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don Pasquale Giordano – Commento al Vangelo del 10 Marzo 2024

Commento al brano del Vangelo di: Gv 3,14-21

PER AMORE, SOLO PER AMORE – IV DOMENICA DI QUARESIMA LAETARE (ANNO B) โ€“ Lectio divina

Dal secondo libro delle Cronacheย 2Cr 36,14-16.19-23

Con lโ€™esilio e la liberazione del popolo si manifesta lโ€™ira e la misericordia del Signore.

In quei giorni, tutti i capi di Giuda, i sacerdoti e il popolo moltiplicarono le loro infedeltร , imitando in tutto gli abomini degli altri popoli, e contaminarono il tempio, che il Signore si era consacrato a Gerusalemme.

Il Signore, Dio dei loro padri, mandรฒ premurosamente e incessantemente i suoi messaggeri ad ammonirli, perchรฉ aveva compassione del suo popolo e della sua dimora. Ma essi si beffarono dei messaggeri di Dio, disprezzarono le sue parole e schernirono i suoi profeti al punto che lโ€™ira del Signore contro il suo popolo raggiunse il culmine, senza piรน rimedio. Quindi [i suoi nemici] incendiarono il tempio del Signore, demolirono le mura di Gerusalemme e diedero alle fiamme tutti i suoi palazzi e distrussero tutti i suoi oggetti preziosi.

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Il re [dei Caldรจi] deportรฒ a Babilonia gli scampati alla spada, che divennero schiavi suoi e dei suoi figli fino allโ€™avvento del regno persiano, attuandosi cosรฌ la parola del Signore per bocca di Geremรฌa: ยซFinchรฉ la terra non abbia scontato i suoi sabati, essa riposerร  per tutto il tempo della desolazione fino al compiersi di settanta anniยป.

Nellโ€™anno primo di Ciro, re di Persia, perchรฉ si adempisse la parola del Signore pronunciata per bocca di Geremรฌa, il Signore suscitรฒ lo spirito di Ciro, re di Persia, che fece proclamare per tutto il suo regno, anche per iscritto: ยซCosรฌ dice Ciro, re di Persia: โ€œIl Signore, Dio del cielo, mi ha concesso tutti i regni della terra. Egli mi ha incaricato di costruirgli un tempio a Gerusalemme, che รจ in Giuda. Chiunque di voi appartiene al suo popolo, il Signore, suo Dio, sia con lui e salga!โ€ยป.

La mite caparbietร  della misericordia divina

Dio continuamente parla allโ€™uomo mediante i profeti, portatori del messaggio del Signore. La Parola di Dio รจ la via che conduce lโ€™uomo alla vita impedendo che devii da una parte o dallโ€™altra. Il legalismo rigido, da un lato, e il lassismo libertino, dallโ€™altro, portano lโ€™uomo fuori strada. Israele, conformandosi alla mentalitร  pagana, dimentica Dio e lo estromette dalla sua vita allontanandosi pericolosamente da Lui.

Egli non assiste inerme e impotente ma esorta continuamente alla conversione per ritornare a Lui con cuore umile e docile. I profeti denunciano il peccato e annunciano le sue conseguenze nefaste, non per condannare i peccatori ma per salvarli dal male che essi stessi commettono e che รจ causa di distruzione e di morte. Lโ€™indifferenza nei confronti di Dio e della sua paterna sollecitudine si traduce nel rifiuto e nellโ€™avversione verso di Lui.

Illudendosi di conquistare la libertร  essi diventano schiavi delle potenze del male. I profeti non solo denunciano il male e ne annunciano le conseguenze ma confessano con la propria vita che Dio รจ lโ€™unico Salvatore perchรฉ non si arrende al male ma fa prevale nel suo cuore lโ€™amore. Nel cuore amante di Dio risiede il vero potere vitale della misericordia che รจ capace di trasformare il male in bene, il perdente in vincente, lo schiavo peccatore in figlio amato e redenento.

Dalla lettera di san Paolo apostolo agli Efesรฌniย Ef 2,4-10

Morti per le colpe, siamo stati salvati per grazia.

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Fratelli, Dio, ricco di misericordia, per il grande amore con il quale ci ha amato, da morti che eravamo per le colpe, ci ha fatto rivivere con Cristo: per grazia siete salvati.

Con lui ci ha anche risuscitato e ci ha fatto sedere nei cieli, in Cristo Gesรน, per mostrare nei secoli futuri la straordinaria ricchezza della sua grazia mediante la sua bontร  verso di noi in Cristo Gesรน.

Per grazia infatti siete salvati mediante la fede; e ciรฒ non viene da voi, ma รจ dono di Dio; nรฉ viene dalle opere, perchรฉ nessuno possa vantarsene. Siamo infatti opera sua, creati in Cristo Gesรน per le opere buone, che Dio ha preparato perchรฉ in esse camminassimo.

Lโ€™amore fecondo di Dio

Lโ€™apostolo ricorda ai cristiani di Efeso, che avevano ben presente gli idoli di argento e oro prodotti dagli artigiani del posto, che la vera ricchezza รจ la misericordia di Dio di cui Lui รจ la sorgente inesauribile. Non cโ€™รจ nulla di piรน prezioso dellโ€™amore di Dio che รจ incorruttibile piรน di ogni materiale prezioso.

Dio comunica la sua vita ed essa puรฒ durare per sempre nella misura in cui รจ animata dal Suo amore. Il possesso dei beni materiali non รจ in grado di soddisfare il desiderio di eternitร ; il loro inganno viene smascherato dalla morte. La vita non si compra nรฉ si conquista รจ ma รจ un dono gratuito di Dio che in maniera altrettanto gratuita la sostiene la feconda perchรฉ fruttifichi in opere di bene.

Infatti, una persona che non genera amore e non attiva processi vitali di bene รจ sterile e, quindi, morta. Al contrario, il discepolo di Cristo si lascia plasmare interiormente dallo Spirito santo non semplicemente per osservare e mettere in pratica i precetti della legge, ma per imitare il modo di vivere del Figlio di Dio che per amore si รจ fatto fratello di tutti con umiltร  e mitezza.

+ Dal Vangelo secondo Giovanniย Gv 3,14-21

Dio ha mandato il Figlio perchรฉ il mondo si salvi per mezzo di lui.

In quel tempo, Gesรน disse a Nicodรจmo:

ยซCome Mosรจ innalzรฒ il serpente nel deserto, cosรฌ bisogna che sia innalzato il Figlio dellโ€™uomo, perchรฉ chiunque crede in lui abbia la vita eterna.

Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito perchรฉ chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perchรฉ il mondo sia salvato per mezzo di lui. Chi crede in lui non รจ condannato; ma chi non crede รจ giร  stato condannato, perchรฉ non ha creduto nel nome dellโ€™unigenito Figlio di Dio.

E il giudizio รจ questo: la luce รจ venuta nel mondo, ma gli uomini hanno amato piรน le tenebre che la luce, perchรฉ le loro opere erano malvagie. Chiunque infatti fa il male, odia la luce, e non viene alla luce perchรฉ le sue opere non vengano riprovate. Invece chi fa la veritร  viene verso la luce, perchรฉ appaia chiaramente che le sue opere sono state fatte in Dioยป.

LECTIO

Dio ha tanto amato il mondo

Lโ€™evangelista Giovanni riferisce in un piccolo sommario che Gesรน aveva compiuto dei segni a Gerusalemme nel periodo della festa di Pasqua. Alcuni Giudei, avendo visto i segni, avevano iniziato a credere. Tra questi cโ€™era anche un uomo di nome Nicodemo che va da Gesรน di notte per dialogare con lui. Il fariseo esplicita il suo pensiero condiviso da quelli che, come lui, avevano visto i segni compiuti e che erano giunti alla consapevolezza che Gesรน fosse ยซvenuto da Dio come maestroยป.

La pericope, che inizia con la presentazione del personaggio Nicodemo e si sviluppa in un dialogo, รจ divisa in due parti. Nella prima cโ€™รจ un botta e risposta tra Nicodemo e Gesรน (3,1-10) e nella seconda un monologo di Gesรน (3, 11-21) in cui dal ยซtuยป di Nicodemo si passa al ยซvoiยป della comunitร  dei credenti.

A Nicodemo, che si rivolge a lui chiamandolo Rabbรฌ, Gesรน replica con delle affermazioni nette tanto quanto lo era stata quella del fariseo. Nicodemo rappresenta il simpatizzante che si รจ fatta unโ€™idea di Gesรน incasellandolo nei suoi schemi. Gesรน non รจ solo un maestro di vita ma egli si presenta subito identificandosi con ยซil regno di Dioยป. Gesรน sembra dire a Nicodemo che attraverso di lui Dio sta esercitando la sua regalitร , ovvero che si sta attuando quella realtร  nuova anticipata dai profeti; Il regno di Dio puรฒ essere riconosciuto e addirittura partecipato nella misura in cui si ยซrinasceยป. Il nascere รจ unโ€™esperienza di relazione con lโ€™altro da sรฉ che dona la possibilitร  di vivere; Nessuno si genera da sรฉ ma cโ€™รจ sempre qualcuno, โ€œaltro da meโ€, che รจ allโ€™origine dellโ€™atto generativo. La nascita รจ il compimento del naturale processo generativo che inizia con il concepimento grazie al quale gradualmente si viene formati e si รจ preparati a vivere il passaggio da una condizione di vita nel grembo materno e quella di libertร  e autodeterminazione. Non si tratta di una ยซreincarnazioneยป ovvero di una ripresa del ciclo biologico, ma di una ยซrinascita dallโ€™altoยป, cioรจ di una nascita spirituale.

ยซCome puรฒ accadere questo?ยป. La nascita dallo Spirito non รจ atto della volontร  dellโ€™uomo, ma della volontร  divina. Nel prologo Giovanni ha parlato dellโ€™atto generativo di Dio attraverso il quale chi accoglie la Parola di Dio diventa figlio di Dio. La nascita dallo Spirito accade sulla croce.

Il riferimento al battesimo รจ chiaro, come lo รจ il fatto che la comunitร , la Chiesa, รจ il grembo fecondato dallo Spirito Santo, potenza generativa che viene dal Cristo risorto. Giovanni battista parlando di Gesรน e del suo battesimo introduce lโ€™immagine dello sposo. Gesรน stesso, dalla croce rivolgendosi alla madre le dice del discepolo: ยซDonna, ecco tuo figlioยป e al discepolo, riferendosi alla madre: ยซFiglio, ecco tua madreยป. Sulla croce avviene lโ€™atto generativo dellโ€™uomo nuovo. Con il battesimo Gesรน affida alla chiesa, come grembo, la vita nuova del credente. Questa vita รจ la vita stessa di Dio che richiede di essere coltivata.

Chi parla non รจ un semplice maestro ma รจ il Figlio dellโ€™uomo, disceso dal cielo per risalire al cielo. รˆ il Figlio che Dio ha donato al mondo come segno del suo amore. Incarnandosi Gesรน รจ nato dalla carne di Maria ed รจ carne come ogni uomo nato da donna, ma รจ anche il Figlio di Dio rinato dallo spirito nel momento in cui รจ morto in croce ed รจ risorto. Rinato dallo Spirito, il Risorto, parla delle cose del cielo.

Nicodemo รจ un maestro che cerca la veritร  come a tentoni. Gesรน gli mostra la via per giungere alla veritร . Dio stesso viene incontro allโ€™uomo e si fa vedere. Davanti a Nicodemo non cโ€™รจ solamente un maestro come Mosรจ che dร  un insegnamento scrivendolo su tavole di pietra e portandole in mezzo al popolo. Gesรน รจ il segno di Dio prefigurato nel serpente di bronzo che Mosรจ innalzรฒ in modo che fosse visibile a tutti coloro che erano stati morsi dai serpenti a causa del loro peccato di mormorazione. Il peccato viene denunciato dalla trasgressione della legge. Chi fa il male si autodenuncia del peccato, rivela, per cosรฌ dire, il peccato della diffidenza nei confronti di Dio. Il peccato รจ come il morso del serpente che procura la morte. Mosรจ non puรฒ salvare dalla morte perchรฉ non puรฒ guarire dal veleno del peccato. Come il serpente innalzato รจ il segno della gloria di Dio che perdona, cosรฌ Gesรน innalzato sulla croce รจ il segno di Dio che ama il mondo. Amare significa salvare dalla morte, guarire dal peccato e dare la vita eterna. Essa รจ la vita stessa di Dio, รจ lo Spirito Santo.

La Pasqua รจ il compimento della rivelazione di Gesรน come Figlio di Dio e primogenito dei rinati dallโ€™alto. Sulla croce si compie la volontร  di Dio che non รจ volontร  di potenza ma volontร  di salvezza. Nella volontร  di salvare si rivela il volto autentico di Dio che ama il mondo.

Credere significa lasciarsi introdurre nel grembo della Chiesa e lasciarsi nutrire dalla grazia di Dio che agisce sempre attraverso la comunitร . La fede non รจ qualcosa di soggettivo e individuale, ma รจ un processo di crescita che avviene solo nel contesto delle relazioni con Dio nella Chiesa.

Il mantenere il contatto nutriente con Dio attraverso la Chiesa permette di crescere e portare a compimento il progetto di vita iniziatosi a realizzare col battesimo. Chi si stacca dal grembo muore. Come lโ€™aborto รจ lโ€™interruzione del processo generativo, cosรฌ la condanna, ovvero la morte รจ il distacco da Dio e dai fratelli.

La croce non รจ lโ€™atto finale ma quello iniziale della vita. Chi aderisce a Dio e si lascia amare da lui si lascia introdurre nel cammino di vita nuova che รจ lโ€™itinerario di fede con la Chiesa e nella Chiesa. Questo significa fare la veritร : crescere unito a Cristo nella Chiesa. Le tenebre sono lโ€™immagine della condizione di dipendenza dal peccato che alimenta la diffidenza verso Dio e i fratelli della comunitร . Si preferisce seguire il proprio peccato che la luce del vangelo.   

Cosรฌ si va verso la luce che รจ Cristo stesso, punto di riferimento nel pellegrinaggio terreno nel quale si avanza come nella notte.

MEDITATIO

Per amore, solo per amore

Qual รจ la meta del nostro cammino? Gesรน ci dice che รจ il Cielo. La risurrezione ha spalancato per noi le porte del Cielo. Non si tratta di un luogo fisico ma dello stato dellโ€™anima che noi possiamo pregustare quando proviamo la gioia di essere amati e di amare. In questa domenica, chiamata ยซLaetareยป, il nostro sguardo si rivolge in alto lรฌ dove รจ preparato un posto e da dove viene Gesรน, il Figlio di Dio, che ci aiuta a raggiungere il Cielo.

In alto i nostri cuori

Gesรน parlando a Nicodemo, un uomo in ricerca della felicitร  e del senso della vita che era andato a trovare il maestro, gli ricorda un aneddoto che riguarda il popolo dโ€™Israele durante il suo cammino nel deserto. Gli Israeliti, giร  liberati dalla schiavitรน dellโ€™Egitto, stavano camminando nel deserto per raggiungere finalmente la terra promessa. Nonostante Dio li avesse nutriti con la manna e le quaglie e avesse garantito loro lโ€™acqua, essi spesso mormoravano contro Dio rimpiangendo la loro condizione di vita precedente, dimenticando quanto avevano sofferto in Egitto a causa del Faraone. Essi, che non vedevano con i loro occhi la terra che Dio aveva promesso di dare loro, diffidavano di lui e non perdevano occasione per lamentarsi. Ecco descritto il peccato che consiste nel non riconoscere lโ€™aiuto di Dio e nel tenere gli occhi bassi, concentrati su sรฉ stessi e lamentarsi continuamente per ciรฒ che manca. Conseguenza del peccato รจ la morte, ovvero il distacco affettivo da Dio e dagli altri. Lโ€™egoismo ci acceca e lโ€™attaccamento alle cose materiali ci separa dagli altri. Come avviene per un embrione che muore se si stacca dalla parete del grembo materno, cosรฌ accade a chi interrompe i rapporti con Dio. Senza lโ€™amore, dono di Dio, la vita appassisce e muore. Ma Dio non abbandona i suoi figli anche se sono ingrati perchรฉ li ama tantissimo. Per cui come aveva detto a Mosรจ dโ€™innalzare un serpente fatto di bronzo su unโ€™asta perchรฉ tutti potessero vederlo alzando lo sguardo, cosรฌ Gesรน viene innalzato sulla croce perchรฉ tutti possano vedere quanto grande รจ lโ€™amore di Dio per lโ€™uomo. Bisogna alzare gli occhi al cielo ed insieme innalzare i nostri cuori, ovvero avere fiducia nellโ€™amore di Dio e non dubitare della sua misericordia.

Dio ricco di misericordia

Gesรน, luce del mondo, รจ la via luminosa per il cielo. Lui รจ Dio che si fa sempre prossimo allโ€™uomo non per condannarlo ma per salvarlo. La prima lettura rilegge la storia dโ€™Israele come la grande narrazione dellโ€™amore misericordioso di Dio che ha compassione dei suoi figli e invia i suoi profeti per avvertire gli uomini del loro peccato e delle sue conseguenze. Dio aveva dato la legge come i due argini posti al fiume per convogliare le sue acque e impedire ad esse di straripare, allagare e distruggere. Trasgredire la legge significa andare oltre i propri confini e fare danno. Questo accade quando non mettiamo limiti al nostro orgoglio, alla presunzione, alla prepotenza, alla cupidigia. Cosรฌ le relazioni sโ€™impoveriscono, perdono vitalitร , e muoiono. I ยซnoยป hanno una valida funzione pedagogica perchรฉ ci educano ad accettare i nostri limiti e viverli come condizione necessaria per relazioni equilibrate e sane con gli altri. Ciรฒ che la diffidenza ci fa vedere come sbarre e catene di un carcere รจ in realtร  quello che ci permette di non divorare gli altri ma di amarli veramente.

Il peccato, che non tollera contenimenti alla propria libertร  e che la fa diventare libertinismo autoritario, non si combatte con la punizione. Chi pecca si punisce da solo. Dio manda suo Figlio Gesรน, non per punire, ma per salvare. Questo lo fa con un atto di amore unico e assoluto, che solo Dio poteva fare. Gesรน, il giusto e lโ€™innocente muore per lโ€™uomo ingiusto e colpevole. Perchรฉ Dio arriva a tanto? Solamente per amore!

Lโ€™amore di Dio mantiene sempre vivo il legame con lโ€™uomo perchรฉ lui, curato dalle ferite del peccato, arricchito di ogni grazia, possa vivere rispondendo con lโ€™amore allโ€™amore ricevuto. Le opere di Dio sono tutte belle perchรฉ in esse cโ€™รจ il suo amore per lโ€™uomo. Lโ€™uomo รจ lโ€™opera piรน bella di Dio e quando lui ha fede diventa ancora piรน bello e luminoso perchรฉ compie le stesse opere di Dio. Lโ€™amore ci rende ricchi e luminosi.

Il vestito nuovo della festa

Dio non ci restituisce quello che sembra averci tolto per punizione, ma, perdonandoci, ci dร  una cosa nuova, ci fa creature nuove. Il perdono non รจ la toppa di tessuto nuovo posta a nascondere lo strappo del vestito vecchio, ma con la morte e la risurrezione di Gesรน, che ci dona lo Spirito Santo, Dio ci regala un vestito nuovo, quello della festa. Lo Spirito Santo, come il vino che fa gioire il cuore, non puรฒ essere accolto come se fossimo un otre vecchio e corroso dal peccato.

Nessuno puรฒ guarire da solo ma unicamente attraverso relazioni di aiuto. Dio invia compagni di strada perchรฉ noi possiamo aprirci a loro, lasciarci accompagnare nel cammino di conoscenza delle tenebre interiori e fare luce su di esse senza nasconderci per la vergogna.

Le opere della fede sono innanzitutto quelle che ci aiutano ad aprirci agli altri e a lasciarci guarire dal male che ci consuma dentro per essere persone nuove, tessitori di relazioni sane, costruttori di comunitร  fraterne. 

Commento a cura di don Pasquale Giordano
Vicario episcopale per l’evangelizzazione e la catechesi e direttore del Centro di Spiritualitร  biblica a Matera

Fonte – il blog di don Pasquale “Tu hai Parole di vita eterna

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