don Paolo Squizzato – Commento al Vangelo di domenica 17 Novembre 2019

Alla domanda «quando» verrà il Regno di Dio, Gesù sposta l’attenzione «sul come attenderlo». Il Regno di Dio – dice – si affermerà ogni qualvolta si vivrà l’amore.
Laddove uno sguardo superficiale vede soltanto sconvolgimenti e violenze, Gesù invita a guardare la propria vita, la creazione, il mondo intero come un ‘parto’, un venire alla luce, il compimento di tutta la realtà, e quindi del proprio sé.

Non stiamo andando vero “la fine”, ma verso “il fine”, la propria rinascita. «Io sono l’Alfa e l’Omèga, il Primo e l’Ultimo, il Principio e la Fine» dice Gesù (Ap 22, 13). La nostra vita, attraverso tempeste e sconvolgimenti (passaggi obbligati perché ancora ‘in via di compimento’), al termine conoscerà una meta e un porto sicuro: “Se pure corressi per mari stranieri, tornerò sempre, Signore, a far naufragio nel tuo” (Mario Pomilio, Natale del 1833).

Dal Vangelo comprendiamo quindi che la domanda fondamentale della vita non sarà: «Quando accadrà questo [fine]» (v. 7), ma ‘come prepararsi a questo’. Solo chi ha una meta, sa anche come muoversi sul sentiero. È la meta a definire il cammino, a illuminare la strada.
Allora impareremo che la “fine del mondo”, non accadrà quando la violenza e la cattiveria raggiungeranno l’apice, e quando l’ultima bomba atomica deflagrerà l’intera creazione, ma quando ciascun essere vivente saprà apporre nel quotidiano un gesto di bontà, un abbraccio accogliente, una condivisione del pane, un gesto di perdono gratuito. La ‘fine’ non sarà un fatto terribile, ma un evento di bellezza. Noi possiamo anticipare la “fine del mondo” ogni volta che contribuiremo ad affermare bontà e bellezza. E ci troveremo a dire, in quell’attimo, come alla persona che amiamo perché riconosciuta buona e bella: “sei la fine del mondo!”.

D’altra parte anche l’ultimo libro della Bibbia, l’Apocalisse, ci assicura – e rassicura – che il mondo non finirà nel fuoco di una conflagrazione planetaria, ma nella contemplazione della Bellezza: «Vidi la terra nuova, bella come una sposa, scendere dal cielo pronta per lo sposo» (Ap 21, 2).
Alla fine vincerà la fedeltà di Dio che è solo Bellezza e Amore. Ma questo accadrà come deve accadere al seme che prima conosce il buio della terra e il suo marcire.

Non è la morte fisica la cosa peggiore che ci potrà accadere, ma il non aver vissuto appieno.

«Non è niente il morire, spaventoso è il non vivere» (Victor Hugo, I miserabili).

Letture della
XXXIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – ANNO C

Prima Lettura

Sorgerà per voi il sole di giustizia.

Dal libro del profeta Malachìa
Ml 3,19-20a

 
Ecco: sta per venire il giorno rovente come un forno.
 
Allora tutti i superbi e tutti coloro che commettono ingiustizia saranno come paglia; quel giorno, venendo, li brucerà – dice il Signore degli eserciti – fino a non lasciar loro né radice né germoglio.
 
Per voi, che avete timore del mio nome, sorgerà con raggi benefici il sole di giustizia.

Parola di Dio

Salmo Responsoriale

Dal Salmo 97 (98)
R. Il Signore giudicherà il mondo con giustizia.

Cantate inni al Signore con la cetra,
con la cetra e al suono di strumenti a corde;
con le trombe e al suono del corno
acclamate davanti al re, il Signore. R.
 
Risuoni il mare e quanto racchiude,
il mondo e i suoi abitanti.
I fiumi battano le mani,
esultino insieme le montagne
davanti al Signore che viene a giudicare la terra. R.
 
Giudicherà il mondo con giustizia
e i popoli con rettitudine. R.

Seconda Lettura

Chi non vuole lavorare, neppure mangi.

Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Tessalonicési
2 Ts 3,7-2

 
Fratelli, sapete in che modo dovete prenderci a modello: noi infatti non siamo rimasti oziosi in mezzo a voi, né abbiamo mangiato gratuitamente il pane di alcuno, ma abbiamo lavorato duramente, notte e giorno, per non essere di peso ad alcuno di voi.
 
Non che non ne avessimo diritto, ma per darci a voi come modello da imitare. E infatti quando eravamo presso di voi, vi abbiamo sempre dato questa regola: chi non vuole lavorare, neppure mangi.
 
Sentiamo infatti che alcuni fra voi vivono una vita disordinata, senza fare nulla e sempre in agitazione. A questi tali, esortandoli nel Signore Gesù Cristo, ordiniamo di guadagnarsi il pane lavorando con tranquillità.

Parola di Dio

Vangelo

Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita.

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 21,5-19

 
In quel tempo, mentre alcuni parlavano del tempio, che era ornato di belle pietre e di doni votivi, Gesù disse: «Verranno giorni nei quali, di quello che vedete, non sarà lasciata pietra su pietra che non sarà distrutta».
 
Gli domandarono: «Maestro, quando dunque accadranno queste cose e quale sarà il segno, quando esse staranno per accadere?». Rispose: «Badate di non lasciarvi ingannare. Molti infatti verranno nel mio nome dicendo: “Sono io”, e: “Il tempo è vicino”. Non andate dietro a loro! Quando sentirete di guerre e di rivoluzioni, non vi terrorizzate, perché prima devono avvenire queste cose, ma non è subito la fine».
 
Poi diceva loro: «Si solleverà nazione contro nazione e regno contro regno, e vi saranno in diversi luoghi terremoti, carestie e pestilenze; vi saranno anche fatti terrificanti e segni grandiosi dal cielo.
 
Ma prima di tutto questo metteranno le mani su di voi e vi perseguiteranno, consegnandovi alle sinagoghe e alle prigioni, trascinandovi davanti a re e governatori, a causa del mio nome. Avrete allora occasione di dare testimonianza. Mettetevi dunque in mente di non preparare prima la vostra difesa; io vi darò parola e sapienza, cosicché tutti i vostri avversari non potranno resistere né controbattere.
 
Sarete traditi perfino dai genitori, dai fratelli, dai parenti e dagli amici, e uccideranno alcuni di voi; sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto.
 
Con la vostra perseveranza salverete la vostra vita».

Parola del Signore

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