Felicitร , ossia pienezza di vita, รจ assicurata a coloro che โmolleranno la presaโ.
Il vuoto creato in sรฉ รจ via per la pienezza. Lasciare e staccarsi รจ possibilitร di essere raggiunti. Felici coloro che si permetteranno di non far dipendere la propria felicitร da qualcosa dโesterno, in quanto la felicitร รจ sempre un โeffetto collateraleโ, ti raggiungerร quando avrai smesso di cercarla. Quando non ci sarร piรน lโio e il mio, scoprirai che felice lo eri da sempre.
Felici saranno coloro che imparano a fare lutto nella propria vita. Coloro che imparano a piangere per le persone scomparse, le occasioni perdute, per ciรฒ che non si รจ potuto vivere, per colpa propria o altrui. Per tutto ciรฒ che si soffre, e soprattutto per quanto si fa soffrire gli altri.
Piangere รจ dar corpo fisico alla tristezza, permettendo allโanima di drenare.
ยซร triste piangere per quello che si รจ sofferto, ma รจ piรน triste non piangere in assoluto, poichรฉ questo significa che non abbiamo amato. Chi piange esprime disperatamente il suo amore: per la luce velata dallโavversitร . Chi piange rilascia il proprio dolore, ed รจ cosรฌ che si consola. Lo lascia andare. Permette che fluisca e non ristagniยป (Pablo dโOrs).
โCi sono cose che non vedono se non gli occhi che hanno piantoโ (Louis Veuillot).
Mite รจ colui che ha pianto cosรฌ tanto da ripulire i suoi occhi e vedere finalmente la realtร per quella che รจ. Occorre imparare ad essere molto miti anzitutto con sรฉ stessi. Perdonarsi senza il bisogno di farsi violenza e fluire come fluisce la vita, senza mettersi di traverso e opporle resistenza.
โNon voglio diventare migliore, voglio sorridere al mio peggioโ (Chandra Candiani)
Giusto รจ โchi vive secondo la propria naturaโ (Platone).
Dovremmo essere affamati e assetati di compierci per ciรฒ che siamo, senza corrispondere ai sogni degli altri. Imparare a patire la propria incompletezza; solo cosรฌ impareremo a lottare perchรฉ gli altri possano giungere alla loro, consapevoli che non si puรฒ essere felici in mezzo allโinfelicitร altrui.
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La prima misericordia va vissuta verso sรฉ stessi, mettendo a tacere il proprio super-Io, il giudice implacabile che ci abita e responsabile di devastanti sensi di colpa quando non si vive in conformitร coi propri ideali.
โNeanchโio ti condanno โ dice Gesรน alla donna scoperta in flagrante adulterio โ vaโ e dโora in poi non fallire la vitaโ. Solo chi รจ misericordioso con sรฉ stesso troverร misericordia. Chi si perdona puรฒ cominciare a perdonare, e perdonare significa riconciliarsi con ciรฒ che si รจ stati e si รจ.
ร beato chi ha un cuore puro, ossia incapace di nutrire secondi fini, e dice ciรฒ che intende dire. E ama lasciando libero lโamato.
Kierkegaard definisce la purezza di cuore come il desiderare una sola cosa. Siamo ingolfati da desideri, a cui affidiamo la nostra felicitร . Mentre dovremmo imparare a desiderare solo ciรฒ che siamo in questo momento, unico porto sicuro per salpare per questโoggi colmo di opportunitร .
โChi รจ in guerra con sรฉ stesso รจ in guerra col mondo interoโ (Gandhi). E viceversa.
Si รจ fautori di pace quando si accoglie la propria polaritร , lโaltro nome della contraddizione. Tutto รจ polarizzato. Inspiro ed espiro, unico modo per vivere.
Notte e giorno, unico modo perchรฉ la giornata possa compiersi.
La morte dellโinverno e la vita dellโestateโฆ
Saremo in pace con noi stessi quando armonizzeremo gli opposti che ci abitano, e impareremo a riposarci in essi, certi che a volte per giungere ad un punto occorre puntare decisamente su un altro. Come nel tiro con lโarco, perchรฉ la freccia possa scoccare e andare lontano, รจ necessario tendere il braccio con forza in direzione โostinata e contrariaโ.
Devo affrontare in modo creativo i conflitti dentro e intorno a me per poterli risolvere.
โLa causa di Dio agonizza sempre in questo mondoโ (Pablo dโOrs).
Le persone luminose sono tollerate solo quando non fanno rumore. Se lo fanno, sono perseguitare, calunniate, messe in ridicolo. La santitร di queste figure รจ data dal modo in cui fanno tana in tutto questo. Il santo, lโilluminato, lโessere maturo รจ colui che ha imparato a stare, ritto come un albero, con le radici ben radicate a terra sia nella calma che nella tempesta, negli applausi e nelle critiche. Egli sa che le lodi o gli insulti, al fine dellโessere, non hanno alcun significato. Tutto scorre. Tutto รจ โvaporeโ.
E i colpi che riceve lโallontanano dallโeffimero e lโavvicinano allโessenziale.
โNessuno puรฒ fermarlo. Egli possiede una forza sconosciuta al mondo. Ha la mira puntata sul bersaglio verso il quale sโincammina; tutto il resto, รจ niente. (dโOrs).
Per gentile concessione di don Paolo Squizzato