don Pasquale Giordano – Commento al Vangelo del 12 Febbraio 2022

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Commento a cura di don Pasquale Giordano
FonteMater Ecclesiae Bernalda
La parrocchia Mater Ecclesiae è stata fondata il 2 luglio 1968 dall’Arcivescovo Mons. Giacomo Palombella, che morirà ad Acquaviva delle Fonti, suo paese natale, nel gennaio 1977, ormai dimissionario per superati limiti di età… [Continua sul sito]

Prendersi cura del corpo per guarire l’anima 

«Gesù chiamò a sé i discepoli e disse loro: “Sento compassione per la folla”». I discepoli ricevono un grande insegnamento perché Gesù rivela loro i suoi sentimenti di compassione per quella gente che non ha da mangiare. Non c’è sentimento più umano, e al medesimo tempo più divino, della compassione.

Il cuore, che sa andare oltre sé verso l’altro per accogliere e condividere le ansie, le paure, le speranze, i bisogni altrui, diventa il punto d’incontro tra Dio e l’uomo. Un cuore compassionevole è all’origine di quella scelta e azione pastorale che voglia prendersi cura di ogni uomo e di tutto l’uomo. Gesù insegna che non si può spezzare il pane della Parola di Dio, e nutrirsi di essa, senza preoccuparsi anche del corpo e del suo sostentamento.

La fame di pane racchiude in sé tutti gli altri bisogni legati al corpo e che sono il veicolo per raggiungere il benessere spirituale. La compassione non coglie solo bisogni settoriali e non intercetta specifici ambiti dell’esistere, ma si fa sentire vicino al fratello così come è, nella sua totalità e complessità. Il pane diventa uno strumento per saziare la fame di amicizia e di amore fraterno, perché l’uomo non è solo corpo biologico ma anche corpo spiritualizzato.  

Gesù educa i discepoli attraverso un vero e proprio laboratorio in cui la fede non gioca un ruolo importante solo nella crescita spirituale ma anche in quella umana. Sicché i discepoli comprendono che si evangelizza, prima ancora che con le parole, con le opere di misericordia corporali, perché se non ci si prende cura dei corpi non si possono guarire le anime.

Grazie, Signore Gesù, perché mediante i segni sacramentali mi fai sentire nel cuore la tua compassione, il calore della tua divina umanità. Con il pane e il vino eucaristici mi doni la forza e la gioia di venirti incontro servendo i fratelli; l’olio profumato mi consacra per rivestirmi della dignità dei figli di Dio e mi dà coraggio per resistere al male e perseverare nell’amore; la mano posta sul capo mi comunica lo Spirito che sana le ferite del peccato e ravviva il desiderio della comunione fraterna. Donami, Signore Gesù, la stessa compassione che tu senti nei confronti dei più deboli affinché anche io possa prendermi cura amorevolmente delle membra del tuo Corpo, la Chiesa, e tu possa esserne il suo cuore pulsante.