Si avvicina a Gesรน uno scriba, unโautoritร nel gotha religioso di quei tempi. Il suo insegnamento era ritenuto talmente importante da essere considerato infallibile, voce terrena della medesima volontร celeste.
Questi pone una domanda tendenziosa allโuomo di Nazareth: โqual รจ il primo di tutti i comandanti lasciatici da Dio?โ. Tendenziosa perchรฉ finanche un bimbo sapeva che il primo comandamento โ a cui Dio stesso obbedisce essendosi riposato in quel giorno โ รจ lโosservanza del sabato. In un passo dellโEsodo si ha Dio che ordina addirittura di mettere a morte chi avesse disatteso il precetto.
Gesรน glissa, non risponde come il mondo religioso si sarebbe atteso, e cita il grande Credo dโIsraele, lo Shemร Israel, tratto dal Libro del Deuteronomio (6, 4-5). E spiazza lo scriba.
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โAscolta, Israele! Il Signore nostro Dio รจ lโunico Signore; amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forzaโ. Interessante che venga anzitutto โcomandatoโ il silenzio: โascoltaโ! Non โfare, o non fareโ per la divinitร , ma โascoltareโ, dar spazio, lasciarsi raggiungere da Lui, per essere da Lui trasformati per poi agire come Lui.
Cโรจ ancora un aspetto interessante: Gesรน cita testualmente Deuteronomio ma aggiunge: โcon tutta la menteโ, a dirci di essere ragionevoli nellโatto di fede, coltivare lo studio, lโapprofondimento delle cose di Dio. Una fede senza ragione รจ scriteriata, fideismo, superstizione, becero devozionismo.
Gesรน perรฒ non si limita a citare lo Shemร , sโappresta a dire che vi รจ un secondo comandamento fondamentale. E questa volta lo recupera dal libro del Levitico: โamare il prossimo come se stessiโ, tradotto potremmo dire: prendersi cura perchรฉ gli altri possano giungere a vivere in pienezza, alla luce di sรฉ.
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Con questa aggiunta, Gesรน vuole evitare che si caschi in una tentazione molto diffusa allora come oggi, ossia che vi possa essere un amore totalizzante per la divinitร , fatta di culti, riti, sacrifici, preghiere fine a sรฉ stesso. Dio va amato certo con tutto lโessere, ma la modalitร รจ lโamore verso gli altri! Questo รจ il comandamento: lโamore di Dio inverato nellโamore al prossimo.
Quelli che pensavano che lโamore verso la divinitร sโesaurisse in un commercio devozionale con essa, Gesรน li aveva appena scacciati dal tempio, definendoli ladri (cfr. Mc 11, 17).
Ebbene, il Nuovo Testamento su questo รจ chiarissimo: la strada piรน breve per giungere a Dio รจ passare dai fratelli.
Marco riguardo i due comandamenti afferma un primo e un secondo, ma alla fine dice: ยซnon cโรจ comandamento (uno solo) piรน grande di questiยป, a dire che il comandamento รจ unico.
Matteo (22, 39) dirร โil secondo รจ simile a quello (lo Shemร ); Luca addirittura fonda insieme i due precetti (10, 27).
In Giovanni Gesรน va ancora oltre: ยซVi do un (uno solo) โ comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altriยป (13, 34). E Paolo: ยซPieno compimento della Legge รจ lโamoreยป (Rm 13, 8-10).
Alla fine lo scriba cede, e si complimenta con Gesรน, compiendo un passaggio formidabile rispetto la religione comune: โLโamore verso i fratelli vale piรน di tutti gli olocausti e i sacrificiโ (v. 33), considerati allora fondamento della religione, quella esteriore e commerciale, intenta solo ad estorcere alla divinitร un ritorno personale con pratiche devozionali.
La religione non si risolve in un rapporto verso lโAlto, occorre lโuscita verso lโaltro, la cura dei fratelli. In fondo lo Scriba conosce molto bene la Scrittura, infatti ne cita due passaggi:
โPraticare la giustizia e lโequitร per il Signore vale piรน di un sacrificioโ (Pro 21, 3)
โVoglio lโamore โ dice Dio โ e non il sacrificio, la conoscenza di Dio piรน degli olocaustiโ (Os 6, 6; cfr. Mt 9, 13; 12, 7).
Per gentile concessione di don Paolo Scquizzato