Il comandamento dellโamore e lโelogio della โsupportazioneโ
Venerdรฌ della V settimana di Pasqua
Spiegando il gesto della lavanda dei piedi Gesรน dice ai suoi discepoli: ยซVoi mi chiamate il Maestro e il Signore, e dite bene, perchรฉ lo sono. Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho lavato i piedi a voi, anche voi dovete lavare i piedi gli uni agli altri. Vi ho dato un esempio, infatti, perchรฉ anche voi facciate come io ho fatto a voiยป (Gv 13, 13-15). Con il gesto di lavare i piedi Gesรน ha voluto comunicare che, pur essendo Signore e Maestro, non considera gli altri come servi ma egli stesso si fa servo. Cosรฌ facendo riscatta il servizio dal pregiudizio che sia qualcosa di umiliante che mortifica la libertร personale. Al contrario, lโesempio che Gesรน lascia indica che lโamore, tradotto nel linguaggio del servizio, nobilita chi lo compie. Chi serve gli altri per amore si rende veramente libero, non schiavo delle sue passioni, e signore di sรฉ stesso.
Ci si domanda: se lโamore rende liberi, perchรฉ comandarlo? Non dovrebbe essere piuttosto oggetto di una esortazione che fa appello alla responsabilitร di ciascuno? Si pensa, erroneamente, che lโamore, con tutto ciรฒ che gli gira attorno, appartenga solo alla sfera dellโideale, dei sentimenti, delle buone intenzioni, dei pii e santi desideri, che si perdono per strada nel groviglio degli eventi della vita reale. Lโ amore รจ comandato perchรฉ la forza dellโimperativo spinge a passare dal piano ideale a quello reale, dal โsapereโ al โfareโ, dallโimmaginare al realizzare. Dio per primo interpreta lโamore come un imperativo perchรฉ lo traduce in comando rivolto a sรฉ stesso: ยซFacciamo lโuomo a nostra immagine e somiglianzaยป (Gen 1, 26). Lโuomo, pensato e desiderato prima della creazione, รจ amato da Dio quando riceve la vita. Lโamore di Dio si concretizza allorquando lโuomo รจ costituito โsignore della terraโ perchรฉ se ne prenda cura per farla fruttificare coltivandola. Dopo il comando dato a sรฉ, sulla bocca di Dio fiorisce la prima parola rivolta allโuomo, che รจ insieme una benedizione e un comando, con la quale si delinea la sua vocazione: ยซDio li benedisse e Dio disse loro: “Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra e soggiogatela, dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo e su ogni essere vivente che striscia sulla terra”ยป (Gn 1, 28).ย
ยซQuesto vi comando: che vi amiate gli uni gli altriยป. Anche questa parola di Gesรน รจ una benedizione e un comando che disegna lo statuto del cristiano, abitante e costruttore del Regno di Dio. Sulla croce Gesรน, il Figlio di Dio, si รจ fatto obbediente al Padre fino alla morte (Fil 2). Egli ha amato lโuomo facendosi suo servo perchรฉ egli potesse diventare libero. Dal trono della croce il Risorto impartisce lo stesso comando che lui stesso ha compiuto e grazie al quale ha vinto la morte e ha conquistato per sempre la vita. Quando lโamore diventa servizio genera la vita, per sรฉ e per gli altri. Se lโamore rimane tra i principi astratti ma non trova riscontro nel servizio concreto, reso a Dio e ai fratelli, รจ vanitร , come il vapore che presto svanisce.ย
Lโamore fraterno รจ un comando perchรฉ dalla sua realizzazione dipende la vita e le relazioni tra le persone. Una persona รจ tale, ed รจ felice e completa, se vive relazioni nutrienti basate sullโintreccio e la reciprocitร dellโamore che si fa servizio. La parola di Gesรน dร senso e garanzia di eternitร allโamore reciproco di cui quello sponsale ne รจ modello. In tal senso comprendiamo le parole, spesso travisate, che Paolo indirizza agli sposi: ยซNel timore di Cristo, siate sottomessi gli uni agli altriยป. Lโapostolo non elogia la sottomissione ma la โsupportazioneโ reciproca, ma al contempo basata sul comune fondamento dellโamore obbediente a Cristo. In Gesรน, crocifisso risorto, trova pieno compimento lโamore di Dio per lโumanitร come uno sposo ama la sua sposa. Questo รจ il ยซmistero grandeยป! ร lโamore di Dio per lโuomo, pensato, desiderato, progettato e finalmente realizzato nel sacrificio di Gesรน sulla croce quando, facendosi servo, ยซCristo ha amato la Chiesa e ha dato sรฉ stesso per leiยป (5,25). Cosรฌ anche i discepoli di Cristo, se sono veramente tali, non possono prescindere dallโesempio vincolante del loro Signore e Maestro. Quello di Gesรน, come le prime parole di Dio allโuomo, รจ un comando che diventa benedizione nel momento in cui viene messo in pratica. Non si tratta dunque di un dovere imposto dallโalto, ma di una esigenza vitale per lโuomo perchรฉ senza lโamore che si fa servizio reciproco e vicendevole promozione non cโรจ vita.ย
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Auguro a tutti una serena giornata e vi benedico di cuore!ย ย ย
Commento a cura di don Pasquale Giordano
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