giovedรฌ, Marzo 6, 2025
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HomeVangelo della Domenicadon Paolo Scquizzato - Commento al Vangelo del 2 Marzo 2025

don Paolo Scquizzato – Commento al Vangelo del 2 Marzo 2025

Domenica 2 Marzo 2025 - VIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - ANNO C
Commento al brano del Vangelo di: Lc 6,39-45

ยซOgni albero si riconosce dal suo fruttoยป (v. 44).

Occorre vivere come le radici degli alberi, avendo lโ€™ardire di riposare nella solitudine, nel silenzio e nel buio della propria terra interiore. E lรฌ stare. Radicati.

Troppo spesso viviamo da sradicati. Ci manca il contatto silenzioso con noi stessi, con la nostra interioritร  e profonditร , trovandoci alla fine soli e infecondi. โ€œDovโ€™รจ la vita che abbiamo perduta vivendo?โ€ si domanda T.S. Eliot.

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โ€œNon vi รจ albero cattivo che produca un frutto buonoโ€ ci ricorda il vangelo di oggi.

Non รจ esclusiva dellโ€™essere religioso, credente, magari cristiano di dare โ€˜frutti buoniโ€™. Ciรฒ che conta รจ il frutto, รจ il bene seminato, lโ€™amore donato, la vita condivisa, la cura prestata. E ciรฒ รจ sufficiente per mostrare che lโ€™albero da cui proviene รจ esso stesso buono.

Una coppia irregolare, chi vive un amore โ€˜diversoโ€™, un senza dio, il seguace di una tradizione spirituale che non sia quella cristiana cesseranno dโ€™essere agli occhi di alcuni pseudo-religiosi, โ€˜alberi cattiviโ€™ alla prova dei fatti, proprio per quellโ€™amore che sanno donare e donarsi; e se questo amore sarร  capace di trasformare, fecondare una vita, significherร  che lโ€™albero da cui quel bene รจ scaturito, รจ di per sรฉ buono, senza se e senza ma, con radici talmente profonde dโ€™attingere direttamente al cuore stesso del Mistero insondabile.

Ma occorre stare attenti, perchรฉ puรฒ accadere il contrario, ossia ritenersi alberi buoni solo perchรฉ appartenenti al sottobosco della consuetudine religiosa, cresciuti allโ€™ombra delle pie pratiche di pietร , e dellโ€™osservanza di sterili precetti, per poi scoprirsi dispensatori di frutti acerbi, cattivi e velenosi. E magari, alla fine della vita, ritrovarsi fatti solo di spine e rovi (cfr. v.44).

Ma questo potrebbe comunque rivelarsi una benedizione: se prendessimo veramente coscienza dโ€™essere fatti di spine, potremmo ancora essere posti come corona in testa al Cristo crocifisso (cfr. Mt 15, 17), realizzando cosรฌ il detto di Isaia: ยซSarai una magnifica corona nella mano del Signore, un diadema regale nella palma del tuo Dioยป (Is 62, 3). Ed essere finalmente guariti dalla nostra presunzione, ritrovandoci nellโ€™abbraccio di un Amore che tutto copre (1Cor 13, 7) e lasciandosi accarezzare da una misericordia che rigenera e manda avanti la vita.

Per gentile concessione di don Paolo Scquizzato

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