Abbiamo appena ascoltato il testo delle Beatitudini nella versione di san Luca. Un testo che presenta delle differenze rispetto a quello di san Matteo in ordine a tre coordinate: luogo (siamo in un luogo pianeggiante, e non in montagna!), numero (quattro beatitudini e quattro ammonimenti, e non otto!), destinatari (i Dodici… e ogni discepolo, e non delle categorie!).
Anche noi, come un tempo quelli che accorrevano a Lui da ogni parte, desideriamo metterci in ascolto della Parola di Dio per essere guariti, soprattutto dal male di un’esistenza vissuta nella noia, nell’insensatezza, nell’apatia. Una grazia custodiamo nel cuore: essere rianimati nella Speranza, per non lasciarci sedurre ed affannare dalle tante speranze che sono in circolazione!
Quante volte, infatti, ci illudiamo che la vita dipenda dal possesso, dalla prepotenza, dalla furberia! E finiamo per chiamare “beati” chi ha, chi pratica la violenza, chi approfitta cinicamente delle disgrazie altrui.
- Pubblicità -
Oggi il Vangelo ci presenta un cambio di prospettiva: non adagiarsi alla propria autosufficienza e all’idolatria delle cose, ma provare a fidarsi di Dio!
«Le Beatitudini di Gesù sono un messaggio decisivo, che ci sprona a non riporre la nostra fiducia nelle cose materiali e passeggere, a non cercare la felicità seguendo i venditori di fumo – che tante volte sono venditori di morte – i professionisti dell’illusione. Non bisogna seguire costoro, perché sono incapaci di darci speranza» (Papa Francesco).Forse
stiamo vivendo situazioni di dolore o di ingiustizia: siamo certi che essere ricevono un senso inedito alla luce della risurrezione di Gesù!
IN PREGHIERA
Plasma la mia vita, Signore, sullo stile delle beatitudini!
DOMANDE PER NOI
- Su quali criteri sto costruendo la mia vita?
- In quale beatitudine mi rivedo?
- Quale ammonizione sento rivolta a me?
Chi è don Nicola
Don Nicola Galante è un presbitero dell’arcidiocesi di Capua, parroco, cappellano volontario in alcuni luoghi di cura e direttore dell’Ufficio diocesano per la Pastorale della salute.