don Mauro Pozzi – Commento al Vangelo di domenica 24 Luglio 2022

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Il commento al Vangelo di domenica 24 luglio 2022, a cura di don Mauro Pozzi.

Possiamo chiedere ciò che vogliamo, ma il Padre ci concederà solo ciò che concorre al nostro bene.

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INSEGNACI A PREGARE

Dio vuole distruggere Sodoma e lo confida ad Abramo. Il  Patriarca cerca di intercedere per la città intavolando una  trattativa tutta orientale. Chiede che il giusto non muoia con  l’empio, ma non osa chiedere indulgenza per meno di dieci giusti.  Questo episodio ci rivela molte cose. Intanto possiamo capire  quanto valga la preghiera di intercessione, quanto sia importante  pregare per gli altri.

L’insistenza è gradita a Dio che non si stanca  delle richieste di Abramo. Infine è da notare che il cuore del Padre  è molto più grande di quello degli uomini. Infatti, mentre Abramo  non osa scendere sotto i dieci giusti, noi sappiamo che l’umanità  intera è salvato per un solo giusto: Gesù. Ai discepoli che  vogliono imparare a pregare il Signore insegna poche parole e  l’atteggiamento giusto. Il fatto di rivolgerci a Dio chiamandolo  Padre non è così scontato, ma implica la nostra coscienza di  essere figli. Il figlio è sottomesso al padre e questa umiltà è  sconosciuta agli uomini che da sempre cercano di fare da soli  ignorando Dio.

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Quindi il primo passo della vita spirituale è  ammettere che la nostra volontà è seconda a quella del Signore.  Santificare il nome vuol dire testimoniare con la vita la santità di  Dio. Dire venga il tuo Regno ci impone di lavorare perché ciò  accada. Questa preghiera dunque ci impegna profondamente e  non va recitata a cuor leggero. Gesù ci insegna a chiedere anche  l’energia per mantenere l’impegno, cioè il pane che è immagine  di sostentamento non solo materiale, ma anche spirituale.

Ci  obbliga al perdono altrimenti non saremo perdonati. Dobbiamo  fare un esame di coscienza approfondito per chiederci se  abbiamo perdonato davvero tutti, perché il Giudice che peserà la  nostra vita, sarà severo allo stesso modo in cui lo siamo noi  adesso coi nostri fratelli. Non abbandonarci alla tentazione non  significa che il tentatore è Dio, ma vuol dire stammi vicino nel  momento della prova. Infine l’atteggiamento fondamentale è  l’insistenza.

La preghiera deve essere continua, il Signore vuole  che il nostro pensiero sia sempre rivolto a Lui. Chiedete e vi sarà  dato. Occorre capire bene il senso di questa esortazione. Ci sono  cose che ci sono utili e necessarie e altre molto dannose. Non  sempre noi sappiamo desiderare nel modo giusto. Se tuo figlio ti  chiedesse di fare qualcosa di pericoloso o inutile, tu glielo  permetteresti? Il Padre ci vuole nutrire, non avvelenare, per cui  se non ci concede qualcosa, forse vuol dire che non ci serve o non  è per il nostro bene.

Bisogna imparare a chiedere quello che è per  il bene e allora l’avremo. Chiediamogli di diventare suoi discepoli,  di diventare santi e sapienti, di vivere sempre secondo la Sua  volontà, di avere la capacità di amare e perdonare tutti. E saremo  esauditi, perché il Padre vostro Celeste darà lo Spirito Santo a  coloro che glielo chiedono. 

AUTORE: don Mauro PozziFONTE: emailSITO WEBCANALE YOUTUBE