Ciascuno possiede un proprio Giordano personale, una sorgente interiore da cui scaturisce il โfiume dโacqua vivaโ.
In questโacqua, in questo luogo vivificante si รจ invitati a scendere ed immergersi come pratica quotidiana, in Silenzio e con fiducia.
ร questo il luogo sacro al centro di sรฉ, dove il Sรฉ autentico dimora. Spazio in cui mi scopro puro, senza sensi di colpa, originale e autentico, e dove il giudizio degli altri รจ interdetto e le ferite non lasciano il segno. Luogo dove non รจ piรน necessario difendersi, mostrare qualcosa e vivere di prestazioni.
- Pubblicitร -
Dentro di me esiste una profonditร tale dove son uno-con-me-stesso, con la natura e con Dio.
Nel deserto della vita รจ importante imparare a scendere nel proprio Giordano interiore e lรฌ dimorare. Stare, stare, stare. E poi il cielo si aprirร , perchรฉ abbandonato lโio e il mio ciรฒ che rimane รจ semplicemente il Tutto che si dร come โsoffioโ, vento, quella ruah femminile (Spirito Santo nel vangelo) che feconda la vita, trasformandola in un nuovo inizio, e perciรฒ in una ri-creazione (la colomba del testo).
Ogni volta che ci siederemo praticando lโattenzione, il silenzio, il respiro torneremo a casa, luogo da cui in veritร non ci siamo mai allontanati ma che per disastrosa distrazione abbiamo troppo ignorato. E qui, in questo cielo infinito di cui partecipiamo impareremo ad ascoltare le parole che affiorano e dicono: โTu sei il Figlio mio, lโamatoโ.
- Pubblicitร -
Per gentile concessione di don Paolo Scquizzato