Con buona pace dei profeti di sventura cristiani, sponsor funesti dโinferni impossibili e punizioni divine, Giovanni ricorda che Dio non รจ venuto nรฉ per condannare (v. 17), e tanto meno per giudicare (cfr. Gv 8, 15), ma solo per salvare, ossia a fare in modo che lโuomo giunga alla pienezza di sรฉ. E se proprio vogliamo parlare di โgiudizioโ di Dio, questo altro non รจ che la croce, ยซgiudizio del giudizioยป โ come dice Massimo il Confessore โ che prende su di sรฉ il male del mondo per distruggerlo trasformandolo in vita.
La spazzatura dispersa nellโacqua la sporca, gettata nel fuoco ne aumenta il calore e la luce.
Dio giudica amando e ama perdonando. Condanna salvando e si vendica perdonando. Dร vita a chi gliela toglie, e non toglie vita a chi non lo accoglie.
Esiste un solo modo per โessere condannatiโ โ e in questo caso si tratta di auto-condanna โ non venire alla luce di sรฉ (v. 20), non sbocciare alla vita, non costruirsi in grado di vincere la morte, non credere allโamore (v. 18); non accettare di lasciarsi raggiungere dalla luce che รจ venuta nel mondo (v. 19) per splendere su tutti: sui cattivi e sui buoni, sui giusti e gli ingiusti (Mt, 5, 45) e non vivere illuminando qualcuno, unico modo per spegnerci del tutto.