โChe cosa dobbiamo fare?โ domandano a Giovanni Battista.
โChe cosa dobbiamo fare?โ รจ la domanda che ciascuno, alla fine, si porta dentro quando comincia a presentire la necessitร di un senso nella vita.
A quel punto comincia a declinarsi la voce del verbo amare: date, non esigete, non trattenete, non maltrattate, non estorcete.
In qualunque stato di vita ti trovi, qualsiasi lavoro tu faccia, in qualunque situazione e momento della vita in cui ti trovi, tu ama: trasforma il piccolo โpezzo di terraโ che ti รจ stato affidato, in ambiente di giustizia.
Lโunica cosa da farsi, per vivere da uomini e donne compiuti in umanitร , รจ diventare piรน umani.
Accorgersi che lโaltro viene prima di sรฉ stessi, che la sua povertร รจ il prezzo che sta pagando per la nostra ricchezza e che la sua fame รจ necessaria per la nostra di sazietร .
Dobbiamo solo ad intessere il nostro piccolo mondo di relazioni di pace, di luce, di accoglienza, di giustizia. Sarร questo lโunico modo per vincere il male fatto e quello subรฌto.
Testimonieremo cosรฌ Dio nel mondo, ovvero saremo Dio in mezzo agli uomini, lo incarneremo, in ogni dove, gli daremo volto, permettendo che si compia nuovamente il Natale di Cristo, che non sarร a quel punto, mera memoria di un fatto passato, ma gioia e festa di un mondo rinnovato.
Ma a Giovanni forse manca ancora un pezzo. Egli promette qui che โverrร uno che battezzerร in spirito santo. E pulirร la sua aia per raccogliere il frumento nel suo granaio; ma brucerร la paglia con un fuoco inestinguibileโ. A parlare รจ il profeta che richiama sรฌ alla giustizia, ma non รจ ancora giunto a fare esperienza del fuoco dellโamore. E la giustizia senza la caritร puรฒ rivelarsi il peggiore dei mali.
Gesรน a suo tempo non avrebbe compiuto nessuna pulizia, o diviso tra grano e paglia, buoni e cattivi, santi e peccatori. Perchรฉ il suo Dio non brucia nessuno, e non premia alcuno.
Il fuoco dellโamore non distrugge se non il male commesso, conservando in un abbraccio per lโeternitร chi lโha compiuto.
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