don Paolo Squizzato โ€“ Commento al Vangelo del 5 Febbraio 2023

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Il sale nellโ€™antichitร  veniva posto come antisettico e antidolorifico sulle ferite.
Il profeta Isaia scrive: ยซSe tu dividerai il pane con lโ€™affamato, introdurrai in casa i miseri, i senza tetto, vestirai uno che vedi nudo, allora la tua ferita si rimarginerร  prestoยป (Is 58, 8).

Interessante: la cura dellโ€™altro, il risollevarlo dal fango e dal non senso, guarisce le nostre ferite. Chi di noi non si porta dentro piaghe esistenziali, magari inferteci dallโ€™infanzia o provocateci da amori sbagliati, delusioni, e tanto dolore arrecato e subรฌto? Ebbene, il vangelo di oggi ci indica la strada per poter rimarginare queste ferite: il sale โ€“ il balsamo dellโ€™amore โ€“ versato sulle ferite dellโ€™altro, rimargina le nostre.
Se non diamo sapore alla vita altrui, perdiamo il gusto della vita; precipitiamo in una storia dove tutto รจ insipido, scialbo e triste. Senza idealismi perรฒ, perchรฉ sappiamo bene che lโ€™amore per lโ€™altro alla fine ci brucerร  dentro, proprio come il sale sul vivo di una ferita.

ยซVoi siete la luce del mondoยป (v. 14). รˆ ancora Isaia a ricordarci cosa vuol dire, concretamente, essere luce del mondo. ยซSe toglierai di mezzo a te lโ€™oppressione, il puntare il dito e il parlare empio, se offrirai il pane allโ€™affamato, se sazierai chi รจ digiuno, allora brillerร  fra le tenebre la tua luce, la tua tenebra sarร  come il meriggioยป (vv. 9-10).

Saremo luminosi, solo se cominceremo ad illuminare gli altri. Se non lo facciamo, ci spegniamo anche noi.
Il bene fatto allโ€™altro alimenta la nostra lampada. Nella Chiesa primitiva, i battezzati venivano chiamati gli โ€˜illuminatiโ€™, perchรฉ impregnati di Cristo, la luce. Ebbene, siamo stati โ€˜illuminatiโ€™ solo per far uscire dal buio i fratelli.

Una vita nellโ€™oscuritร  dellโ€™egoismo, giocata sotto un secchio (moggio nel vangelo) รจ destinata a spegnersi. Una vita consumata nellโ€™ombra, nel nascondimento del proprio vivere quieto, incentrato su di sรฉ, alla fine si spegnerร  nellโ€™insignificanza. Gesรน mostra che la vita che illumina il mondo intero e dร  sapore alla storia รจ quella che รจ in grado di amare sino alla fine, quella in grado di salire su quel candelabro che รจ la croce (v. 15).

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Una vita che รจ โ€˜venuta alla luceโ€™, ma che poi non sโ€™alimenta dellโ€™olio dellโ€™amore facendo cosรฌ luce a tutti coloro che stanno intorno, si spegnerร  presto, divenendo morta anche se detta vivente.

Per gentile concessione di don Paolo Squizzato

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