ยซChi crede ha la vita eternaยป;
ยซSe uno mangia di questo pane vivrร in eternoยป.
โCredereโ non รจ aderire intellettualmente ad una veritร , o limitarsi a professarla con la bocca: ยซNon chi mi dice Signore, Signore entrerร nel Regno dei cieliยป (Mt 7, 21).
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โVita eternaโ poi non significa โvita oltre la morteโ, bensรฌ โvita piena, compiuta, realizzataโ nel qui ed ora dellโesistenza, una qualitร di vita cosรฌ alta capace di vincere anche la morte.
Il โpaneโ infine, รจ simbolo della vita, per cui con โmangiare la mia carneโ Gesรน non invita a nutrirsi di lui, ma di far proprio il suo stile di vita, portare allโestreme conseguenze la propria umanitร : un vivere โda Dioโ insomma, perchรฉ solo Dio poteva essere cosรฌ umano come Gesรน.
Mangiare la sua carne significa fare della propria un dono, attraverso la compassione, la benevolenza, la pratica dโuna giustizia giusta nei confronti dโogni vita. La questione in fondo รจ domandarsi di quale โpaneโ ci sfamiamo quotidianamente per il compimento del nostro essere. Di quale pane abbiamo fame, di quale pane ci nutriamo per portarci a compimento?
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Torna qui un tema caro nel vangelo di Gesรน: la nostra fame esistenziale si estingue non tanto nel nutrirsi alla propria piccola mangiatoia, ma nel provvedere alla fame degli altri.
Per gentile concessione di don Paolo Scquizzato