don Pasquale Giordano – Commento al Vangelo del 13 Ottobre 2022

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Fratelli di sangue

Non basta costruire memoriali, moltiplicare le commemorazioni o istituire giornate della memoria senza fare della storia macchiata di sangue uno specchio nel quale guardare sé stessi, esaminare la propria coscienza e rintracciare in essa i segni del medesimo peccato dei padri la cui radice ancora nel presente produce ingiustizie atroci.

La lunga traccia di sangue, che viene dal lontano passato e giunge fino ai nostri piedi, è il segno di un filo rosso che unisce in drammatica solidarietà tutti gli uomini, che invece di disobbedire al male si ribellano contro Dio. All’alleanza proposta da Dio e fondata sull’amore gli uomini spesso rispondono facendo tra loro connubi per combatterlo.

Se comprendessimo quanto grande è l’amore di Dio e il suo desiderio di fare casa con noi scopriremmo la drammatica bellezza della sua fedeltà che arriva a spargere il proprio sangue per risparmiare le nostre inutili carneficine e lotte fratricide. In quel fiume di sangue dell’umana ingiustizia Gesù Cristo versa il suo perché venga redento e il cuore dell’uomo si converta dalla malvagità alla salvezza.

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La parola di Gesù è scomoda e urticante risulta anche la testimonianza di chi, facendo il bene, denuncia la verità del nostro peccato. Se ci fermassimo solo a “cambiare canale” quando ascoltiamo qualcosa che ci risulta fastidioso, come quando chiudiamo gli occhi davanti ad una scena che ci inorridisce, sarebbe un problema contenuto, ma purtroppo capita sempre più spesso che dalla difesa passiamo all’attacco perché pretendiamo di eliminare ciò che contraddice il nostro pensiero o il nostro modo di agire.

Questo accade frequentemente sui social dove dal confronto sulle idee si scende al piano delle offese personali in duelli senza esclusioni di colpi. Il passaggio dal virtuale al reale è breve e la conflittualità giunge fino alla violenza fisica e psicologica. Soprattutto chi ricopre responsabilità pubbliche ha il compito di educare innanzitutto il proprio cuore per purificarlo da ogni forma di malvagità ereditata da una storia di conflitti fraterni.

Questo può avvenire solo se si accetta un confronto leale con l’altro da sé grazie al quale maturare la capacità di una sana autocritica e la volontà di stringere alleanze educative per lavorare insieme per il vero bene comune. 

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Signore Gesù, Agnello di Dio che versi da innocente il sangue per la remissione dei nostri peccati, intercedi per noi perché la misericordia divina possa vincere l’ingiustizia e l’iniquità che si nascondono dietro ipocrite forme di religiosità e false devozioni. Il tuo sangue, più eloquente di quello del giusto Abele, sia seme di nuovi cristiani e irrori il campo della Chiesa perché produca frutti di giustizia e pace. La tua sapienza metta nel cuore il desiderio di autentica fraternità affinché chiunque incrocia la mia vita possa trovare in me un amico che lo introduce nell’incontro con Te. Aiutami a pregare perché possa penetrare sempre più profondamente nel grande mistero dell’amore di Dio e, cogliendone la bellezza, riesca a narrarlo credibilmente ai miei fratelli.

Commento a cura di don Pasquale Giordano
FonteMater Ecclesiae Bernalda
La parrocchia Mater Ecclesiae è stata fondata il 2 luglio 1968 dall’Arcivescovo Mons. Giacomo Palombella, che morirà ad Acquaviva delle Fonti, suo paese natale, nel gennaio 1977, ormai dimissionario per superati limiti di età… [Continua sul sito]