don Pasquale Giordano – Commento al Vangelo del 10 Ottobre 2022

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Cogliere nel segno 

La malattia di cui sono affetti gli uomini della generazione malvagia è la nostalgia del passato e la preoccupazione del futuro. Questa infermità dell’anima genera ansia e non permette di vivere pienamente l’incontro con Dio, che viene a salvarci nel presente, tempo dell’ascolto e della conversione. Potremmo correre il rischio di considerarci come spettatori di questa scena mentre invece siamo i destinatari del rimprovero nel quale Gesù esprime anche la sua rabbia.

La sua sapienza è superiore a quella di Salomone e la sua predicazione è più efficace di quella di Giona. Eppure, Gesù sembra avere meno fortuna di Salomone, che ha avuto tra i suoi discepoli anche la regina del Sud la quale ha fatto un lungo cammino per ascoltarlo, o di Giona che ha camminato in lungo e in largo per tutta Ninive predicando la conversione e il perdono dei peccati e minacciando la distruzione della città.

La folla si accalca perché vuole assistere ad un segno per avere la conferma delle proprie idee, per dare un senso al suo convenire attorno a Gesù. Forse se ne tornano deluse perché non ottengono ciò che desiderano non rendendosi conto che lì c’è già chi può rispondere al proprio desiderio di gioia a patto di ascoltare il suo insegnamento e di viverlo mettendola in pratica.

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Dalla malattia che ci porta ad inseguire i nostri sogni piuttosto che a sintonizzarci con la volontà di Dio ci guarisce l’ascolto della sua Parola che ci dà la forza necessaria per invertire il senso di marcia della nostra vita. La sapienza di Dio manifesta pienamente nella Croce di Cristo perché è la sapienza dell’amore che sgorga dal cuore misericordioso di Dio.

La parola della Croce è la predicazione più potente di quella dei profeti perché solo essa è capace veramente di guarirci dalla nostra malvagità e salvarci. La salvezza, infatti, consiste nel realizzare la volontà di Dio rendendolo presente nel mondo con la nostra testimonianza di fede. 

Signore Gesù, segno nel mondo dell’amore di Dio, fa che la tua parola e il tuo esempio possano toccare il mio cuore e convertirlo affinché le mie scelte di vita siano dirette dal desiderio d’imitarti e di trovare fratelli ai quali annunciare con le parole e le opere che il Padre, ricco di misericordia, ci ama infinitamente. Guariscimi dall’ipocrisia di chi trova ogni scusa per rifiutare il tuo aiuto e per non accettare di cambiare le proprie abitudini di pensare e agire. Donami il coraggio della Regina del Sud e dei Niniviti d’intraprendere un cammino di conversione per imparare ad ascoltare e ad interagire con il mondo diverso da quello che io immagino o che mi costruisco. Il tuo Spirito mi faccia abitare il presente dove incontrare Te nel segno di tanti poveri crocifissi della storia che attendono di essere accarezzati con l’ascolto e di essere amati come fratelli.

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Commento a cura di don Pasquale Giordano
FonteMater Ecclesiae Bernalda
La parrocchia Mater Ecclesiae è stata fondata il 2 luglio 1968 dall’Arcivescovo Mons. Giacomo Palombella, che morirà ad Acquaviva delle Fonti, suo paese natale, nel gennaio 1977, ormai dimissionario per superati limiti di età… [Continua sul sito]