Siamo figli di Abramo per fede e non per generazione. Un albero che non dà frutto è come chi pretende di essere cristiano senza vivere la legge dell’amore.
SPIRITO E FUOCO
Anche oggi riflettiamo sulla seconda venuta di Gesù, quella che attendiamo alla fine dei tempi, quando il Signore verrà come giudice dei vivi e dei morti. Il profeta Isaia lo annuncia dicendo che sarà un germoglio del tronco di Iesse che era il padre del re Davide, quindi il Messia doveva essere, come in effetti fu, della famiglia di Davide. Egli è pieno dello Spirito del Signore, che dà la vita a tutti i viventi, suscita i giudici e i re dando loro discernimento e saggezza, dà l’abilità agli artigiani e ispira i profeti.
Sono i doni dello Spirito, che qui sono sei, mentre la traduzione greca dei LXX e quella latina della volgata, fanno diventare sette aggiungendo la pietà al timore di Dio. Il Regno che il Messia realizza alla fine dei tempi è caratterizzato dalla giustizia, dall’equità e dall’armonia. Esattamente quello che manca ai regni terreni, dove l’avidità distorce tutto e crea grandi conflitti.
Tutto l’universo ritroverà la pace che è simboleggiata dalla convivenza pacifica dei predatori e delle prede; perfino il serpente, simbolo del male, sarà innocuo. Tutto questo però va preparato con i frutti della conversione, come il Battista chiede a chi viene a farsi battezzare.
Il battesimo di Giovanni è un segno di purificazione e, come per il sacramento di oggi, ma non ha effetto se il cuore non vuole cambiare. Non basta essere figli di Abramo, avere il certificato che prova la nostra appartenenza alla chiesa, bisogna vivere da cristiani. Già la scure è posta alla radice degli alberi, quelli che non danno frutto sono bruciati.
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Giovanni non si preoccupa di ottenere consensi, non si presenta ben vestito e con discorsi diplomatici, ma ammonisce severamente e ci chiede: quali sono i valori che illuminano le vostre scelte? Onestà, sincerità, altruismo, in una parola, amore? Il fuoco dello Spirito che abbiamo ricevuto nel battesimo è calore che brucia le impurità, è calore che nutre il nostro amore per Dio e per gli altri, ma non può bruciare se non lo alimentiamo con la nostra disponibilità.
Questo è l’Avvento, un tempo di rinnovamento in cui diciamo di sì a Gesù e lo accogliamo nella nostra vita.
- AUTORE: don Mauro Pozzi
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