Commento al Vangelo del giorno a cura di don Nicola Salsa.
Gesù Cristo, volto di Dio (Gv 1,1-18)
Trascrizione automatica e corretta tramite IA da YouTube –non rivista.
Gesù Cristo, volto di Dio: è questo quello che contempliamo all’inizio del Vangelo di Giovanni, nel suo prologo, in cui siamo introdotti nella vita divina che, per amore degli uomini, si dona e si incarna.
Dal Vangelo secondo Giovanni
In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio, e il Verbo era Dio.
Qui è descritto un nuovo inizio, una nuova creazione in cui tutto ha il suo inizio in Dio. Giovanni ci riporta al primo versetto della Bibbia: In principio Dio creò il cielo e la terra.
Dio crea il mondo con la sua parola, e ora questa sua parola è rivelata al mondo. Il Verbo è quindi il principio di creazione, da cui tutto nasce e a cui tutto tende.
Egli era in principio presso Dio. Tutto è stato fatto per mezzo di lui, e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste.
Il Verbo, la parola di Dio, è colui che ha creato tutto ciò che esiste. Tutto ciò che è nella realtà ha la sua sorgente nel Verbo, che è Dio.
In lui era la vita, e la vita era la luce degli uomini. La luce splende nelle tenebre, e le tenebre non l’hanno vinta.
Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo.
Ora il Verbo viene descritto con altre due immagini: quelle della luce e della vita. L’azione creatrice di Dio non termina, ma continua ancora oggi in ciascuno di noi. Dio agisce e rivela il suo amore e la sua azione.
Ma nessuno può comprendere Dio, che è infinito, se non egli stesso si rende visibile e limitato. Solo così Dio potrà essere incontrabile e amabile.
Era nel mondo, e il mondo è stato fatto per mezzo di lui. Eppure, il mondo non lo ha riconosciuto.
Venne tra i suoi, e i suoi non lo hanno accolto.
Il Verbo di Dio si è presentato nel mondo, ma i suoi, il suo popolo, non lo hanno riconosciuto. Lo hanno rinnegato, torturato e ucciso. Ma questa apparente sconfitta è in realtà la più grande delle vittorie.
A quanti però lo hanno accolto ha dato potere di diventare figli di Dio: a quelli che credono nel suo nome, i quali non da sangue, né da volere di carne, né da volere di uomo, ma da Dio sono stati generati.
Accoglierlo significa riconoscerlo come Signore, e questo avviene non perché apparteniamo a un determinato popolo (il sangue) o abbiamo raggiunto una particolare illuminazione o consapevolezza (la carne e l’uomo), ma perché è da Dio che siamo stati generati.
È lo stesso amore di Dio in noi che ci permette di riconoscere il Verbo di Dio.
E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi. E noi abbiamo contemplato la sua gloria, gloria come del Figlio unigenito che viene dal Padre, pieno di grazia e di verità.
Il Verbo di Dio si è fatto uomo, ha racchiuso la sua divinità in una sola persona. Gesù è immagine di Dio che da solo io non posso vedere.
Colui che ha creato ogni fibra del mio corpo e conosce ogni cellula di me è qui davanti a me. Si è reso carne, in mezzo a noi, in me, in te.
Se tu dici con fede il suo nome, lo chiami Signore, egli troverà il modo di rivelarsi a te e, nella tua vita, ti donerà il suo Spirito, che è il suo amore.
L’energia che ha creato il mondo ha un volto e, con amore, ti guarda.
Dio ha deciso di amarti fin dall’eternità. A te il compito di lasciarti amare da lui.
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