che significa gemello, รจ il fratello che ci rimanda alla realtร  dei fatti e ridimensiona lโ€™euforia dellโ€™evento. La gioia รจ cosa diversa dallโ€™entusiasmo. La fede non si trasmette attraverso riti collettivi e neanche attraverso meeting di massa, ma mediante il contatto personale, corpo a corpo, cuore a cuore, vita a vita.

Tommaso da una parte รจ il nostro fratello gemello che stigmatizza il fatto di vivere la fede semplicemente nella sua dimensione cerebrale e rituale e rivendica il bisogno di fare esperienze concrete e dirette con Gesรน che coinvolgano tutti i sensi; dallโ€™altra ci mostra che diventare credenti significa diventare fratelli gemelli di Gesรน. Tommaso, con la sua professione di fede, รจ modello del cristiano che รจ tale non perchรฉ รจ membro di un gruppo di fratelli, ma perchรฉ vuole appartenere a Cristo ed essergli gemello in morte e in vita.

LEGGI LA PREGHIERA DEL GIORNO

Commento a cura di don Pasquale Giordano
Vicario episcopale per lโ€™evangelizzazione e la catechesi e direttore del Centro di Spiritualitร  biblica a Matera

Fonte โ€“ il blog di don Pasquale โ€œTu hai Parole di vita eternaโ€œ