Credo che una grande colpa di un certo cristianesimo โ di sempre โ sia stato quello di tradire la terra in nome del cielo. Pensare che tutto si risolva in un indefinito โaldilร โ, mentre qui, in questa โvalle di lacrimeโ siamo solo di passaggio, e che per quanto ora possiamo soffrire, ciรฒ che ci sarร riservato in paradiso ci farร dimenticare tutto il male subรฌto.
Ebbene, no. Questo non รจ cristianesimo, questo non รจ vangelo ma soprattutto non รจ essere uomini e donne di fede. Gesรน non ha mai identificato la fede col quieto vivere, non ha mai invitato a tradire la terra in nome del cielo, non ha mai parlato di aldilร come dimora di anime pie, o di premi di consolazione celesti per religiosi frustrati.
Dovremmo inserire nei nostri catechismi una virtรน in piรน, ovvero la โfede nellโumanitร โ. Forse, prima di credere in Dio, sarebbe necessario cominciare a credere nellโuomo: ยซla fede nella possibilitร che lโuomo ha di liberarsi del suo male รจ una qualitร straordinaria. La fede nellโuomo รจ la fede nellโimpossibile, รจ la fede, per esempio per chi lotta perchรฉ il mondo sia fatto da uomini eguali fra loro e senza violenzaยป (Balducci).
Ci portiamo dentro lโidea che lโuomo โ per la sua innata debolezza โ da solo non ce la puรฒ fare, che ci voglia comunque un dio che lo sollevi, che gli dia una mano, che lo aiuti con la sua santa โgraziaโ. Ma il Vangelo di oggi รจ chiarissimo: โsolo dopo che hai fatto tutto ciรฒ che dovevi fare, solo dopo aver vissuto da uomo, fino allโestremo, sino alla morte, solo dopo potrai dire โsono un servo inutileโโ. Ma non prima. Non ti รจ dato disertare la storia, sino a quando non sarai venuto alla luce della tua squisita umanitร , fino a quando non diventerai finalmente vivo. Anche perchรฉ โalla fineโ a risorgere saranno solo i vivi, non i morti.
Lโuomo religioso invece ha lโinsana abitudine di dire giร in corso dโopera: โsono inutileโ, e โho bisogno di un dio come stampella delle mie insufficienze, tappabuchi della mia inconsistenzaโ.
La fede nellโumano occorrerebbe mettere in campo nel nostro vivere quotidiano. Fede come fiducia nella capacitร di bene insita in noi stessi, nella nostra retta coscienza, nella nostra profondissima capacitร di amare. Si sposterebbero cosรฌ montagne di odio e di violenza, dโintolleranza e dโignoranza.
Oggi, ancora qualcuno crede in Dio, ma chi crede ancora nella bontร dellโuomo?
ยซAbbiamo avuto uomini che hanno saputo morire per il futuro dellโumanitร , hanno dato voce alla specie umana e sono morti per questo. Che importa se dicevano che in cielo non cโรจ nessuno? In cielo ci sono tanti idoli. Ce li abbiamo messi noi. Forse รจ una via necessaria anche quella di spopolarlo, visto che molta sostanza di umanitร รจ stata proiettata e come alienata nel cielo delle immaginazioni. Quel che conta รจ la fede nel futuro dellโumanitร . Dobbiamo essere intransigenti contro i rassegnati. I veri nemici del futuro non sono i cattivi, i terroristi, ma i rassegnati.
Cโรจ una serenitร illegittima, come quella di certe comunitร di fede che si riuniscono e poi si nutrono di Alleluja in un mondo pieno di armi. La fede seria รจ quella che ci mette di fronte allโEpulone e al Lazzaro e ci chiede di pronunciarciยป (Balducci).
Commento a cura di don Paolo Squizzato – Sito web
Letture della
XXVII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO โ ANNO C
Prima Lettura
Il giusto vivrร per la sua fede.
Dal libro del profeta Abacuc
Ab 1,2-3;2,2-4
ย
Fino a quando, Signore, implorerรฒ aiuto
e non ascolti,
a te alzerรฒ il grido: ยซViolenza!ยป
e non salvi?
Perchรฉ mi fai vedere lโiniquitร
e resti spettatore dellโoppressione?
Ho davanti a me rapina e violenza
e ci sono liti e si muovono contese.
ย
Il Signore rispose e mi disse:
ยซScrivi la visione
e incidila bene sulle tavolette,
perchรฉ la si legga speditamente.
ร una visione che attesta un termine,
parla di una scadenza e non mentisce;
se indugia, attendila,
perchรฉ certo verrร e non tarderร .
Ecco, soccombe colui che non ha lโanimo retto,
mentre il giusto vivrร per la sua fedeยป.
Parola di Dio
Salmo Responsoriale
Dal Sal 94 (95)
R. Ascoltate oggi la voce del Signore.
Venite, cantiamo al Signore,
acclamiamo la roccia della nostra salvezza.
Accostiamoci a lui per rendergli grazie,
a lui acclamiamo con canti di gioia. R.
ย
Entrate: prostrร ti, adoriamo,
in ginocchio davanti al Signore che ci ha fatti.
ร lui il nostro Dio
e noi il popolo del suo pascolo,
il gregge che egli conduce. R.
ย
Se ascoltaste oggi la sua voce!
ยซNon indurite il cuore come a Merรฌba,
come nel giorno di Massa nel deserto,
dove mi tentarono i vostri padri:
mi misero alla prova
pur avendo visto le mie opereยป. R.
Seconda Lettura
Non vergognarti di dare testimonianza al Signore nostro.
Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo a Timรฒteo
2 Tm 1,6-8.13-14
ย
Figlio mio, ti ricordo di ravvivare il dono di Dio, che รจ in te mediante lโimposizione delle mie mani. Dio infatti non ci ha dato uno spirito di timidezza, ma di forza, di caritร e di prudenza.
ย
Non vergognarti dunque di dare testimonianza al Signore nostro, nรฉ di me, che sono in carcere per lui; ma, con la forza di Dio, soffri con me per il Vangelo.
ย
Prendi come modello i sani insegnamenti che hai udito da me con la fede e lโamore, che sono in Cristo Gesรน. Custodisci, mediante lo Spirito Santo che abita in noi, il bene prezioso che ti รจ stato affidato.
Parola di Dio
Vangelo
Se aveste fede!
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 17, 5-10
ย
In quel tempo, gli apostoli dissero al Signore: ยซAccresci in noi la fede!ยป.
ย
Il Signore rispose: ยซSe aveste fede quanto un granello di senape, potreste dire a questo gelso: โSrร dicati e vai a piantarti nel mareโ, ed esso vi obbedirebbe.
ย
Chi di voi, se ha un servo ad arare o a pascolare il gregge, gli dirร , quando rientra dal campo: โVieni subito e mettiti a tavolaโ? Non gli dirร piuttosto: โPrepara da mangiare, strรญngiti le vesti ai fianchi e sรฉrvimi, finchรฉ avrรฒ mangiato e bevuto, e dopo mangerai e berrai tuโ? Avrร forse gratitudine verso quel servo, perchรฉ ha eseguito gli ordini ricevuti?
ย
Cosรฌ anche voi, quando avrete fatto tutto quello che vi รจ stato ordinato, dite: โSiamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fareโยป.
Parola del Signore