don Mauro Pozzi – Commento al Vangelo di domenica 18 Giugno 2023

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Il Maestro ci invita a pregare per avere operai, ma ci invita anche a essere noi stessi operai.
don Mauro

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Parrocchia S. Maria delle Grazie: IT09Y0871383900000000012977

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ANDATE

La nostra vita è animata da obiettivi e speranze che ci fanno andare avanti. Ci impegniamo nel presente pensando alla costruzione del futuro. Quale futuro? Questa è una bella domanda ed è anche difficile rispondere, è più facile tirare avanti senza pensare troppo a quello che ci aspetta in fondo alla strada. Il mondo fa così, ignora la morte e va avanti.

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Per cui le pecore stanche e sfinite perché senza pastore, sono immagine dell’umanità di tutti i tempi, che procede un po’ a tentoni, senza una vera meta. Gesù si è incarnato proprio per la sua grande compassione verso il suo gregge e vuole che il suo lavoro continui attraverso gli apostoli e i loro successori. Abbiamo bisogno di operai per la messe. I genitori non devono aver paura a incoraggiare i figli verso una scelta vocazionale, e chi non è genitore deve avere il coraggio di rivolgere al Signore la domanda più importante: cosa vuoi che io faccia? È interessante che il vangelo registri i nomi dei Dodici, tra cui c’è anche quello di Giuda Iscariota.

Certe volte le mamme si disperano quando i figli prendono la via del sacerdozio, eppure i loro nomi rimangono, mentre tanti che magari hanno fatto anche carriera, sono dimenticati. Gesù non dimentica mai i suoi amici. La missione che viene affidata agli apostoli non è ancora quella definitiva, per il momento devono preoccuparsi di annunciare il Regno solo ai giudei. Si tratta di una specie di praticantato, uno stage diremmo oggi. Hanno però il potere di guarire e di cacciare i demoni, che è la cosa più importante.

Significa che gli inviati devono essere pastori curando gli uomini nello spirito più che nel corpo. Guarire le infermità vuol dire sostenere, mentre scacciare i demoni è indirizzare, cioè smascherare gli inganni del mondo e spronare verso la ricerca della salvezza. Questo lavoro è richiesto a tutti i cristiani in modo proporzionale alla vocazione di ciascuno. Tutti siamo chiamati a dare testimonianza con la vita di quello che è veramente importante per noi negli ambienti che frequentiamo e con le persone che incontriamo.

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Poi alcuni sono investiti di responsabilità dirette: gli insegnanti verso gli alunni, i medici verso i pazienti, i genitori verso i figli, i parroci verso i fedeli e così via. Il Signore ci chiederà conto di come abbiamo risposto. La salvezza, il vero futuro che dobbiamo costruire, è a portata di mano, ma non ce la siamo meritata, è un dono della Grazia. Il Maestro ci invita a rendere anche gli altri partecipi senza cercare vantaggi personali.

✝️ Commento al brano del Vangelo di:  ✝ Mt 9,36-10,8