don Mauro Pozzi – Commento al Vangelo di domenica 30 Ottobre 2022

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Il commento al Vangelo di domenica 30 ottobre 2022, a cura di don Mauro Pozzi.

Pregare è trovare il tempo e il modo per incontrare il Maestro.

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DESIDERARE L’INCONTRO

Il vangelo di oggi ci parla ancora della preghiera descrivendocela  come il desiderio di un incontro, la voglia di conoscere il Signore.  La storia di Zaccheo è una metafora della nostra vita. Gesù è una  figura affascinante, anche per gli uomini di oggi. C’è però una  folla che lo sottrae alla vista. La folla delle mille occupazioni che  riempiono il nostro quotidiano, le innumerevoli distrazioni, il  grande brusio che copre la sua voce.

La piccola statura del  pubblicano ricorda gli orizzonti limitati di chi non sa più alzare  lo sguardo verso qualcosa di grande. Abbiamo ancora degli  ideali? Molti messaggi suadenti ci suggeriscono che il massimo  della vita è soddisfare immediatamente ogni desiderio, cercare la  comodità, avere tante cose e volerne sempre di più.

Questo ci  inchioda al presente e ci rende scontenti. Ci sembra di non avere  abbastanza. La grande speranza dell’uomo medio è vincere al  superenalotto così da potersi comprare la vita comoda che ci  fanno sognare i pubblicitari. Ecco cosa significa essere piccoli di  statura, non riuscire a vedere oltre la massa che intruppa, che  trascina. La folla non incontra Gesù, lo cerca come un fenomeno,  lo segue finché moltiplica i pani e guarisce, ma rimane compatta  nel suo conformismo.

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Zaccheo vuole qualcosa di più. Vuole un  approccio personale, vuole uscire dal gregge dei pecoroni: vuole  un ideale per crescere. Allora si arrampica sul sicomoro uscendo  dal mucchio impersonale e il Maestro lo nota subito, perché lui  non è un numero nella folla, è un uomo che desidera incontrarlo.

Ecco la chiave. Se ci accontentiamo di guardare Gesù da lontano,  distrattamente, come i tanti personaggi famosi che non sono  reali, ma figurine che appaiono in televisione o sui giornali, lui  rimane uno sconosciuto. Se invece lo vogliamo incontrare  davvero, dobbiamo desiderarlo, salire su un albero perché ci  possa vedere. In altri termini dobbiamo farci trovare. Infatti il  Signore bussa discretamente alla porta del nostro cuore, ma noi  siamo impegnati a correre dietro al lavoro, ai mille desideri, non  abbiamo tempo.

E questo ci rende imprendibili. Fermati. Siedi in  silenzio nella tranquillità della tua stanza, chiudi la porta ai  rumori e sentirai. Hai mai chiesto a Gesù di entrare nella tua  vita? Bisogna volerlo e averne il coraggio. Infatti la vita di Zaccheo  non è più la stessa, rinuncia alla sua avidità, restituisce il  maltolto, in una parola si converte, ma è pieno di gioia.

Lo chiedo  a me stesso e lo domando a ciascuno di voi: desideri veramente  incontrarlo?