Commento di don Paolo Quattrone – sacerdote della diocesi di Aosta, parroco di Bard, Donnas, Hรดne e Vert.
La confessione รจ via dโuscita dai peccati
โIl Signore non ritarda nel compiere la sua promessa, anche se alcuni parlano di lentezzaโ. Inizio con questa frase presente nella seconda lettura: รจ vero a volte il modo di agire di Dio puรฒ sembrarci lento e in effetti lo รจ in quanto sempre mosso dallโamore e di conseguenza non si comporta mai nei nostri confronti con violenza o irruenza tanto piรน per il fatto che deve fare i conti con la nostra libertร .
Vi รจ un ambito perรฒ nel quale il Signore รจ immediatamente pronto ad entrare in azione ed รจ nel perdonare infatti il suo perdono รจ a nostra disposizione 24 ore su 24, giorno e notte, un dono sempre a portata di mano dove sta a noi decidere se accedervi ed accoglierlo. Non a caso subito dopo la frase citata in apertura seguono queste parole: โEgli invece รจ magnanimo con voi, perchรฉ non vuole che alcuno si perda, ma che tutti abbiano modo di pentirsiโ.
Dio รจ rapido nel perdono ma noi non lo siamo altrettanto nel riconoscere di averne bisogno e nel chiederlo. La scorsa settimana ho promesso che per ogni domenica di Avvento avrei sottolineato un aspetto nel quale essere attenti per accorgerci della presenza di Dio, in questo caso direi che possiamo percepirlo ogni qualvolta ci confessiamo. Sia nella prima lettura che nel Vangelo ricorre lโimmagine del deserto, lโevangelista Marco sottolinea che lรฌ Giovanni Battista lรฌ vi gridava la salvezza divina che poi Gesรน avrebbe portato a compimento.
Il deserto nella Bibbia รจ luogo di prova, di solitudine, di passaggio ma anche lรฌ Dio puรฒ agire come ha esperimentato il popolo di Israele. Quante zone desertiche vi sono in noi: luoghi di ariditร , di fatica, dove non fluisce la vita, la gioia, territori nei quali ci si trova insabbiati ma ricordiamoci che il Signore puรฒ condurci fuori da qualsiasi deserto sta a noi lasciarci prendere per mano.
Il brano di Vangelo ci propone i primi otto versetti del capitolo primo del testo di Marco e inizia dal deserto, un luogo di non vita, per ricordarci che Dio รจ colui che riporta la vitalitร anche lร dove sembra essere smarrita, che non vi รจ situazione dove Lui non possa entrare, sta a noi consentirglielo e questo, alla luce del brano evangelico, avviene mettendoci sulla scia, sui passi degli abitanti della Giudea e di Gerusalemme che accorrevano da Giovanni Battista per confessare i loro peccati e farsi battezzare.
Approfittiamo dellโAvvento per riscoprire la bellezza di confessarci vivendo questo sacramento non come un sederci ad un tribunale e tanto meno come un portare una lista di peccatucci.
La confessione รจ il momento nel quale guardarmi sotto la luce e la misericordia di Dio e fare chiarezza sulle strade che sto percorrendo riconoscendo e dicendo innanzitutto i motivi per i quali ringraziare che spesso perdo di vista e successivamente presentando al Signore le zone desertiche, di non fertilitร , di non amore e poi affidandogli ciรฒ che piรน mi pesa, che mi opprime, che non mi permette di camminare con scioltezza, quei sensi di colpa che mi fanno attorcigliare su me stesso e mi chiudono in un sentiero tortuoso dal quale non intravedo uscita.
Infine si tratta di individuare gli ambiti nei quali mi percepisco smarrito, dove ho imboccato vie sbagliate chiedendo lโaiuto per ritrovare la giusta strada. Ricordiamoci bene che non cโรจ deserto dal quale Dio non ci possa aiutare ad uscire, non cโรจ sentiero tortuoso o strada errata dove non possa mostrarci una via di rinascita e di bellezza.
La confessione รจ via dโuscita dai peccati, dai deserti, dalle strade tortuose ed allo stesso tempo luogo nel quale accorgerci che Dio cโรจ e ci ama davvero in modo pazzesco. Dio รจ rapido nel perdono ma spesso noi non lo siamo altrettanto nel chiederlo e riceverlo.
AUTORE: don Paolo Quattrone – Fonte