don Pasquale Giordano – Commento al Vangelo del 13 Giugno 2022

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Commento a cura di don Pasquale Giordano
FonteMater Ecclesiae Bernalda
La parrocchia Mater Ecclesiae è stata fondata il 2 luglio 1968 dall’Arcivescovo Mons. Giacomo Palombella, che morirà ad Acquaviva delle Fonti, suo paese natale, nel gennaio 1977, ormai dimissionario per superati limiti di età… [Continua sul sito]

Neutralizzare il virus del male per rendere virale il bene

La cosiddetta «legge del taglione» aveva un intento contenitivo del male. La giustizia incarnata da Gesù, a cui devono tendere anche i discepoli, non si accontenta di limitare l’ingiustizia ma la combatte per vincerla e sradicarla dal cuore degli uomini. I rimedi umani, infatti, a volte sono peggiori dei danni causati dall’ingiustizia, soprattutto quelli che si ispirano al principio della vendetta o dell’auto giustizia.

Il primo contrasto al male è distinguerlo dal malvagio. Opporsi al male non significa contrapporsi al malvagio. Gesù non è il propugnatore di un buonismo di bassa lega ma esorta a condannare il male per salvare il malvagio. Distinguere il male da chi lo commette permette di contenere la rabbia per l’ingiustizia subita e di incanalarla in modo tale che non si trasformi in violenza.

Le immagini e il linguaggio volutamente paradossale e provocatorio vorrebbero sottolineare la necessità di reagire al male con azioni che marcano la discontinuità con le offese perpetrate dai malvagi, le umiliazioni inflitte dai cattivi, le pretese accampate dagli arroganti. Il contrasto più efficace al male non è la punizione, intesa come giusta condanna per chi si è macchiato di un reato o un peccato, ma è la giustizia che punta ad interrompere la spirale di male innescata dall’ingiustizia e a trasformarla in un circolo virtuoso grazie al quale il virus del male è sconfitto e il bene diventa virale. 

Signore Gesù, Tu che hai opposto il silenzio alle ingiuste accuse, non hai sottratto la faccia agli schiaffi e agli sputi e hai trasformato la maledizione della violenza in benedizione che riconcilia e risana i conflitti, insegnami a non usare le armi dell’aggressività contro chi mi offende ma di confidare nell’ aiuto del tuo Spirito che mette sulle mie labbra parole di pace. Fammi strumento della tua misericordia perché le punte avvelenate del pettegolezzo e delle mormorazioni siano spezzate dalla mitezza. Rendi puro il mio cuore perché, libero dalla sete di vendetta, possa riconoscere anche nel malvagio il fratello per la salvezza del quale Tu hai dato la vita e che mi hai affidato perché lo custodisca.