A Gesรน viene chiesto: โvuoi essere felice?โ. E gli viene indicata la via: โfai questo e lo saraiโ.
Ma la felicitร รจ una cosa seria, e se non lo comprendiamo rischiamo di perseguirla schiantandoci nei suoi surrogati, o meglio nel suo contrario, lโinferno che altro non รจ che lโimpossibilitร di amare.
Dovremmo imparare che โLa felicitร รจ una direzione, non un luogoโ (Sydney Harris). ร sempre un โeffetto collateraleโ del processo molto lungo che chiamiamo amore. Potremmo definirla come il retrogusto della vita declinata al bene.
Ecco perchรฉ Gesรน rifiuta la via direttissima sulla parete nord della felicitร . ร troppo rischiosa. La vita รจ questione complessa e va vissuta momento per momento, fino in fondo, accogliendo ciรฒ che ci apparecchia. Non esistono vie di fuga, scorciatoie. Rischiamo di pensare che la felicitร consista nellโassenza di problemi, quando piuttosto sta proprio nella capacitร di affrontarli.
La felicitร โ insomma โ ci verrร incontro quando smetteremo di cercarla, impegnandoci piuttosto a favorire quella degli altri. Sempre nella consapevolezza che il bene dellโaltro, il vivere relazioni sane, la pace รจ affermabile solo a caro prezzo, e con tempi molto lunghi, quelli propri dellโamore appunto.
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Il bene รจ qualcosa di prezioso, e per questo non puรฒ che essere il distillato di un amore che ha conosciuto tutta la fatica del dono di sรฉ, la scarnificazione per la rinuncia del proprio egoismo, che ha saputo versare lacrime e sangue perchรฉ il bene potesse essere affermato e divenire piรน forte anche della morte. Proprio come Cristo che trasforma il mondo del male in luogo di incontro e di salvezza, avendo vissuto prima, fino in fondo, la compassione, la pazienza, la compagnia buona con gli uomini che gli passavano accanto, sino a pagare completamente il prezzo di questo amore, salendo โ e splendendo (Mt 5, 15)- su una croce.
AUTORE: don Paolo Squizzato
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