Don Mauro Manzoni di graficapastorale.it, propone il video del brano del Vangelo di domenica 11 febbraio 2024.
“Il lebbroso colpito dalla lebbra porterà vesti strappate e il capo scoperto e sarà immondo finché avrà la piaga; se ne starà solo e abiterà fuori dell’accampamento”.
Così la prima lettura definisce il comportamento del malato di lebbra. Un impuro, lontano e punito da Dio e dalla società. Profondamente emarginato e condannato senza appello alla emarginazione della vita ed alla solitudine della morte. “Se vuoi, puoi guarirmi” è il grido angoscioso del povero uomo. “Sì, lo voglio” la risposta di Cristo mosso a compassione, dice il Vangelo.
Ma Gesù fa di più, stese la mano, lo toccò e lo guarì. Ha toccato la lebbra, ha rischiato il contagio e si è esposto alla morte. E’ diventato Lui stesso per un momento impuro e immondo agli occhi della gente. La santità di Dio che si mescola e si contamina con la nostra umanità. Il vero miracolo dell’amore di Dio sta proprio qui, in questo toccare le nostre fragilità, i nostri peccati e guarirci dalle nostre tante lebbre.
C’è tanta gente oggi nella nostra società, troppi esclusi che li teniamo fuori dall’accampamento del nostro vivere e operare, e attende una mano amica che li sfiori e li tocchi. Lo richiede chi è senza casa, senza patria, senza il necessario. Lo reclama chi è senza lavoro, senza pane e senza speranza.
Chi è afflitto da malattia e tribolazione, donne e bambini privati della loro dignità di persone, malati e anziani che aspettano la morte in isolamento e abbandono. “Se vuoi – grida a noi il mondo – se vuoi puoi guarirmi”. E lo possiamo fare, certamente, se decidiamo di stendere le nostre mani, di toccare, di rischiare il contagio di una carità e solidarietà che oltrepassa i confini del nostro accampamento, fatto di discriminazioni e distinzioni, zeppo di pregiudizi e preconcetti, pieno di egoistiche pretese e presunzioni.
Lasciamoci toccare da Dio, sfiorare e accarezzare dalla sua mano.