Il โpadrone di casaโ esce alle cinque del pomeriggio per chiamare gli operai da mandare a lavorare nella sua vigna. Il lavoro nei campi terminava perรฒ alle quattro. Ma perchรฉ anche i casi disperati, quelli che โnessuno ha mai preso a giornataโ (v. 7), quelli da sempre considerati โperdutiโ, i falliti, i non idonei, gli irregolari potessero entrare nella โsua vignaโ, lui esce anche dopo il tempo massimo. Lโamore non puรฒ rassegnarsi che vi siano figli โdisoccupatiโ, perchรฉ lโunica occupazione degna dellโuomo รจ esperire lโamore e portare frutto. Sรฌ, portare frutto, sbocciare alla pienezza di sรฉ, questo รจ il sogno dellโamore: โPerchรฉ ve ne state qui tutto il giorno senza far niente?โ (v. 6b).
E poi, a sera, giunge il momento della resa dei conti. Tutti vengono โpagatiโ con la stessa moneta: un denaro, la paga di un operaio per un giorno di lavoro.
Ma alcuni โ i primi โ si lamentano del trattamento del padrone di casa. E noi sappiamo che tutto il Vangelo รจ scritto per smontare la logica dei โprimi della classeโ, dei buoni, dei meritevoli, dei giusti, di quelli che sono convinti che piรน si sbattono per il loro piccolo dio, piรน questi penserร loro ricompensandoli.
I primi โpensarono che avrebbero ricevuto di piรนโ (v. 10a). Ma โ fortunatamente โ โi miei pensieri non sono i vostri pensieri, le vostre vie non sono le mie vieโ dice il Signore (Is 55, 8 โ Prima lettura di oggi).
Nel mondo di Dio non รจ questione di piรน o di meno, di merito o di colpa, di buoni o cattivi, ma solo di dono e di accoglienza. Se il malvagio si apre allโamore, รจ salvo anche lui.
Il Vangelo di oggi mi ricorda che ciรฒ che conta รจ ricevere il Signore che esce continuamente verso di me, anche fuori tempo massimo, ossia quando mi dico che โormai tutto รจ inutileโ.
Cโรจ un amore che mi avvolge in ogni situazione della mia esistenza, per quanto uomo dellโultima ora possa essere.
Dovremmo imparare che anche nellโora piรน difficile รจ lโAmore che si mette alla ricerca di chiunque si sia perduto, e trovatolo dona sรฉ stesso, la sua vita, simboleggiata qui da quel denaro che per forza di cose รจ uguale per tutti, perchรฉ Dio non puรฒ donare meno che sรฉ stesso. Tutto il resto non conta! Non รจ il nostro fare, il nostro merito, la nostra purezza che attira la benevolenza di Dio.
Il dramma della nostra religiositร malata รจ pensare che alcuni questa vita di Dio โse la meritinoโ un poโ di piรน. Peccato che alla fine proprio questi โpuri e duriโ della religione sono anche quelli che reputeranno cattivo Dio perchรฉ troppo buono con gli ultimi.
Dio non ci ama perchรฉ buoni ma perchรฉ non ne puรฒ fare a meno. Siamo della sua stessa sostanza.
- Pubblicitร -
ยซI primi saranno gli ultimiยป (v. 16). Questo non รจ un castigo, ma piuttosto una benedizione: una volta rimandati in fondo alla classe, ci troviamo โ finalmente โ in quella situazione privilegiata per poter accogliere e quindi fare esperienza dellโamore di un Dio che viene a cercare, prendere per mano e riportare a casa โciรฒ che era perdutoโ (cfr. Lc 19, 10).
AUTORE: don Paolo Squizzato
FONTE
SITO WEB: https://www.paoloscquizzato.it
CANALE YOUTUBE: https://www.youtube.com/channel/UC8q5C_j3ysCSrm1kJZ4ZFwA