don Pasquale Giordano – Commento al Vangelo del 1 Agosto 2020

Il rancore uccide chi lo cova dentro di sé

Sant’Alfonso Maria de’ Liguori

La parola del profeta, come quella del Battista, è una spada che ferisce perché denuncia l’ingiustizia. Tra le tante di Erode l’adulterio con Erodiade le riassume tutte. L’adulterio è la corruzione delle relazioni sponsale che da segno di amore oblativo che unisce due persone diventa emblema della bramosia del possesso e della ricchezza. La denuncia di Giovanni Battista getta luce sul male che, se lasciato all’indifferenza e nascosto dal silenzio complice, si ramifica e diventa cultura, cioè modo diffuso e normale di pensare e agire.

Giovanni viene ucciso per vendetta che è la rinuncia a lasciarsi giudicare da Dio. La parola del profeta non mira ad eliminare il peccatore, ma il peccato in modo che chi lo commette possa esserne libero e vivere. Il rancore covato da Erodiade e la sua insofferenza davanti all’esitazione di Erode nell’uccidere il Battista, si rivelano nel momento in cui coglie l’occasione e istiga sua figlia, anche lei fragile strumento della cattiveria umana. 

Davanti a questa storia dovremmo interrogarci sul nostro modo di reagire davanti alla parola che denuncia il nostro errore. Se ci sentiamo giudicati tireremo fuori gli artigli per difenderci. Ma se la correzione ci aiuta a conoscere e riconoscere i nostri peccati e a volercene liberare riacquistando la vera libertà, allora inizia il cammino di conversione. La parola del profeta è per la libertà non per la condanna o la vendetta.

Erode pensa che Gesù abbia raccolto l’eredità di Giovanni Battista e sia un profeta; questo spiegherebbe il fatto che compie prodigi. Gesù è un vero profeta perché il prodigio che compirà sarà quello di trasformare la morte in atto di offerta per espiare ogni tipo di peccato. Giovanni Battista è morto a causa di Erode, Erodiade e sua figlia, Gesù morirà anche per loro che sono peccatori come tutti gli uomini. Il vero prodigio è l’amore che spinge Dio a donare tutto se stesso per salvare tutti i peccatori.

Davanti alla parola della Croce non possiamo aver paura del giudizio di Dio, perché se a causa del mio peccato Gesù è morto, come tutti i profeti, egli, il Figlio di Dio morendo ha donato la sua vita affinché morendo al peccato potessimo risorgere con lui e camminare in una vita nuova. 

Auguro a tutti una serena giornata e vi benedico di cuore!


Commento a cura di don Pasquale Giordano
FonteMater Ecclesiae Bernalda
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