Nato in queste settimane di buio e di dolore. Di fronte allo sciorinare di numeri impressionanti di morti, al dolore di donne e uomini provati dalla malattia, l’impossibilità di accompagnare gli affetti più cari alle soglie dell’ultimo viaggio, è tornata prepotente la domanda: ‘ma che senso ha pregare?’, e soprattutto ‘chi pregare? A quale Dio alzare il proprio grido?’ e poi ‘questo grido verrà ascoltato?’
Ha ancora un significato per la donna e l’uomo di oggi invocare un Dio assiso lassù nei cieli chiedendogli di intervenire con la sua potenza a porre fine a questa tragedia?
Così ho scritto una lettera, ad amiche a amici sparsi per l’Italia, da Bolzano a Palermo. Intellettuali, biblisti, teologi. Ho chiesto a ciascuno: dimmi per favore, con sincerità: ma per te, cosa significa pregare, oggi, adesso, in questo momento dove tutto pare essere messo in discussione?
Ed ecco il libro. Diciassette interventi. Lucidi, sinceri, forti.
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