Il commento al Vangelo di domenica 11 settembre 2022, a cura di don Mauro Pozzi.
Il Signore non è un giudice che ci aspetta al varco, ma un Padre che accoglie.
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LA MISERICORDIA
Leggendo le pagine del vangelo che ci sono state proposte nelle ultime domeniche, in cui Gesù si è mostrato molto severo, si potrebbe credere che la salvezza sia una meta quasi
irraggiungibile. La pagina di oggi ci svela, al contrario, il volto della misericordia di Dio. Il Pastore non si accontenta di avere salvato le novantanove pecore del suo gregge, vuole anche la centesima.
L’iconografia cristiana ha fatto di questa immagine del Pastore con la pecora in collo l’icona della misericordia, della sollecitudine del Signore che non si dà pace finché non siamo
tutti al sicuro. La parabola infatti dice che alla fine tutto il gregge è salvo, non solo una parte. È davvero confortante e ci fa ben sperare perché significa che tutti, anche quei malvagi che il giudizio unanime vuole all’inferno, sono oggetto della premura del Padre. Lo evidenzia anche di più la seconda parabola, che paragona Dio a una scrupolosissima massaia che spazza con grande cura la sua casa fino a trovare la moneta perduta. Il
peccatore non è dunque un rifiuto agli occhi del Signore, ma qualcosa di prezioso, ecco perché gli angeli fanno festa. Non dobbiamo allora commettere lo sbaglio dei farisei, che invece condannano senza appello.
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C’è anche un altro aspetto da considerare: il Pastore lascia le novantanove per cercare la
dispersa. Sembra un invito rivolto ai pastori, a non accontentarsi di chi già possono raggiungere, ma a prodigarsi per chi è lontano.
La parrocchia deve avere una dimensione missionaria, per avvicinare tutti. Questo naturalmente è un impegno del parroco, ma deve esserlo di tutta la comunità. Dobbiamo sentire questa urgenza di andare incontro a tutti e di inventare sempre nuovi modi di incontrare le persone. È un impegno che riguarda la Chiesa nel suo insieme e infatti lo Spirito Santo lavora per questo incessantemente. La Chiesa è come una rete, ci sono le parrocchie che assicurano la presenza sul territorio dell’amministrazione dei sacramenti e della cura pastorale.
Accanto a questa organizzazione operano gli ordini religiosi, che si dedicano ai più svariati ambiti dell’apostolato, occupandosi materialmente e spiritualmente dell’uomo in ogni fase della sua esistenza. Infine i movimenti ecclesiali compiono un prezioso lavoro, all’interno e fuori delle parrocchie, aggregando i fedeli nei modi più diversi. Tutto questo esprime l’infinita fantasia dello Spirito Santo che suscita sempre nuove occasioni e vocazioni per
avvicinare tutti gli uomini. Lo Spirito agisce come la donna della parabola, cercando con ogni cura tutte le anime, non solo quelle dei giusti.
- AUTORE: don Mauro Pozzi
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