don Pasquale Giordano – Commento al Vangelo del 15 Marzo 2023

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Mercoledì della III settimana di Quaresima

Dt 4,1.5-9   Sal 147  

Concedi a noi, o Signore,

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che, nutriti dalla tua parola

e formati nell’impegno quaresimale,

ti serviamo con purezza di cuore

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e siamo sempre concordi nella preghiera.

Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, 

e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo,

per tutti i secoli dei secoli.

Dal libro del Deuteronòmio Dt 4,1.5-9

Osserverete le leggi e le metterete in pratica.

Mosè parlò al popolo e disse: 

«Ora, Israele, ascolta le leggi e le norme che io vi insegno, affinché le mettiate in pratica, perché viviate ed entriate in possesso della terra che il Signore, Dio dei vostri padri, sta per darvi. 

Vedete, io vi ho insegnato leggi e norme come il Signore, mio Dio, mi ha ordinato, perché le mettiate in pratica nella terra in cui state per entrare per prenderne possesso. Le osserverete dunque, e le metterete in pratica, perché quella sarà la vostra saggezza e la vostra intelligenza agli occhi dei popoli, i quali, udendo parlare di tutte queste leggi, diranno: “Questa grande nazione è il solo popolo saggio e intelligente”. Infatti quale grande nazione ha gli dèi così vicini a sé, come il Signore, nostro Dio, è vicino a noi ogni volta che lo invochiamo? E quale grande nazione ha leggi e norme giuste come è tutta questa legislazione che io oggi vi do?

Ma bada a te e guàrdati bene dal dimenticare le cose che i tuoi occhi hanno visto, non ti sfuggano dal cuore per tutto il tempo della tua vita: le insegnerai anche ai tuoi figli e ai figli dei tuoi figli».

Tradizione e testimonianza

Mosè è il profeta che insegna leggi e norme del Signore e le trasmette fedelmente come Lui gliele ha rivelate. A Mosè spetta il compito di insegnarle fedelmente per far conoscere la volontà di Dio e il popolo è chiamato ad ascoltare e mettere in pratica. Non si tratta semplicemente di eseguire dei comandi che vengono dall’alto ma di aderire ad un progetto di vita che Dio ha pensato per Israele e che nasce dal suo cuore pieno di amore. Dio dà leggi e norme affinché Israele possa abitare in pace sulla terra ed essere un popolo libero e fecondo. Questa volontà si attua nella misura in cui Israele aderisce al progetto di Dio e diviene corresponsabile della sua realizzazione traducendo in opere la Parola ricevuta. La Parola di Dio è attuale per ogni generazione e, come tale, deve essere trasmessa fedelmente. La tradizione rimane viva se i comandamenti trovano pratica attuazione nella vita quotidiana. Tradizione e testimonianza vanno di pari passo. Dove il comandamento viene messo in pratica diviene anche testimonianza e insegnamento trasmesso alle generazioni. La Parola, tradotta nella vita, è il modo con il quale Dio manifesta la sua vicinanza. La sua presenza fa d’Israele un popolo saggio e intelligente agli occhi di tutti i popoli.

+ Dal Vangelo secondo Matteo Mt 5,17-19

Chi insegnerà e osserverà i precetti, sarà considerato grande nel regno dei cieli.

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: 

«Non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento. In verità io vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà un solo iota o un solo trattino della Legge, senza che tutto sia avvenuto. 

Chi dunque trasgredirà uno solo di questi minimi precetti e insegnerà agli altri a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà, sarà considerato grande nel regno dei cieli».

Gesù sembra mettere in chiaro una cosa che potrebbe creare un fraintendimento: egli non è il fondatore di una nuova religione ma è venuto per portare a compimento il progetto di Dio e a perfezionare l’alleanza tra il Creatore e la Creatura. Come testimoniano le Scritture il Signore Dio ha voluto liberamente e gratuitamente legare la sua vita alla nostra affinché potessimo imparare l’arte dell’amore e così vivere eternamente come eterno è il suo amore per noi. 

Il regno dei cieli non è una realtà utopica ma ciò che Dio vuole edificare ogni giorno con l’uomo. Si tratta della vita nuova, quella che profuma di santità la cui fragranza è l’amore fraterno. Il segreto dell’amore eterno sta nella fedeltà alle piccole cose della vita fraterna. L’attenzione ai particolari fa di una relazione personale un legame di amore autentico. Chi sa cogliere nelle sfumature di un sorriso, nel tono della voce, nelle gradazioni della luce degli occhi della persona che incontra qualcosa del suo mondo interiore e si accompagna a lui offrendogli la possibilità di condividerlo testimonia che esiste un Amore vero ed esso può essere trovato nelle pieghe e nelle piaghe della vita quotidiana.

Leggi la preghiera del giorno.

Commento a cura di don Pasquale Giordano
Vicario episcopale per l’evangelizzazione e la catechesi e direttore del Centro di Spiritualità biblica a Matera

Fonte – il blog di don Pasquale “Tu hai Parole di vita eterna