don Paolo Squizzato – Commento al Vangelo del 20 Settembre 2020

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Il โ€˜padrone di casaโ€™ esce alle cinque del pomeriggio per chiamare gli operai da mandare a lavorare nella sua vigna. Il lavoro nei campi terminava perรฒ alle quattro. Ma perchรฉ anche i casi disperati, quelli che โ€˜nessuno ha mai preso a giornataโ€™ (v. 7), quelli da sempre considerati โ€˜perdutiโ€™, i falliti, i non idonei, gli irregolari potessero entrare nella โ€˜sua vignaโ€™, lui esce anche dopo il tempo massimo. Lโ€™amore non puรฒ rassegnarsi che vi siano figli โ€˜disoccupatiโ€™, perchรฉ lโ€™unica occupazione degna dellโ€™uomo รจ esperire lโ€™amore e portare frutto. Sรฌ, portare frutto, sbocciare alla pienezza di sรฉ, questo รจ il sogno dellโ€™amore: โ€œPerchรฉ ve ne state qui tutto il giorno senza far niente?โ€ (v. 6b).
E poi, a sera, giunge il momento della resa dei conti. Tutti vengono โ€˜pagatiโ€™ con la stessa moneta: un denaro, la paga di un operaio per un giorno di lavoro.

Ma alcuni โ€“ i primi โ€“ si lamentano del trattamento del padrone di casa. E noi sappiamo che tutto il Vangelo รจ scritto per smontare la logica dei โ€˜primi della classeโ€™, dei buoni, dei meritevoli, dei giusti, di quelli che sono convinti che piรน si sbattono per il loro piccolo dio, piรน questi penserร  loro ricompensandoli.

I primi โ€˜pensarono che avrebbero ricevuto di piรนโ€™ (v. 10a). Ma โ€“ fortunatamente โ€“ โ€œi miei pensieri non sono i vostri pensieri, le vostre vie non sono le mie vieโ€ dice il Signore (Is 55, 8 โ€“ Prima lettura di oggi).
Nel mondo di Dio non รจ questione di piรน o di meno, di merito o di colpa, di buoni o cattivi, ma solo di dono e di accoglienza. Se il malvagio si apre allโ€™amore, รจ salvo anche lui.

Il Vangelo di oggi mi ricorda che ciรฒ che conta รจ ricevere il Signore che esce continuamente verso di me, anche fuori tempo massimo, ossia quando mi dico che โ€˜ormai tutto รจ inutileโ€™.

Cโ€™รจ un amore che mi avvolge in ogni situazione della mia esistenza, per quanto uomo dellโ€™ultima ora possa essere.
Dovremmo imparare che anche nellโ€™ora piรน difficile รจ lโ€™Amore che si mette alla ricerca di chiunque si sia perduto, e trovatolo dona sรฉ stesso, la sua vita, simboleggiata qui da quel denaro che per forza di cose รจ uguale per tutti, perchรฉ Dio non puรฒ donare meno che sรฉ stesso. Tutto il resto non conta! Non รจ il nostro fare, il nostro merito, la nostra purezza che attira la benevolenza di Dio.
Il dramma della nostra religiositร  malata รจ pensare che alcuni questa vita di Dio โ€˜se la meritinoโ€™ un poโ€™ di piรน. Peccato che alla fine proprio questi โ€˜puri e duriโ€™ della religione sono anche quelli che reputeranno cattivo Dio perchรฉ troppo buono con gli ultimi.
Dio non ci ama perchรฉ buoni ma perchรฉ non ne puรฒ fare a meno. Siamo della sua stessa sostanza.

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ยซI primi saranno gli ultimiยป (v. 16). Questo non รจ un castigo, ma piuttosto una benedizione: una volta rimandati in fondo alla classe, ci troviamo โ€“ finalmente โ€“ in quella situazione privilegiata per poter accogliere e quindi fare esperienza dellโ€™amore di un Dio che viene a cercare, prendere per mano e riportare a casa โ€˜ciรฒ che era perdutoโ€™ (cfr. Lc 19, 10).


AUTORE: don Paolo Squizzato
FONTE
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