Don Mauro Manzoni di graficapastorale.it, propone una riflessione sul brano del Vangelo di domenica 20 novembre 2022.
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Immagino che le due persone crocifisse insieme a Gesรน, nella loro vita avessero commesso un pรฒ di tutto: violenza, omicidio, imbrogli, rapine, ladrocini, e per questo sono state condannate. E credevo che almeno in punto di morte si sarebbero ravveduti confessando le loro riprovevoli azioni.
Invece no, tuttโaltro. Uno deride: โnon sei tu il Cristo?, e allora salvamiโ. Lโaltro addirittura continua a rubare e rapinare, non ha perduto il vizio neanche attaccato ad una croce. โIn veritร ti dico, oggi sarai con me nel mio Regnoโ. Eโ riuscito a rubare il Paradiso, con un semplice โricordati di meโ รจ riuscito a rapinare la vita e il regno. Nonostante gli occhi fossero intrisi di sangue ha riconosciuto in quellโUomo che gli stava accanto un Re e un futuro.
Gesรน gli trasmette fiducia trasformata in speranza e poi sfociata in certezza. E che era un Re lโha scoperto non leggendo la scritta sulla croce, ma leggendo gli occhi e il volto di Cristo. Un Re che ha come trono una croce e come corona un intreccio di spine. Un Re, servo di uomini e donne per ridare dignitร a tutti.
Leggiamo nel prefazio della Santa Messa: nella pienezza dei tempi hai mandato il tuo Figlio ospite e pellegrino in mezzo a noi per fare di tutte le nazioni un solo popolo che ha come fine il tuo Regno, come condizione la libertร dei tuoi figli e come statuto il precetto dellโamore.
Fiero ed orgoglioso, Signore, di far parte di questo tuo Regno.