Al Battista viene chiesto: «Chi sei tu» (v. 19), ed egli risponde, per ben tre volte: «io non sono».
«Chi sei?», chiese Polifemo ad Ulisse nella caverna. E Ulisse: «Nessuno», e solo con questo suo nuovo nome, il ‘senza nome’ può uscire indenne dalla caverna.
Certo, perché il rischio è quello di credere di essere ciò che pensiamo di essere o – peggio ancora – ciò che gli altri vogliono che siamo. Arrivare a definirci al di là dei nostri nomi, dei nostri desideri, dei nostri sogni è giungere alla verità di sé.
Giovanni ‘è’ in quanto testimone di una luce che non è lui e in questo modo è illuminato. Il testimone è colui che è chiamato a far risplendere una luce “altra”, non la propria, e solo così si diventa luce. Se non illuminiamo nessuno, rischiamo di spegnerci anche noi.
Per questo motivo Giovanni giunge a definirsi semplicemente ‘voce’. Non dice “sono la Parola”, ma ‘voce’, e la voce è lo strumento attraverso cui la Parola può donarsi.
La voce senza parola è ‘non senso’, la Parola senza la voce è ‘muta’.
Ecco chi è il Battista: Voce che grida la Parola ovvero il vangelo, stile di vita, logica umana e umanizzante.
Giovanni, come i profeti di sempre, ha il compito di risvegliare le coscienze, a dire che viviamo in un’atmosfera ammorbata che rischia di soffocarci. I profeti gridano che non ci si può rassegnare all’ingiustizia, che occorre uscire dalle logiche di potere, e che siamo fatti per altro, per la verità, e la verità ha sempre a che fare con la libertà e la giustizia. E che probabilmente non esiste peccato più grave dell’indifferenza.
Mi ha colpito ultimamente leggere un passaggio di Antonio Gramsci scritto nel 1917: «Odio gli indifferenti. Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano. L’indifferenza è abulia, parassitismo, vigliaccheria, non è vita». [qui il testo completo: http://www.dimensionidiverse.it/…/Odio-gli-indifferenti…]
Giovanni, Gesù di Nazareth, e poi Mandela, Luther King e una miriade di altre donne e uomini sono persone che hanno sempre parteggiato, hanno deciso da che parte stare andando sino alla fine, pagandone le conseguenze. Gli erodi della storia taglieranno loro la gola pensando così di far tacere la voce,ma di fatto non faranno altro che amplificarla a dismisura, in quanto la verità se messa a tacere grida ancora più forte, e se chi l’incarna viene messo a morte risorgerà dalle proprie ceneri per poi camminare avanti.
AUTORE: don Paolo SquizzatoFONTECANALE YOUTUBE