don Paolo Squizzato โ€“ Commento al Vangelo del 11 Dicembre 2022

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Giovanni il Battista sperava che lโ€™Ira di Dio da lui creduta imminente si dovesse incarnare nellโ€™uomo Gesรน di Nazareth. Finalmente avrebbe messo le cose a posto, fatto un poโ€™ di pulizia. รˆ incredibile come da sempre, nei momenti di maggior crisi, sโ€™invochi la figura dellโ€™uomo (o della donna) forte. Sia esso un messia o un politico. Giovanni ci credeva sul serio: ยซLa scure รจ posta alla radice degli alberi: ogni albero che non produce frutti buoni viene tagliato e gettato nel fuoco. Colui che viene dopo di me รจ piรน potente di meโ€ฆ Egli ha in mano il ventilabro, pulirร  la sua aia e raccoglierร  il suo grano nel granaio, ma brucerร  la pula con un fuoco inestinguibileยป. Ma Gesรน pare non incarnare lโ€™auspicata ira di Dio invocata da Giovanni per questo gli manda a dire: ยซSei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?ยป. Gesรน non risponde direttamente. Se una divinitร  dovrร  manifestarsi, questa non lo farร  tanto in un individuo quanto in unโ€™azione: ยซi ciechi riacquistano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono purificati, i morti risuscitano, ai poveri รจ annunciato il Vangeloยป (v. 5s.). Quando la vita potrร  emergere, fiorire, quando la dignitร  delle persone verrร  affermata, e la creazione intera conoscerร  la possibilitร  di giungere al compimento, allora sarร  segno che il divino si sta rivelando. Dio altro non รจ che vita emergente. Per cui Gesรน di Nazareth non รจ tanto un Dio che si fa carne, ma un uomo che incarna ciรฒ che รจ la divinitร : vita portata avanti, respiro, feconditร , evoluzione, umanitร  in pienezza. Ora noi sappiamo che tutto ciรฒ รจ la nostra medesima vocazione. Il Natale รจ per noi la memoria che possiamo vivere โ€˜da dioโ€™, nella misura in cui dilatiamo, espandiamo la vita, nostra e quella altrui. Penso che dovremmo imparare a non attenderci vita dallโ€™alto, ma scoprire che possiamo partorirla. E se di โ€˜graziaโ€™ vogliamo parlare รจ quella della responsabilitร . La grazia, potremmo definirla โ€˜non tanto un fiore da cogliere, piuttosto un pane da impastareโ€™ (Teresa Forcades). Dio รจ pane da impastare, carne da incarnare, amore da donare, vita da elargire. Il Natale lo celebreremo non accogliendo un bambino donatoci dallโ€™alto, ma incarnando il bene divenendo piรน umani. AUTORE: don Paolo Squizzato FONTE CANALE YOUTUBE