Commento di don Paolo Quattrone – sacerdote della diocesi di Aosta, parroco di Bard, Donnas, Hône e Vert.
Spendo del tempo a stare con Dio?
Dio è innamorato di noi, è questo uno dei messaggi che emergono dal libro del Cantico dei Cantici, di cui troviamo un brano nella prima lettura di oggi. Dio ci ama e come ogni amante ci corteggia ma noi spesso lo ignoriamo.
Il testo che la liturgia ci propone oggi sembra suggerire che lo slancio dell’amore, di una storia d’amore e quello della fede sono simili: lo slancio nello scegliersi, nell’accogliersi, nel corteggiarsi, nell’intraprendere una relazione, nel donarsi senza riserve.
La relazione tra noi e Dio dovrebbe essere di amore, di libertà e non di sottomissione e tanto meno fondata sulla paura, sul ricatto, sul sospetto. Dio è innamorato di noi, è innamorato di me, così come sono e desidera intessere una relazione con me, io ci sto o non ci sto?
Tra qualche giorno celebriamo il Natale, Dio che si fa uomo, che fa qualcosa di pazzesco perché l’amore non ha limiti, non ha misure, ha una fantasia sfrenata, pur di incontrare l’amato ti inventi di tutto, sei disposto a tutto e Dio è stato disposto a farsi uomo.
Dio è innamorato di me, mi cerca, mi invita ad avere una relazione con Lui, io mi lascio conquistare? Mi faccio trovare? Accetto la sua compagnia? Spendo del tempo per dedicarlo a stare con Lui?
AUTORE: don Paolo Quattrone – Fonte