Commento al Vangelo del giorno a cura di don Nicola Salsa.
Gesuฬ Cristo, nostro Re (Gv 18,33-37)
Trascrizione automatica e corretta tramite IA da YouTube –non rivista.
Gesรน Cristo nostro re
Nella festa di oggi siamo invitati a riconoscere Gesรน come nostro Signore.
Dal Vangelo secondo Giovanni
Pilato disse a Gesรน: “Sei tu il re dei Giudei?”.
Gesรน rispose: “Dici questo da te oppure altri ti hanno parlato di me?”.
Due domande si intrecciano l’una sull’altra senza trovare subito risposta. La prima di Pilato รจ per capire se davvero Gesรน si consideri un re. La seconda รจ per capire se Pilato abbia idea di cosa significhi che Gesรน sia re. Detto in altro modo: “Ti hanno detto altri che sono re o รจ una intuizione che ti porti dentro?”.
Capire se anch’io riconosco Gesรน come mio re e mio Signore o se ripeto quello che la gente pensa e dice. Solo riconoscendo Gesรน come re si trova la logica che io debba obbedirgli se voglio seguirlo.
Fino a questo momento Gesรน si รจ rifiutato di ricevere questo titolo. Ma ora, dove appare sullo sfondo la passione e la croce, tutto cambia. Il re che sono chiamato a riconoscere รจ un re che ha perso tutto, che รจ sconfitto, che sulla croce rivela la sua regalitร offrendo la propria vita a chi vorrebbe strappargliela.
Pilato disse: “Sono forse io Giudeo? La tua gente e i capi dei sacerdoti ti hanno consegnato a me. Che cosa hai fatto?”.
Pilato riporta la discussione su un piano giuridico e razionale: cosa hai fatto per essere stato rinnegato dai tuoi e cosรฌ odiato dalle autoritร religiose? Pilato รจ estraneo a tutto quanto sia successo e riceve per la prima volta l’annuncio di Gesรน. Cerca di trovare una logica in tutto quello che gli hanno raccontato. Vorrebbe capire e rimane colpito dalla personalitร di Gesรน. Chi รจ la persona che gli hanno portato? Chi รจ davvero?
Rispose Gesรน: “Il mio regno non รจ di questo mondo. Se il mio regno fosse di questo mondo, i miei servitori avrebbero combattuto perchรฉ non fossi consegnato ai Giudei. Ma il mio regno non รจ di quaggiรน”.
Gesรน ammette che il suo regno non รจ di questo mondo, non segue la logica umana del potere e della violenza. Egli รจ stato mandato da Dio Padre in un regno non suo, inviato senza esercito, senza armi e nel piรน totale nascondimento. Gesรน rivela se stesso, la sua stessa divinitร , con gesti molto umani e semplici.
Compie miracoli, ma essi sono la cornice rispetto alla possibilitร di incontrarlo. I miracoli sono per loro natura eventi singolari e unici, relegati nel passato e consegnati alla storia. Ciรฒ che Gesรน ti propone รจ invece di incontrarlo oggi, di fare esperienza di un dialogo interiore con lui.
A cosa serve riconoscere che Gesรน sia re se io non lo incontro, se non ci dialogo, se non lo servo e amo?
Allora Pilato gli disse: “Dunque tu sei re”.
Rispose Gesรน: “Tu lo dici: io sono re. Per questo io sono nato e per questo sono venuto nel mondo: per dare testimonianza alla veritร . Chiunque รจ dalla veritร ascolta la mia voce”.
Si parla qui di veritร e di come essa sia la strada per poter riconoscere che Gesรน รจ davvero re. La veritร che qui viene indicata รจ la veritร soggettiva di chi conosce Gesรน da sรฉ stesso, ha ascoltato la testimonianza di altri, ci ha riflettuto e pregato.
Ma poi, ma poi ha avuto l’intuizione profonda che tutto questo, che la persona di Gesรน, fosse la veritร che attendeva. Riconoscere che attraverso l’incontro con Gesรน io dico la veritร su me stesso: che io sono fatto per lui e solo per lui.
ร la consapevolezza che ciรฒ che cerco, magari da tutta la vita, ciรฒ che possa aver pensato come inarrivabile, trovasse la sua risposta, la sua veritร profonda proprio in Gesรน.
Tutto cosรฌ semplice: che quel Gesรน che magari ho rinnegato da giovane sia la risposta. ร qui rivelata la sorpresa, lo stupore di chi si ritrova amato da colui che riconosce essergli sempre stato vicino.
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