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don Paolo Scquizzato – Commento al Vangelo del 1 Settembre 2024

Domenica 1 Settembre 2024
Commento al brano del Vangelo di: Mc 7,1-8.14-15.21-23

I farisei โ€“ di ieri e di oggi โ€“ considerano il rapporto con Dio come mera osservanza. Se sโ€™obbedisce allora si รจ con lui, altrimenti fuori. Per loro la Legge di Dio, e la sua ottemperanza, รจ sopra ogni cosa. Senzโ€™altro al di sopra dellโ€™uomo.

Gesรน, in questa dura requisitoria, sta affermando che i โ€˜suoiโ€™ discepoli possono โ€œmangiare il paneโ€ anche con mani sporche. Fuori di metafora: lโ€™essere umano รจ autorizzato ad entrare in comunione con la divinitร  con tutta la propria vita โ€“ simboleggiata qui dal โ€˜paneโ€™โ€“, ovvero cosรฌ comโ€™รจ, santo o peccatore, forte o fragile, integro o sporco che sia. La questione โ€“ ma soprattutto la bella notizia โ€“ non รจ di โ€œfarcelaโ€ per entrare in relazione con la divinitร , ma nella propria condizione โ€“ qualunque essa sia โ€“ sentirsi legittimati a mangiare la Vita.

La Misericordia si nutre di miseria.

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Il possedere โ€œle mani sporcheโ€ diventa cosรฌ lโ€™occasione, e non impedimento, alla comunione con Dio. Ad essere abbracciato dal Padre รจ il figlio disgraziato che torna a Casa partecipando al banchetto della Vita e non quello pulito che si sente a posto perchรฉ nei campi a lavorare come uno schiavo per meritarsi qualcosa dal padre-padrone (cfr. Lc 15, 20), e lโ€™unica pecora presa sulle spalle dal pastore รจ quella perduta non le novantanove al sicuro nel recinto (cfr. Lc 15, 5).

Nel vangelo, il โ€˜paneโ€™, la Vita, รจ offerto a tutti gli impuri della storia: agli emarginati, agli ingiusti, ai reprobi, agli sbagliati, ai fragili, elle prostitute, ai peccatori. Nel nostro brano gli unici che pare rimangano esclusi dalla possibilitร  di nutrirsi di Dio sono proprio coloro che si reputano โ€˜a postoโ€™, i puri.

ยซGli ultimi saranno i primi, e i primi, ultimiยป (Mt 20, 16), e questo perchรฉ lโ€™unico vero peccato รจ non credere allโ€™amore, non credere che ci sia un Dio che si dร  non come premio ma solo come dono.

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Alla fine, a sedersi alla tavola della Vita saranno coloro che non se ne sono mai ritenuti degni.

Il Vangelo di oggi ci fa memoria che ciรฒ che salva รจ solo la fede: accoglienza di un amore fontale e gratuito, e non una faticosa conquista morale.

Per gentile concessione di don Paolo Scquizzato

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