ยซNon crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimentoยป.
Gesรน porta a compimento la religione antica dei suoi padri.
Ha creduto, come ogni ebreo, che il giudaismo fosse โvia, veritร e vitaโ. Ma col tempo imparerร a riconosce i limiti di un sistema che separa i giudei dai non-giudei, che ritiene che il proprio Dio sia lโunico e vero; e che per farne esperienza occorra passare attraverso la mediazione dei profeti, e quindi dei sacerdoti, di un tempio, della religione stessa insomma.
Sarร col battesimo che Gesรน compirร un vero e proprio passaggio di soglia: dal grembo della religione allโesperienza im-mediata di Dio. Deflagrazione della consapevolezza: scopre dโessere figlio.
Non piรน mediazione dunque: religione come via, veritร e vita, ma โIo e il Padre siamo Unoโ. Per questo potrร finalmente affermare: โIo sono la via, la veritร e la vita, in quanto io sono nel Padre e il Padre รจ in me.โ Non cโรจ piรน unโistanza mediatrice esterna che mi dica cosa fare o non fare, cosa รจ lecito o illecito. Ora posso decidere โ in coscienza โ in ogni istante cosa fare o non fare; sono libero dal passato, e libero per il futuro. Sono uno col Padre che รจ Uno.
Ma la cosa straordinaria รจ che questa esperienza di essere nellโUno, la possiamo fare tutti! Questa รจ la libertร dellโessere umano: tutti possiamo dire โIo sono la via, la veritร e la vitaโ, in quanto partecipiamo della medesima natura divina: ยซChi si unisce al Signore forma con lui un solo Spiritoโ (1Cor 6, 17). Impastato di divino, posso agire โda Dioโ, senza lโausilio di mediazioni esterne vendute come โvolontร di Dioโ, a patto che mi distacchi da ciรฒ che impedisce alla mia natura autentica โ quella divina appunto โ di esprimersi, ossia dal โmioโ e dallโโioโ.
ยซIl vostro parlare sia โSรฌ, sรฌโ, โNo, noโ; il di piรน viene dal Malignoยป (v. 37).
Presa consapevolezza di essere uno nellโUno, una cosa sola col divino, allora divengo cosciente che di ciรฒ che accadrร nella vita nulla sarร fuori da questa realtร .
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Arnaud Desjardins rilegge il v. 37 cosรฌ: โdite: ciรฒ che รจ รจ, e ciรฒ che non รจ non รจ. Il resto viene dal mentaleโ.
Insomma, la questione รจ stare con ciรฒ che รจ, con la vita nella sua interezza, luminosa o tenebrosa che sia, riconoscere quello che รจ.
โNon quello che dovrebbe essere, ma quello che รจโ (Swami Prajnanpad).
Ciรฒ che ci fa soffrire รจ il mentale che si sovrappone alla realtร : โdovrebbe essere cosรฌ, o cosร โ. โNon posso accettare quanto sta accadendoโ.
No, il mentale รจ il maligno che sovrapponendosi alla realtร porta a rifiutare quello che รจ, e a vivere di emozioni. E di sogni. Ma anche di rabbia e frustrazioni. Questo non significa tollerare, o peggio, subire. Ma fare i conti con la realtร al netto del mentale, e agire di conseguenza, migliorando la situazione laddove sarร possibile.
Per gentile concessione di don Paolo Squizzato