don Mauro Pozzi – Commento al Vangelo di domenica 12 Dicembre 2021

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Il commento al Vangelo di domenica 12 dicembre 2021, a cura di don Mauro Pozzi.

Per preparare la Sua venuta ci è chiesta una conversione

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CONVERSIONE

Un discepolo è chi vuole imparare, chi si fida del Maestro. Se uno pensa di sapere già, non sente di certo il bisogno di mettersi alla scuola di qualcuno. Ecco perché il vero discepolo è colui che chiede: cosa devo fare? Anche gli ascoltatori di Giovanni, colpiti dalle sue parole, gli rivolgono questa domanda. È segno che sono disposti a cambiare, o quanto meno a mettersi in discussione. Non è possibile incontrare veramente qualcuno se non ci si mette in gioco.

Quando da adolescenti si comincia a interessarsi dell’altro sesso, si scopre che non si può pretendere l’amore di qualcuno come si pretende l’amore della mamma, ma bisogna conquistarlo. Costruire un rapporto personale vuol dire mettersi in gioco, uscire da sé e andare incontro all’altro. Per cui all’annuncio di Giovanni che invita a preparare la strada al Signore, è giusto chiedersi come fare. È interessante notare che la risposta non è uguale per tutti.

Giovanni invita a dividere il superfluo coi poveri e questo vale per tutti, ma poi due categorie particolari chiedono cosa fare: i pubblicani e i soldati. I primi sono gli esattori delle tasse, collaborazionisti con l’invasore e generalmente inclini a fare la cresta sui tributi. I secondi sono il braccio armato dell’oppressione, facili al sopruso e alla prepotenza. Non sono certo le migliori categorie. È importante sottolineare che Giovanni non chiede loro di cambiare mestiere, ma di esercitarlo con onestà.

Questo significa che chiunque può preparare un posto per il Signore che viene, nella generosità e facendo onestamente il suo dovere. Non si tratta di cose impossibili evidentemente. Insomma siamo invitati a fare un esame di coscienza e a pensare concretamente come migliorare riguardo a questi due aspetti. Essere attenti agli altri è osservare nella quotidianità il precetto dell’amore per il prossimo. Nell’attenzione agli altri si incarna l’amore per il Signore, che non è qualcosa che si vive solo in chiesa o nella preghiera, ma un abito (abitudine), cioè una costante disposizione spirituale.

Fare bene il proprio dovere è vivere il quotidiano come un modo per portare Gesù nel nostro ambiente e fare giorno per giorno la sua volontà. Il Signore vuole servirsi di noi per raggiungere il nostro prossimo. Il Messia che viene cambia la storia. La sua presenza segna l’anno zero, non si può prescindere da questo evento. Egli opera una purificazione, cioè un battesimo, che è Spirito Santo e fuoco. Il vento, cioè lo Spirito, che soffia via la pula e lascia solo il grano; il fuoco che brucia le scorie e lascia solo il metallo puro.

Siamo pronti all’esame?


AUTORE: don Mauro PozziFONTE: emailSITO WEBCANALE YOUTUBE