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don Paolo Quattrone – Commento al Vangelo del 3 Dicembre 2023

Commento al brano del Vangelo di: Lc 21,12-19

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Commento di don Paolo Quattrone – sacerdote della diocesi di Aosta, parroco di Bard, Donnas, Hône e Vert.

Dio ha già squarciato i cieli, ed è tra noi

“Se tu squarciassi i cieli e scendessi!” sono parole che riecheggiano dalla prima lettura tratta dal libro del profeta Isaia.

Quante volte, soprattutto di fronte al male che vediamo in svariate forme, ci viene da urlare a Dio: “squarcia i cieli e vieni a fare qualcosa, agisci e metti le cose a posto!” oppure ci viene da pregare con parole simili a queste contenute nel salmo 79: “Guarda dal cielo e vedi e visita questa vigna” chiedendo cioè al Signore che venga a visitare la vigna che è l’umanità per restituirle speranza. Inizia l’Avvento, tempo liturgico che la Chiesa ci offre per prepararci al Natale e ribadire a noi stessi un aspetto fondamentale per la nostra fede ed esistenza: Dio ha squarciato i cieli, è sceso, si è fatto uomo, è uscito dall’eternità per entrare nella nostra dimensione terrena e visitarci, lo ha fatto circa duemila anni fa con la venuta di Cristo.

Ed ecco allora che possiamo agganciarci al testo del Vangelo secondo Marco ed in particolare a questo monito di Gesù: “Fate attenzione!”. L’Avvento e il Natale sono l’occasione giusta per accorgerci di qualcosa che spesso ci sfugge perché presi da noi stessi, dai problemi, da ciò che dobbiamo fare, dalla dimensione materiale, da uno sguardo troppo orizzontale e cioè che Dio ha squarciato i cieli, non ha deciso di starsene per conto proprio ma è in mezzo a noi e non solo, è in noi, dentro a ciò che viviamo, dentro alla quotidianità ma troppe volte siamo distratti.

Nel brano di Marco il Maestro chiede ai discepoli e perciò anche a noi di stare attenti perché non sapremo quando sarà il momento nel quale ci incontreremo definitivamente con Lui però di una cosa siamo sicuri: Dio è venuto sulla terra ed anche se dopo la sua morte e resurrezione è asceso al cielo Egli è ancora con noi fino alla fine dei tempi proprio come è scritto alla fine del Vangelo di Matteo dove Gesù ascendendo annuncia agli apostoli: “Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo”. Non sappiamo quando ci troveremo faccia a faccia con Lui, quando concluderemo il nostro cammino terreno e quando giungerà la fine dei tempi ma una cosa è certa ed è che Dio si è fatto uomo e che possiamo incontrarlo ancora oggi, quotidianamente, si tratta però di essere vigilanti per non perderlo di vista.

Ho pensato allora che per ogni domenica di Avvento sottolineerò un aspetto nel quale occorre essere attenti per accorgerci che il Signore c’è, per non cadere nella tentazione di pensare che si sia dimenticato di noi. Nel brano di Vangelo Gesù ci insegna a vegliare cioè a stare svegli! Ecco il primo modo per stare attenti a Dio. Possiamo accorgerci di Dio fin dalle prime luci dell’alba se, appena svegli, troviamo cinque minuti per rivolgerci a Lui.

Sovente la sensazione di essere soli nell’affrontare la vita dipende dal fatto che iniziamo la giornata soli, concentrati e ripiegati su noi stessi mentre sarebbe sufficiente appena aperti gli occhi farci un segno di croce, invocare lo Spirito Santo, affidare al Signore il nuovo giorno per accorgerci che Lui ha squarciato i cieli ed è presente.

Pregare al mattino ci aiuta a svegliarci bene, ad iniziare con il piede giusto, con questo non significa che andrà tutto liscio ma vuol dire cominciare con la consapevolezza che non contiamo esclusivamente sulle nostre forze ed energie. Vegliare è anche saper spalancare gli occhi e sono arciconvinto che il primo luogo nel quale possiamo scorgere la presenza di Dio sia nella bellezza che ci circonda da quella naturalistica a quella artistica.

In questa prima settimana di Avvento riscopriamo la bellezza di pregare appena svegli; troviamo qualche momento per farci due passi nella natura e anche se abitiamo in una città indirizziamo lo sguardo verso il cielo, verso un albero o un parco; andiamo a visitare un museo e ci accorgeremo che Dio ha già squarciato i cieli ed è tra noi.


AUTORE: don Paolo Quattrone – Fonte