Cosa cercate?
C’è un particolare del brano di Vangelo di oggi che non può passare inosservato. L’evangelista Giovanni sta raccontando l’incontro tra due discepoli di Giovanni Battista e Gesù, molto probabilmente si tratta di Andrea poiché viene specificato nel brano e l’altro si presuppone che sia lo stesso Giovanni evangelista che scrive, c’è un dettaglio che trovo degno di nota: si dice l’ora dell’incontro dei due discepoli con Gesù: “erano circa le quattro del pomeriggio”.
Quando vivi qualcosa di determinante nella tua vita, di importante, ti ricordi non solo il giorno ma anche l’ora. Quei due non si dimenticheranno mai la prima volta che incontrarono Gesù e che stettero in sua compagnia. Certi incontri non si dimenticano. Tornando a ciò che dicevo ieri e cioè alla nostra amicizia con Gesù, c’è un momento, una fase, una stagione della mia vita, un istante, un episodio nel quale posso dire di essermi imbattuto in Dio e di aver percepito la sua presenza, la sua amicizia?
C’è un momento nel quale ho percepito che Gesù non è solo una figura della quale mi hanno parlato i miei genitori, nonni, catechisti o parroco ma che ha fatto irruzione nella mia esistenza e ho colto che è Qualcuno di vivo e di presente e non un pensiero astratto?
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Continuando nella lettura del brano vediamo che Andrea conduce a Gesù anche suo fratello Simone e quando Cristo e Simone si incontrano Gesù disse: «Tu sei Simone, il figlio di Giovanni; sarai chiamato Cefa» – che significa Pietro.
Il nome è segno di identità, Gesù darà un nome nuovo a Simone e questo simboleggia che quando ci incontriamo con Dio cambia la percezione non solo che noi abbiamo di Lui ma anche la percezione che dio ha su di noi, su di me: scopri che Dio non è un’idea astratta, una favola, un’invenzione e scopri che è Qualcuno che ti è davvero Amico, che ti vuole bene, che sta con te, che ti guarda così come ha guardato Simone: con profondo amore ed amicizia.
Questa è la premessa fondamentale affinchè io ritenga Gesù un Amico e non un’illusione per poveracci o un intruso. C’è stato un momento nel quale ho percepito l’amicizia e la vicinanza di Dio? Se ci pensate, delle persone che amiamo di più, dei nostri amici più cari ricordiamo dove e quando li abbiamo incontrarti e conosciuti per la prima volta, così dovrebbe essere con Gesù.
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Se a qualcuno non è successo, non si preoccupi e non si scoraggi ma continui a cercare, ad avere cuore e menti aperti e prima o poi farai esperienza di Gesù, non nel senso del miracolo ma nel senso che avvertirai che Dio ti vuole bene e che è presente in ciò che vivi. Gesù chiede ai due discepoli, provocatoriamente: “Cosa cercate?” a volte cerchiamo di tutto ma non cerchiamo di avere un cuore e una mente aperti per lasciarci trovare da Dio.