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don Mauro Pozzi – Commento al Vangelo di domenica 30 Marzo 2025

Domenica 30 Marzo 2025 - III DOMENICA DI QUARESIMA - ANNO C
Commento al brano del Vangelo di: Lc 15,1-3.11-32

Siamo salvati non per i nostri meriti, ma per la Sua misericordia.
don Mauro

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Parrocchia S. Maria delle Grazie: IT09Y0871383900000000012977

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IL PADRE DELLA MISERICORDIA

Gesรน si intrattiene coi peccatori, mangia addirittura con loro, ed รจ uno scandalo per i benpensanti. Questo atteggiamento ha perรฒ una precisa motivazione: il Figlio rivela il volto del Padre. Che immagine abbiamo di Dio? Se abbiamo paura dellโ€™inferno pensando che la salvezza dipenda solo dallโ€™osservanza dei comandamenti, allora per noi Dio รจ un giudice severo, pronto a condannarci. Gesรน invece sovverte questa prospettiva e ci mostra che Dio รจ un Padre misericordioso.

Il figlio prodigo, che ha fretta di spendere il suo patrimonio, รจ Adamo, che vuole fare da solo e rifiuta lโ€™autoritร  del Padre. Il fatto che chieda lโ€™ereditร  dimostra che per lui suo padre รจ come morto. Si butta nella vita e compra il piacere credendo di avere la felicitร . รˆ la tentazione che affrontiamo ogni giorno: il mondo ci promette gratificazione e appagamento attraverso i soldi e tutto quello che possono comprare.

Ogni piacere, perรฒ, porta allโ€™assuefazione e lentamente diventa una schiavitรน. Infatti, il giovane si ritrova a pascolare i maiali, che per gli ebrei sono gli animali immondi per eccellenza: non si puรฒ cadere piรน in basso. Spesso le sofferenze fanno riflettere sul senso della vita e anche il giovane rientra in sรฉ stesso. รˆ il momento della presa di coscienza. Ognuno di noi deve capire il suo ruolo: noi non siamo divinitร  autosufficienti, ma creature.

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รˆ il tempo del ritorno. รˆ qui che entra in scena il Padre, che potremmo aspettarci sia offeso e restio a riaccogliere il figlio che lo ha rinnegato e gli ha sperperato mezzo patrimonio. Invece lo vede da lontano e gli va incontro. รˆ come se lo avesse sempre aspettato e non vede lโ€™ora di riabbracciarlo.

Il figlio maggiore rappresenta la fedeltร  arida di chi ubbidisce senza amore, per dovere. Egli si indigna per la festa in onore di suo fratello minore, perchรฉ pensa alla giustizia come retribuzione: “Io ho fatto tanto e quindi merito tanto, non come quel debosciato che oltre a non fare ha anche sperperato”. Il Padre, perรฒ, vuole il cuore dei suoi figli ed รจ pronto addirittura a pregare il maggiore.

Mentre il minore credeva di seppellire suo padre esigendone lโ€™ereditร , in realtร  era lui stesso ad essere morto e ora รจ tornato in vita. Ecco perchรฉ si fa festa: non si tratta semplicemente di un ritorno fisico, ma di unโ€™autentica conversione del cuore.

Anche noi dobbiamo tornare come il figlio prodigo, ma se ci sembrasse di non essere mai andati via, potremmo essere come il figlio maggiore, cioรจ degli arroganti che credono di accampare dei meriti, come se la salvezza dipendesse solo da noi. In realtร , noi siamo salvati non per i nostri meriti, ma perchรฉ il Padre ci ama. Siamo coscienti e grati di questo miracolo?